Mass Effect 3
di
Shepard torna all comando
La nostra carriera di videogiocatori ci ha portato a compiere le azioni più strane e diverse. Molti di noi hanno vinto la Coppa del Mondo di calcio, altri sono diventati campioni di Formula 1, altri ancora hanno portato a termine gesta eroiche e, praticamente tutti, abbiamo combattuto e vinto qualche guerra. Vietnam, Seconda Guerra Mondiale e quant'altro, ma senza dubbio ci sono battaglie che rimarranno maggiormente impresse nella nostra mente, sia per la loro portata, sia per la capacità di coinvolgerci. Arrivare oggi a parlare del terzo capitolo della saga di Mass Effect rappresenta l'inizio di una tappa finale che fa parte di un viaggio iniziato nell'ormai lontano 2007 quando, in una mattinata che potremmo quasi definire storica (videoludicamente parlando) andammo nella sede italiana di Microsoft per provare, in compagnia dei ragazzi di BioWare, i primi stralci delle avventure di Shepard.
A dire la verità erano diverse le voci, assieme alla nostra, che si chiedevano il perché di una nuova saga quando invece ci aspettavamo un terzo Star Wars: Kinght of The Old Republic. Qualcuno, però, ci lanciò una frase: “secondo me ci vuole qualche cosa di diverso da Star Wars, una fantascienza più classica potrebbe colpire nel segno”. Mai previsione fu più profetica, d'altro canto stavamo scambiando quattro chiacchiere con Antonio Serra, uomo di punta della Editrice Bonelli e creatore di Nathan Never, presente in veste di appassionato di videogiochi che, sicuramente, aveva già colto, dal poco che avevamo potuto vedere, le qualità di una storia capace di emergere.
Di strada Shepard ne ha fatta, sempre in prima linea nella sua lotta contro la minaccia dei Razziatori, impegnato a combattere formidabili nemici e a districarsi tra le complicate reti politico/diplomatiche intergalattiche tra razze aliene estremamente simili ai nostri governi terrestri, spesso troppo impegnate a ostacolarsi a vicenda piuttosto che essere disposte a collaborare per far fronte al vero nemico comune. Se Shepard ha percorso milioni e milioni di chilometri, tantissimi giocatori li hanno percorsi al suo fianco, prendendone il comando e guidandolo sia nelle sue azioni di battaglia che nei momenti in cui é stato costretto a reprimere l'istinto di soldato per stringere alleanze e portare alla ragione chi aveva davanti. Lo sapete meglio di noi: Shepard non ha mai compiuto piccole passeggiate, ma ha sempre portato sui nostri schermi avventure di portata interplanetaria capaci di tenerci incollati per decine di ore al gamepad e così sarà anche per Mass Effect 3. La resa dei conti si sta avvicinando e vi assicuriamo che vi servirà ogni vostra risorsa per riuscire ad uscire vincitori da questa battaglia!
La ricetta segreta di BioWare
BioWare ci lancia nel campo di battaglia senza mezze misure. Non vogliamo certo rovinarvi la sorpresa, ma tutti i trailer rilasciati e la demo giocabile hanno mostrato immediatamente che tutto comincia con la materializzazione del peggior incubo di Shepard: l'arrivo dei Razziatori sul pianeta Terra, un pianeta Terra decisamente impreparato a resistere ad una simile forza d'urto. Dopo alcune fasi estremamente concitate di gioco, il nostro comandante preferito non avrà altra soluzione percorribile se non quella di tornare a bordo della Normandy e solcare lo Spazio siderale alla ricerca di aiuto dalle altre civiltà sparse nell'universo. Tutto appare raccontato con grande maestria narrativa, mescolando elementi che i più accaniti lettori di romanzi fantascientifici non faranno fatica a riconoscere. Imperano le citazioni dalla Guerra dei Mondi di Orson Welles sino a Battaglia per la Terra di Ron Hubbard, passando per una miriade di altri canoni classici. Non pensate però ad una sterile raccolta di immagini, perché in casa BioWare hanno saputo infondere la propria indiscussa qualità di “storyteller” mostrando, ancora una volta, una altissima qualità narrativa.
Sebbene, inizialmente, si presenti la paura che si sia voluto puntare troppo sul lato action del prodotto rispetto a quello ruolistico, Mass Effect 3 ha mostrato come si sia riusciti a bilanciare entrambe le fasi in maniera decisamente soddisfacente, alternando sessioni di combattimento estenuante a momenti in cui dovremo ponderare non bene, ma benissimo, le nostre parole e le nostre scelte, rendendoci soddisfatti del peso primario che avranno nei confronti dell'economia della trama e di tutto il gioco. Per quanto riguarda il gameplay delle battaglia, nulla sembra essere variato dal passato, con il solito sistema di coperture a farla da padrone. Le sparatorie filano lisce, fatto salvo per l'ormai storico problema legato all'utilizzo del pulsante “azione” dedicato alle capriole, alla corsa e all'uso delle coperture. Più di una volta vi potrebbe succedere di compiere un movimento diverso da quello desiderato, ma non possiamo escludere che un po' d'esperienza limiti il tutto.
La nostra carriera di videogiocatori ci ha portato a compiere le azioni più strane e diverse. Molti di noi hanno vinto la Coppa del Mondo di calcio, altri sono diventati campioni di Formula 1, altri ancora hanno portato a termine gesta eroiche e, praticamente tutti, abbiamo combattuto e vinto qualche guerra. Vietnam, Seconda Guerra Mondiale e quant'altro, ma senza dubbio ci sono battaglie che rimarranno maggiormente impresse nella nostra mente, sia per la loro portata, sia per la capacità di coinvolgerci. Arrivare oggi a parlare del terzo capitolo della saga di Mass Effect rappresenta l'inizio di una tappa finale che fa parte di un viaggio iniziato nell'ormai lontano 2007 quando, in una mattinata che potremmo quasi definire storica (videoludicamente parlando) andammo nella sede italiana di Microsoft per provare, in compagnia dei ragazzi di BioWare, i primi stralci delle avventure di Shepard.
A dire la verità erano diverse le voci, assieme alla nostra, che si chiedevano il perché di una nuova saga quando invece ci aspettavamo un terzo Star Wars: Kinght of The Old Republic. Qualcuno, però, ci lanciò una frase: “secondo me ci vuole qualche cosa di diverso da Star Wars, una fantascienza più classica potrebbe colpire nel segno”. Mai previsione fu più profetica, d'altro canto stavamo scambiando quattro chiacchiere con Antonio Serra, uomo di punta della Editrice Bonelli e creatore di Nathan Never, presente in veste di appassionato di videogiochi che, sicuramente, aveva già colto, dal poco che avevamo potuto vedere, le qualità di una storia capace di emergere.
Di strada Shepard ne ha fatta, sempre in prima linea nella sua lotta contro la minaccia dei Razziatori, impegnato a combattere formidabili nemici e a districarsi tra le complicate reti politico/diplomatiche intergalattiche tra razze aliene estremamente simili ai nostri governi terrestri, spesso troppo impegnate a ostacolarsi a vicenda piuttosto che essere disposte a collaborare per far fronte al vero nemico comune. Se Shepard ha percorso milioni e milioni di chilometri, tantissimi giocatori li hanno percorsi al suo fianco, prendendone il comando e guidandolo sia nelle sue azioni di battaglia che nei momenti in cui é stato costretto a reprimere l'istinto di soldato per stringere alleanze e portare alla ragione chi aveva davanti. Lo sapete meglio di noi: Shepard non ha mai compiuto piccole passeggiate, ma ha sempre portato sui nostri schermi avventure di portata interplanetaria capaci di tenerci incollati per decine di ore al gamepad e così sarà anche per Mass Effect 3. La resa dei conti si sta avvicinando e vi assicuriamo che vi servirà ogni vostra risorsa per riuscire ad uscire vincitori da questa battaglia!
La ricetta segreta di BioWare
BioWare ci lancia nel campo di battaglia senza mezze misure. Non vogliamo certo rovinarvi la sorpresa, ma tutti i trailer rilasciati e la demo giocabile hanno mostrato immediatamente che tutto comincia con la materializzazione del peggior incubo di Shepard: l'arrivo dei Razziatori sul pianeta Terra, un pianeta Terra decisamente impreparato a resistere ad una simile forza d'urto. Dopo alcune fasi estremamente concitate di gioco, il nostro comandante preferito non avrà altra soluzione percorribile se non quella di tornare a bordo della Normandy e solcare lo Spazio siderale alla ricerca di aiuto dalle altre civiltà sparse nell'universo. Tutto appare raccontato con grande maestria narrativa, mescolando elementi che i più accaniti lettori di romanzi fantascientifici non faranno fatica a riconoscere. Imperano le citazioni dalla Guerra dei Mondi di Orson Welles sino a Battaglia per la Terra di Ron Hubbard, passando per una miriade di altri canoni classici. Non pensate però ad una sterile raccolta di immagini, perché in casa BioWare hanno saputo infondere la propria indiscussa qualità di “storyteller” mostrando, ancora una volta, una altissima qualità narrativa.
Sebbene, inizialmente, si presenti la paura che si sia voluto puntare troppo sul lato action del prodotto rispetto a quello ruolistico, Mass Effect 3 ha mostrato come si sia riusciti a bilanciare entrambe le fasi in maniera decisamente soddisfacente, alternando sessioni di combattimento estenuante a momenti in cui dovremo ponderare non bene, ma benissimo, le nostre parole e le nostre scelte, rendendoci soddisfatti del peso primario che avranno nei confronti dell'economia della trama e di tutto il gioco. Per quanto riguarda il gameplay delle battaglia, nulla sembra essere variato dal passato, con il solito sistema di coperture a farla da padrone. Le sparatorie filano lisce, fatto salvo per l'ormai storico problema legato all'utilizzo del pulsante “azione” dedicato alle capriole, alla corsa e all'uso delle coperture. Più di una volta vi potrebbe succedere di compiere un movimento diverso da quello desiderato, ma non possiamo escludere che un po' d'esperienza limiti il tutto.