Mass Effect

di Fabio Fundoni
Oltre il Sistema Solare…
Nelle migliaia di anni della sua esistenza, l’uomo si é evoluto passo dopo passo. Ha lottato con l’ambiente ostile, con gli animali feroci e con i suoi simili, il tutto in nome della sopravvivenza. Ci sono stati momenti però, in cui una fortunosa situazione ha cambiato faccia alla storia, dandole improvvise e inarrestabili accelerazioni. La scoperta del fuoco, l’uso dei metalli, il motore a scoppio… e se, in un futuro non troppo lontano, in una delle ormai soventi missioni su Marte, trovassimo dei resti appartenenti ad una civiltà ormai scomparsa, ma in possesso di tecnologie per noi impensabili? Basterebbe carpirne un semplice segreto per poter velocizzare la nostra evoluzione tecnica di centinaia d’anni… o forse anche di più. Inizia così l’epopea di Mass Effect, il nuovo gioco di ruolo nato dalle sempre fervidi menti della BioWare. Dopo la scoperta nel 2148 dei Campi d’Effetto Massa, tecnica usata dalla estinta razza Prothean per viaggiare a velocità superiori a quella della luce, agli abitanti della terra si aprono molteplici possibilità nella conquista del cosmo. Perfezionando la nuova capacità appresa e basandovi la costruzione di una flotta astronavale, l’umanità prende contatto con le prime razze aliene. Dopo alcune avvisaglie di guerra, si mostra ormai chiaramente un orizzonte su cui pochi avrebbero scommesso: nello spazio esistono molteplici razze, e queste, cercando di mantenere una pace sempre in bilico, si affidano al Consiglio, un organo formato da saggi, sito nella Cittadella, metropoli un tempo appartenuta ai Prothean, adesso sede della diplomazia intergalattica.

L’uomo, spinto dalla sete di sapere e dalla sua ambizione, in pochi decenni si inserisce in quello che appare sempre più come un meccanismo indispensabile alla difesa di tutti dalle razze che non riconosco la sovranità del Consiglio e cercano di imporsi. Su questo palcoscenico si muove il Comandante Shepard, orgoglio della milizia terrestre e osservato speciale dal Consiglio, che vede in lui il primo umano con le capacità per poter entrare negli Spettri, corpo armato d’elite, incaricato di risolvere le situazioni più critiche ed una libertà d’azione praticamente totale. Certo, non tutti nella Cittadella si fidano degli umani, appena comparsi sulla scena della politica interstellare, già così importanti e possessori di molte colonie… l’occasione per mettere alla prova Shepard arriva però, proprio in seguito al ritrovamento di una nuova sonda Prothean. Sembra una missione semplice, basta scendere sul pianeta Eden Prime e recuperare il cimelio, per tornare vittoriosi dal Consiglio e mettere a segno non solo una grande scoperta archeologica, ma anche un passo avanti per la posizione dei terrestri agli occhi dell’opinione pubblica. Ma la tecnologia sconosciuta non fa gola solo all’Alleanza, e Shepard, dopo una dura lotta su Eden Prime, scoprirà che Saren, il più famoso e potente degli Spettri, é in realtà un traditore, capace di sottomettere il popolo artificiale dei Geth e di usarlo come esercito per impossessarsi delle conoscenze Prothean. Inizia così, per il nostro eroe, quella che sarà un’avventura per salvare non solo la Terra, ma tutto l’universo, anche contro i dubbi di un Consiglio che ancora non sa quanto ci si può fidare della razza umana.


Ritorno al Futuro
Dopo l’ormai storica serie di Star Wars: Knight of The Old Republic, BioWare torna a sondare un mondo fantascientifico, questa volta però non su licenza, ma totalmente creato da zero. La software house ha, durante tutto il periodo di sviluppo, alimentato le speranze di migliaia di giocatori, promettendo una vera e propria esperienza di ruolo: un universo intero in cui muoversi con grande libertà d’azione, dove ogni gesto può rivelarsi importante ai fini della trama. Sebbene questa sia una promessa che abbiamo sentito enunciare decine e decine di volte nel mondo dei videogame, le scelte iniziano sin dalle primissime battute della nostra nuova vita nei panni del Comandante Shepard. Deciso se usare il personaggio di default o crearne uno nostro, cambiandone aspetto, sesso, specializzazione e storia personale (restando però legati al cognome del protagonista), ci troviamo immediatamente a dover prendere confidenza con il metodo dei dialoghi a opzione multipla. Ogni qual volta dovremo parlare, apparirà sullo schermo un menù circolare, in cui potremo muoverci grazie alla leva analogica sinistra del nostro pad.

Le possibili frasi da dire, saranno divise in Esemplari, posizionate in alto, Neutrali, site a metà, e Rinnegate, messe in fondo alla ruota, in modo da legare idealmente ogni movimento del pad sempre allo stesso tipo di comportamento. Inoltre, se le nostre capacità di Fascino e Intimidazione saranno abbastanza alte, avremo delle opzioni aggiuntive particolarmente utili per risolvere al meglio alcune situazioni spinose. Unendo le parole alla linea di comportamento che terremo durante il gioco, tempreremo e formeremo la nostra personalità, rendendoci più o meno simpatici alle varie fazioni presenti sulla complicata scacchiera interplanetaria. Non solo diplomazia però: il nostro Shepard é, come da buona trazione dei giochi di ruolo BioWare, dotato di molteplici abilità, sbloccabili e migliorabili assegnando a nostro piacimento i punti che riceveremo ogni volta che saliremo di livello. Come accennavamo poco sopra, di grande importanza sarà anche la scelta della classe. Nel background ideato dai programmatori, potremo scegliere se essere soldati, forti nell’uso delle armi da fuoco, specialisti tecnologici, ottimi conoscitori di computer e in grado di disattivare gli armamenti nemici, oppure biotici, “maghi” del futuro, dotati di impianti che li rendono in grado di sviluppare grandi poteri mentali. Oltre alle tre classi di base, potremo sceglierne altrettante ibride, per mescolare le capacità che più c’intrigano.


Verso l’infinito e oltre!
Cominciando la nostra caccia a Saren, ci renderemo immediatamente conto di quanto é grande ed elaborato ciò che ci circonda. BioWare non ha voluto lasciare nulla al caso, elaborando un complesso e credibile ambiente curato nei minimi particolari. Le razze aliene e la loro storia s’intrecciano come note di una sinfonia, facendoci sentire un semplice membro di una comunità esistita da sempre. Se Knight of The Old Republic s’appoggiava al collaudato mondo di Guerre Stellari, Mass Effect pesca a piene mani nella fantascienza classica, dando vita ad un sistema socio-politico che non sfigurerebbe davanti ad opere di mostri sacri della letteratura di genere come Asimov o Hubbard. Il team di sviluppo ha voluto anche alzare il tiro, in un coraggioso tentativo di portare sul video molte tematiche di grande attualità. Razzismo, religione, biogenetica, guerra e molti altri argomenti vengono trattati più o meno apertamente, mettendo il giocatore spesso nella posizione di doversi esprimere a riguardo, in quello che prende forma come uno specchio della nostra società odierna.