Mass Effect

di Fabio Fundoni


Il protagonista potrà portare con se anche alcuni compagni, appartenenti a differenti specie, ognuno con la sua particolare personalità e storia. Anche in questo caso sarà importante relazionarci con loro nel modo che riterremo migliore. Gli alleati penseranno con la loro testa, starà a noi cercare un punto d’incontro con i nostri interessi o capire chi potrà essere più affine con la missione da svolgere. Logicamente tutto questo afflusso d’informazioni non si baserà solo su quello che vedremo sullo schermo, ma ogni dato sarà riportato mano a mano sul nostro codex, un archivio dove in qualsiasi momento potremo leggere le notizie scoperte. Per comprendere maggiormente la grandezza dello sforzo di chi ha ideato l’ambientazione, basti pensare che potreste impiegare diverse ore, qualora voleste leggere tutti i codex disponibili. A fare da contorno, una nutrita schiera di oggetti utilizzabili, partendo da armi e corazze per arrivare a mirini, munizioni speciali e vari potenziamenti. Oltre ad avere diverse funzionalità, é stato ricreato un mercato in cui si danno battaglia varie ditte produttrici. Ogni azienda ha la sua specialità, offrendo prodotti capaci di fare la differenza nelle diverse situazioni possibili.

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Ciak… azione!
L’altra grande sfida annunciata sin dai primi momenti dello sviluppo di Mass Effect, era quella di inserire nel contesto del gioco di ruolo, un combat system in tempo reale. Il grosso pericolo era quello di spingere eccessivamente il titolo verso una giocabilità action che tanto successo ha fatto negli ultimi tempi con giochi del calibro di Gear of War, ma che non é mai stata particolarmente affine con lo stile degli RPG. BioWare, sorprendendo molti, vince anche questa scommessa. Grazie alla possibilità d’interrompere i combattimenti con i dorsali del pad, potremo indicare cosa fare ai nostri compagni e scegliere che armi e abilità utilizzare. Presa la dovuta dimestichezza con l’uso del puntamento e le giuste tempistiche per impartire gli ordini agli alleati (che in ogni caso, potranno accompagnarci unicamente in due alla volta), tutto scorrerà piacevolmente. Per rendere maggiormente “ruolistiche” le battaglie, é stato dato un importante valore alla nostra capacità di utilizzare fucili e pistole. Più in sede di “level-up” accresceremo le capacità belliche, più crescerà la nostra precisione nel ferire il nemico. In parole povere, prima di poter usare con efficacia il fucile da cecchino, dovremo assegnare vari punti alla skill apposita e, per rendere ottimale il tutto, montare un buon mirino o uno stabilizzatore. Sebbene dunque l’implementazione risulti azzeccata, non possiamo non notare che spesso l’intelligenza artificiale dei nostri compagni si dimostri carente proprio nel momento di usare la forza.

E’ quantomeno frustrante trovarsi da soli, accerchiati da famelici alieni, perché chi dovrebbe combattere al nostro fianco si é incastrato in un muro o s’é fatto uccidere rimanendo allo scoperto sotto il fuoco nemico. Anche nella fazione opposta non mancano esempi di scarsa sensatezza tattica: sebbene non ci si stupisce nel vedersi assaliti faccia a faccia da esseri non senzienti, di tanto in tanto anche chi dovrebbe tenere maggiormente alla propria pelle(come uomini o altre specie appartenenti al Consiglio), si lancia senza troppe remore contro i proiettili dell’eroe di turno.
Quando poi saremo stanchi di combattere, avremo diverse occasioni per non annoiarci. Locali da visitare, gioco d’azzardo, origliare le discussioni dei passanti e, perché no, esaminare pianeti sconosciuti a bordo del Mako, un veicolo su ruote, dotato di diverse armi e capace di resistere anche alle superfici più impervie. In queste esplorazioni, superato lo scoglio dell’apprendimento della guida del mezzo (la cui fisica non é sempre ineccepibile), potremo scovare importanti reperti, giacimenti minerari o qualche mostro desideroso di trasformarci nella sua colazione. Nonostante non sia sempre divertente vagare per lande desolate, il tutto é una valida alternativa per rilassarsi dopo una missione particolarmente difficile o per non pensare alla folla brulicante della Cittadella.



Anche l’occhio vuole la sua parte
La realizzazione grafica é forse il punto maggiormente controverso di Mass Effect. A fronte di bellissimi scorci paesaggistici, evocative architetture e texture di primissimo livello (soprattutto quelle facciali, create con cura maniacale), sono riscontrabili frequenti scatti, segno che forse il tutto era maggiormente ottimizzabile. Certo é impossibile non meravigliarsi davanti a effetti ottimi come l’acqua o molti riflessi di luce, ma d’altro canto, per alleggerire il lavoro a carico dell’hardware, non di rado, ai cambi d’inquadratura, osserviamo come diverse texture compaiano con alcuni secondi di ritardo. Sempre riguardo alla mole di dati da gestire, é possibile notare come per mascherare i tempi di caricamento, si siano inseriti percorsi da fare con ascensori o la camera di decontaminazione all’uscita dell’astronave Normandy. Invece di passare direttamente alle zone d’arrivo, dovremo attendere alcuni momenti dove, per ingannare l’attesa, assisteremo a scambi di battute tra i personaggi o ascolteremo l’ultimo radio-giornale. Di caratura assoluta é invece la colonna sonora.

Opera di Sam Hulick, compositore già apprezzato in alcuni titoli della Capcom, la musica si sposa alla perfezione con ambienti e situazioni, lasciandoci gradevolmente colpiti. Non deludono nemmeno gli effetti sonori, tra cui spiccano i rumori delle armi, estremamente realistici. Grande nota di merito va poi assegnata al doppiaggio. Totalmente in italiano, copre centinaia di frasi, recitate quasi sempre con giusta intonazione. Ogni personaggio ha la sua voce, in linea di massima adatta al ruolo che ricopre. Gli ascoltatori più fini noteranno un certo ripetersi dei doppiatori per quanto riguarda le varie “comparse” che popolano la Cittadella e l’universo ma, a fronte di un numero così grande di figuranti, era davvero impossibile chiedere di più.
Certamente i difetti ci sono, ma passano in secondo piano davanti ad una realizzazione globale ottima. Non disperiamo, tra l’altro, sul fatto che nei futuri episodi di Mass Effect (ricordiamo che da sempre il gioco é stato pensato come il primo capitolo di una trilogia), i ragazzi della BioWare sappiano fare tesoro delle sbavature attuali per completare al meglio questa imperdibile esperienza ludica.