Master of Alchemy: L'Ascesa dei Meccanologisti
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“Io sono uno all'interno del tutto, però il tutto esiste perché é costituito da tanti piccoli uno. Questo mondo scorre seguendo delle leggi che riusciamo a malapena ad immaginare. Comprendere quel flusso, scomporlo e poi di nuovo ricomporlo: questa é l'alchimia”. Così Edward Elric, personaggio della famosa serie animata Fullmetal Alchemist, basata sul manga di Hiromu Arakawa, definisce l'Alchimia. DarkWave Games, software house milanese, sembra essere partita da questa definizione per realizzare Master of Alchemy: L'Ascesa dei Meccanologisti, un puzzle game di quelli in grado di mettere davvero a dura prova ogni singolo neurone del vostro cervello, nato per piattaforme iOS, ora arrivato anche su PC e MAC.
Come detto, Master of Alchemy é un puzzle game duro e puro e nonostante all'inizio ci venga fatto scegliere un alter ego, di cui leggiamo anche una breve introduzione, e nonostante ci sia un sistema di level up, non ha alcun elemento di gioco di ruolo. Tutti i nostri sforzi saranno incentrati sulla risoluzione dei 60 livelli a disposizione. Lo scopo del gioco é quello di collezionare in determinati contenitori posti nella schermata, gli elementi richiesti, nello stato richiesto (gassoso, liquido o solido), che non é detto sia lo stesso con cui escono dalle sorgenti. Elementi diversi sono rappresentati da colori diversi, e oltre agli elementi base, ci sono anche quelli compositi, risultati appunto della sintesi di due o più elementi base. Ovviamente, elementi in stati diversi si comporteranno in maniera diversa, e per collezionare gli elementi giusti nello stato giusto, dovremo passare per cambiamenti di stato e a volte anche sintetizzare o separare le sostanze, prima di ottenere il colore giusto.
A nostra disposizione avremo una grande quantità di strumenti da disporre sullo schermo in maniera ottimale e parsimoniosa, ma il numero degli attrezzi disponibili in ogni livello é appena sufficiente per portare le particelle, attraverso un labirinto verticale, dalla sorgente al contenitore. Tuttavia, ogni livello può essere portato a termine in maniere diverse, quindi se riusciremo ad ottimizzare al massimo l'uso di tali congegni a volte avremo bisogno di meno strumenti di quelli messi a disposizione. Essi vanno da quelli adibiti ai cambiamenti di stato, a quelli per la sintesi o la separazione degli elementi, fino a quelli utili per deviare il percorso delle varie materie. E' proprio nell'uso di questi dispositivi che l'interfaccia mouse e tastiera soffre di più nei confronti di quella touch screen, infatti sebbene il lavoro di conversione di DarkWave sia eccellente, spesso ci troveremo a lottare per posizionare uno strumento in un determinato punto o per ruotarlo. La sensazione é quella che con uno schermo touch l'operazione sia molto più semplice, intuitiva e veloce.
Si é già accennato alla difficoltà dei puzzle, ed infatti già dai primi livelli si ha la sensazione che per portare a termine il gioco si dovranno sudare le proverbiali sette camicie. Come ormai consuetudine, si potranno avere due approcci all'avanzamento del gioco, quello di andare avanti risolvendo solamente i puzzle e tralasciando il punteggio, e quello di farlo in modo da ottenere il massimo dei punti possibili. A differenza di altri titoli in cui ogni livello é caratterizzato dalle famose tre stelle, qui i criteri di valutazione sono tre, ed ognuno con quattro valori: il tempo impiegato, la perdita di particelle e la purezza. Per il primo criterio ovviamente dovremo finire il livello entro un tempo limite, per il secondo dovremo fare in modo di perdere il minor numero di particelle specificate in basso a destra nello schermo, mentre per il terzo criterio, lo scopo é quello di collezionare nei vari raccoglitori solo l'elemento richiesto, nello stato richiesto. A tutto ciò, per aumentare il punteggio, in molti livelli troveremo delle gemme da raccogliere, semplicemente toccandole con almeno una particella. E' proprio nel caso in cui si voglia cercare di ottenere il massimo punteggio in tutte e tre le categorie che si soffre l'interfaccia PC.
La realizzazione grafica é essenziale e funzionale al gameplay. Su uno sfondo scuro, sul quale possiamo notare un laboratorio alchemico, sono disegnati i vari elementi del livello, muri, contenitori, strumenti, passaggi... Il tutto risulta molto pulito all'occhio, e rende semplice l'individuazione dei punti chiave del livello. Le musiche in stile medievale fanno da giusto sottofondo nei menu e nelle schermate di caricamento, mentre durante la risoluzione dei livello avremo solo i classici rumori dei vari attrezzi usati e del girare degli ingranaggi, il che rende più semplice l'immersione da parte del giocatore ed in alcuni casi lo aiuta nel suo compito. In definitiva Master of Alchemy: L'Ascesa dei Meccanologisti, é un ottimo puzzle game, il quale offre un grado di sfida molto elevato e un numero di livelli in grado di accontentare i giocatori senza annoiarli prima di aver portato a termine il gioco. Se siete amanti degli enigmi, troverete pane per i vostri denti, altrimenti potreste avere non poche difficoltà a risolvere i puzzle, ma in caso ci riusciste, la soddisfazione che ne deriva ha pochi eguali.
Come detto, Master of Alchemy é un puzzle game duro e puro e nonostante all'inizio ci venga fatto scegliere un alter ego, di cui leggiamo anche una breve introduzione, e nonostante ci sia un sistema di level up, non ha alcun elemento di gioco di ruolo. Tutti i nostri sforzi saranno incentrati sulla risoluzione dei 60 livelli a disposizione. Lo scopo del gioco é quello di collezionare in determinati contenitori posti nella schermata, gli elementi richiesti, nello stato richiesto (gassoso, liquido o solido), che non é detto sia lo stesso con cui escono dalle sorgenti. Elementi diversi sono rappresentati da colori diversi, e oltre agli elementi base, ci sono anche quelli compositi, risultati appunto della sintesi di due o più elementi base. Ovviamente, elementi in stati diversi si comporteranno in maniera diversa, e per collezionare gli elementi giusti nello stato giusto, dovremo passare per cambiamenti di stato e a volte anche sintetizzare o separare le sostanze, prima di ottenere il colore giusto.
A nostra disposizione avremo una grande quantità di strumenti da disporre sullo schermo in maniera ottimale e parsimoniosa, ma il numero degli attrezzi disponibili in ogni livello é appena sufficiente per portare le particelle, attraverso un labirinto verticale, dalla sorgente al contenitore. Tuttavia, ogni livello può essere portato a termine in maniere diverse, quindi se riusciremo ad ottimizzare al massimo l'uso di tali congegni a volte avremo bisogno di meno strumenti di quelli messi a disposizione. Essi vanno da quelli adibiti ai cambiamenti di stato, a quelli per la sintesi o la separazione degli elementi, fino a quelli utili per deviare il percorso delle varie materie. E' proprio nell'uso di questi dispositivi che l'interfaccia mouse e tastiera soffre di più nei confronti di quella touch screen, infatti sebbene il lavoro di conversione di DarkWave sia eccellente, spesso ci troveremo a lottare per posizionare uno strumento in un determinato punto o per ruotarlo. La sensazione é quella che con uno schermo touch l'operazione sia molto più semplice, intuitiva e veloce.
Si é già accennato alla difficoltà dei puzzle, ed infatti già dai primi livelli si ha la sensazione che per portare a termine il gioco si dovranno sudare le proverbiali sette camicie. Come ormai consuetudine, si potranno avere due approcci all'avanzamento del gioco, quello di andare avanti risolvendo solamente i puzzle e tralasciando il punteggio, e quello di farlo in modo da ottenere il massimo dei punti possibili. A differenza di altri titoli in cui ogni livello é caratterizzato dalle famose tre stelle, qui i criteri di valutazione sono tre, ed ognuno con quattro valori: il tempo impiegato, la perdita di particelle e la purezza. Per il primo criterio ovviamente dovremo finire il livello entro un tempo limite, per il secondo dovremo fare in modo di perdere il minor numero di particelle specificate in basso a destra nello schermo, mentre per il terzo criterio, lo scopo é quello di collezionare nei vari raccoglitori solo l'elemento richiesto, nello stato richiesto. A tutto ciò, per aumentare il punteggio, in molti livelli troveremo delle gemme da raccogliere, semplicemente toccandole con almeno una particella. E' proprio nel caso in cui si voglia cercare di ottenere il massimo punteggio in tutte e tre le categorie che si soffre l'interfaccia PC.
La realizzazione grafica é essenziale e funzionale al gameplay. Su uno sfondo scuro, sul quale possiamo notare un laboratorio alchemico, sono disegnati i vari elementi del livello, muri, contenitori, strumenti, passaggi... Il tutto risulta molto pulito all'occhio, e rende semplice l'individuazione dei punti chiave del livello. Le musiche in stile medievale fanno da giusto sottofondo nei menu e nelle schermate di caricamento, mentre durante la risoluzione dei livello avremo solo i classici rumori dei vari attrezzi usati e del girare degli ingranaggi, il che rende più semplice l'immersione da parte del giocatore ed in alcuni casi lo aiuta nel suo compito. In definitiva Master of Alchemy: L'Ascesa dei Meccanologisti, é un ottimo puzzle game, il quale offre un grado di sfida molto elevato e un numero di livelli in grado di accontentare i giocatori senza annoiarli prima di aver portato a termine il gioco. Se siete amanti degli enigmi, troverete pane per i vostri denti, altrimenti potreste avere non poche difficoltà a risolvere i puzzle, ma in caso ci riusciste, la soddisfazione che ne deriva ha pochi eguali.