Mass Effect: Andromeda

di Simone Rampazzi

Il grande viaggio di BioWare alla scoperta dello spazio profondo continua, questa volta spostando però il concept dell’intera avventura di qualche galassia più in là. Il concilio della Cittadella decise di popolare nuovi pianeti nella galassia di Andromeda, motivo per cui partì proprio l’iniziativa omonimo con un viaggio di ben 600 anni luce nello spazio profondo.

Noi, insieme ad altre arche rappresentanti le razze note nella nostra galassia, siamo tra i ventimila che hanno preso parte all’iniziativa ma il nostro ruolo sarà ben più importante degli altri, visto che siamo i figli del Pathfinder. Il colonizzatore, ovvero colui che dovrebbe guidare le operazioni di avanscoperta utili a scegliere il pianeta più adatto in cui fondare i primi avamposti di una nuova vita. Problemi? Come sempre l’universo ne nasconde più d’uno, ma tra xenomorfi affamati e predatori incalliti, questa volta tocca ad una nuova razza aliena darci il benvenuto in queste sconosciute terre, accompagnate da una pericolosa tempesta magnetica che sembra capace di “corrompere” i pianeti del sistema, tra cui Habitat-7.

Combattere per Sopravvivere

Il primo pianeta su cui faremo il nostro ingresso, dopo il processo di creazione relativamente del nostro alter ego dell’occasione, serve essenzialmente a fornirci un tutorial utile a riscoprire la mappatura dei comandi, nonché le diverse nuove funzioni che il titolo metterà a nostra disposizione. La bellezza di questo Mass Effect si manifesta pian piano, dando la possibilità a noi giocatori di essere letteralmente coinvolti in una storia ben più grande di noi, dove una serie di sfortunati eventi dal finale tragico ci porranno, nostro malgrado, alla guida del popolo umano. Partendo infatti come semplici reclute, dovremo scoprire una nuova galassia senza avere il minimo bagaglio d’esperienza, che dovremo invece farci sul campo combattendo i Kett, una razza aliena che sembra da subito propensa ad avere intenzioni ostili nei nostri confronti.

Vi abbiamo parlato di tutorial, proprio perché i primi tre livelli (a seconda di quanto decidere di esplorare il pianeta) saranno utili a farvi distribuire i punteggi scegliendo tra i tre rami di classe disponibili ovvero: Combattimento, Tecnologia e Biotica. Per chi non fosse del mestiere, la prima sarà dedicata principalmente allo sviluppo di un soldato con Colpi Stordenti, Granate e migliorie nell’utilizzo delle armi da fuoco, la seconda andrà invece a farvi gestire più abilità tattiche come l’Occultamento, Raggi Criogenici o Lanciafiamme, per arrivare addirittura a farvi lanciare Torrette d’Assalto pronte ad assistervi negli scontri. La terza tende a farvi usare poteri dirompenti simili alla telepatia, ottime per gestire uno scontro grazie a campi di forza e mosse letali. Interessante notare che le tre classi non sono vincolanti, ed anzi, il gioco offre la possibilità di spaziare tra le tre scegliendo semplicemente come spendere al meglio i punti a vostra disposizione.

Questa suddivisione di punteggi e caratteristiche va ad influenzare il vostro profilo in battaglia, consultabile nell’apposito pannello quando avrete speso abbastanza punti nelle tre classi disponibili. Questi profili forniranno ulteriori bonus al vostro personaggio, ragion per cui vediamo come di consueto emergere una componente ruolistica stratificata e ricca di sfaccettature. Durante il combattimento potrete cambiare l’arma velocemente premendo il tasto X, mentre invece il tasto A e B serviranno per effettuare rispettivamente un salto ed uno scatto, utilissimi per evacuare il campo nel momento del bisogno. La mobilità in questo titolo acquista notevole importanza, soprattutto perchè permette di gestire uno scontro anche “verticalmente”, grazie ad un minimo bullet time che vi permetterà di sparare ai vostri nemici mentre siete in aria. Il salto può anche attivare, grazie alla pressione del tasto Y, un potente attacco in mischia con danno circolare che darà inoltre il via a delle potenti combo capaci di massimizzare i vostri danni.

I giocatori di vecchia data ricorderanno che il protagonista poteva portare, con sé, diversi membri per formare una squadra. Tale espediente viene ovviamente riproposto in Andromeda, soltanto che al posto di utilizzare un tasto pausa per fermare la scena, scegliendo contestualmente le diverse abilità da utilizzare per i nostri personaggi, quest’oggi saremo invece solamente in grado di targettare un nemico inviandogli i nostri compagni mediante l’utilizzo delle frecce direzionali (Sx e Dx). La pressione prolungata della freccia Su farà invece in modo di raggruppare la squadra.

Dobbiamo ammettere che a difficoltà Normale i nemici danno diverse gatte da pelare, soprattutto quando ne incontriamo di diversi magari forniti anche di scudi di protezione. L’IA non è delle più brillanti e ogni tanto ci siamo trovati ad affrontare nemici piuttosto ottusi, ma nella maggior parte dei casi gli umanoidi cercano di sfruttare al meglio le coperture e/o le abilità a loro disposizione per attuare combo alquanto letali. Durante l’esplorazione di un pianeta ci siamo trovati a scontrarci con degli esuli Angara piuttosto ostici, soprattutto perché si sono rivelati i perfetti counter per la classe da noi scelta. Sfruttare al meglio la scelta dei compagni favorisce una risoluzione degli scontri meno impegnativa, ma imparate a conoscere il vostro nemico per tentare di sopravvivere anche nelle situazioni meno fortunate.

Il titolo permette anche di creare a tavolino armi, armature e consumabili, sfruttando un sistema intelligente di crafting che si sviluppa mediante il primo farming delle risorse (pianeti, esplorazione e commercio) che poi vengono impegnate di paripasso con l’acquisizione di punti ricerca mediante la scansione di tutto ciò che vi circonda (freccia Giù). Una volta sbloccato il progetto nel pannello Ricerca, potrete poi divertirvi a costruirlo in quello Sviluppo, scegliendo inoltre alcuni perk da aggiungere in sede di creazione per migliorarne le caratteristiche.

Doveroso segnalarvi che nel gioco, durante l’esplorazione dei pianeti relativi allo sviluppo della trama, sarà possibile muoversi via terra grazie al Nomad, un vero e proprio carro armato che velocizzerà le vostre passeggiate, fornendovi inoltre la possibilità di risalire qualche altura grazie al suo supporto a 6 ruote motrici.

Preparatevi a Leggere!

Lo sapevate già: il titolo confezionato da BioWare continua nella sua classica impostazione ruolistica, dandoci in pasto una mole di dialoghi e storie praticamente tendenti ad infinito, confinate però in una trama impressionante che prevede moltissime scelte morali al suo seguito. Un sistema che abbiamo visto fiorire nei precedenti Mass Effect e, come la tradizione vuole, anche in Andromeda ne troviamo i germogli più vigorosi. Ogni situazione può produrre uno stallo decisionale, fattore che permette una progressione del personaggio veramente al “dettaglio” più minuzioso.

Non ci saranno soltanto scelte topiche, ma anche più “banali” da fare durante un dialogo sulla vostra astronave con l’equipaggio, accompagnate da interazioni meno fortunate con il/la vostro/a fratello/sorella in stasi.

Oltre alla razza Kett, quella dei vostri antagonisti veri e propri, incontrerete anche gli Angara, una popolazione aliena pronta ad allearsi con voi qualora rispettiate il loro codice etico ed i Relictum, ovvero delle antiche macchine attive nel sistema Heleus, di cui però non si conosce ancora la finalità. Fortunatamente tutte queste informazioni sono facilmente fruibili in lingua italiana, una volta scoperte, all’interno del vostro Codex, ma purtroppo non possiamo dirci fortunati in sede di doppiaggio, dato che il titolo sarà completamente in lingua anglosassone. Una scelta che smorza un po' l’entusiasmo di molti, se non altro perché i meno avvezzi alla lingua inglese troveranno difficile seguire le scene di gioco leggendo al contempo i sottotitoli mostrati a video.

L’esplorazione e la scansione di ciò che vi circonda aggiunge moltissimo lore all’ambientazione, coadiuvato appunto da una valanga di dialoghi che andrà aumentando a seconda delle scelte che compiremo nel gioco. Creare un avamposto sbloccherà nuove missioni, nuove persone con cui parlare necessarie per capire di più del mondo con cui siamo entrati in contatto, trovandoci davanti ad una serie di sorprese alquanto inaspettate. Ricordatevi che le vostre scelte hanno sempre un peso, che però può manifestarsi anche non nell’immediato, ma parecchio più avanti nel gioco.

Nodo Cruciale?

La grafica. Si, ne abbiamo sentito parlare durante il corso di tutto questo periodo antecedente all’uscita, ed effettivamente si è rivelato il tallone d’Achille di questa produzione mastodontica. Tolto il discorso del motion capture, quello che viene a mancare spesso è la stabilità di framerate, seguita a ruota libera da una serie di bug e glitch abbastanza fastidiosi. Il nostro giro di prova è stato fatto sulla versione Xbox One, ma ci piacerebbe tantissimo vedere con i nostri occhi come il gioco si comporta su quella PC, dove paradossalmente dovrebbe essere possibile giocare di più con i settaggi grafici. Peccato anche per il comparto d’illuminazione, non sempre fedele in diverse situazioni, accompagnato da una resa discutibile di alcuni effetti visivi piuttosto deludenti. Vedere un mostro che attraversa la copertura dietro cui si è nascosto, per essere bersagliato dai nostri colpi, non ci ha rallegrato molto.

Abbiamo riscontrato diversi blocchi durante l’esplorazione a bordo del Nomad, che durante alcune accelerazioni ha letteralmente bloccato il gioco per una manciata di secondi. Va comunque detto che gli scenari sono veramente ben realizzati e ricchi di dettagli, capaci soprattutto di far immedesimare il giocatore all’interno di un’ambientazione sci-fi avvincente.

Non Siete Soli

Oltre ad una campagna single player veramente lunga da giocare, il titolo vi dà inoltre la possibilità di scendere in campo all’interno delle missioni APEX, all’effettivo delle missioni cooperative dove voi, insieme ad un team di composto da quattro giocatori, potrete fronteggiare diverse mappe al momento disponibili grazie ad un sistema wave-based molto simile a quello di GoW. Nel caso di Andromeda il tutto viene contestualizzato anche diversificando il tipo di ondata, magari ad una sarà necessario solamente sopravvivere, mentre invece in altre sarà utile cercare di disattivare alcuni terminali sulla mappa, oppure banalmente uccidere un bersaglio primario prima di altri.

La scelta del vostro alter ego è possibile tra un roster di personaggi precaricati, che potrete anche sbloccare dopo aver completato qualche partita, grazie ai forzieri ricompense, che vi permettono di ottenere personaggi di altre razze leggermente più potenti (ma solo per qualche skill passiva). Ogni personaggio può essere livellato a piacimento, pertanto vi consigliamo di giocare bene la storia così da poter selezionare una classe più vicina al vostro stile di gioco. Visto il gameplay altamente collaborativo richiesto, il nostro consiglio è quello di partecipare a sessioni di gioco con una squadra affiatata e, possibilmente, muniti di chat vocale perchè il rischio di trovare frustrante il mancato gioco di squadra è davvero dietro l'angolo.