Masters of Anima
Di donzelle in pericolo ne abbiamo salvate a bizzeffe nel corso negli anni, complici un’infinità di avventure scritte apposta per metterci di fronte allo stesso plot: salva la principessa, salva il mondo.
Storia dopo storia abbiamo affrontato nemici, riempito le nostre borse di ricchezze e portato a casa il risultato. Quello che però ci ha segnato non è stato il finale della storia, quanto piuttosto tutto il corso di avvenimenti che ci ha scortato fino a quel preciso momento.
Il corso del tempo e persino la ripetizione, di queste storie, non è riuscito in ogni caso a scalfirne la genuinità, tant’è che ancora oggi veniamo rapiti da questi racconti “cavallereschi”. Masters of Anima trae ispirazione e forza da queste novelle, utilizzando un registro più leggero e divertente, dove il protagonista deve salvare la propria amata seguendo un cammino tortuoso ricco di enigmi da risolvere e nemici da sconfiggere.
IL MONDO DELL’ANIMUS
La terra di Spark ha conosciuto lunghi periodi di pace, almeno fino a quando l’Animus che la componeva esplose, generando una furia incontrollata che diede vita a pericolosi golem senza controllo. Questi esseri di terra ed energia venivano mossi da un’unica emozione: l’odio.
Fortunatamente però una dea benevola decise di donare agli uomini la possibilità di modellare questa energia, così da essere in grado di contrastare tali minacce evocando, a loro volta, dei guardiani benevoli pronti a difenderli nel momento del bisogno.
Dopo lunghe battaglie il cuore di Spark venne sigillato all’interno di una gabbia magica impenetrabile, con la speranza che niente e nessuno avrebbe potuto accedere a quel terribile potere. Durante il passare degli anni i primi Animanti trasmisero le proprie conoscenze ai posteri, ed è in questo tempo che noi facciamo la conoscenza di Otto, un’apprendista innamorato pronto a tutto pur di sposare la propria donna.
L’arrivo del malvagio Zahr rompe le uova nel paniere, ma il ritorno dei pericolosi golem di Animus è solo l’inizio dei problemi di Otto, poiché il mago cattura la sua donna per poi imprigionarla in tre cristalli: corpo, cuore e mente.
È qui che il nostro viaggio ha inizio, ed è qui che cominciamo a prendere familiarità con il sistema di comandi, assimilando i rudimenti necessari utili a gestire i costrutti da noi evocati.
UN GUARDIANO PER OGNI EVENIENZA
Il ritmo di gioco incalzante segue un crescendo ben impostato: l’addestramento di Otto getta le basi per capire come alternare le evocazioni agli attacchi, regolando tale intervallo grazie alla pressione contemporanea dei grilletti superiori con il tasto A.
Se RT funziona quindi per evocare i guardiani, LT ne imposta invece l’obbiettivo, in un alternarsi di istruzioni che devono necessariamente seguire una tattica precisa, al fine di poter sconfiggere i nemici più ostici sul campo.
Ogni tipologia di guardiano, tra le cinque presenti, consente al giocatore di assecondare il proprio stile di gioco.
Si inizia con la possibilità di evocare i Protettori, che fungono praticamente da unità in mischia pronti a bersagliare il nemico corpo a corpo, ma piano piano Otto evolve le proprie capacità, imparando a evocare guardiani diversi, ognuno con delle qualità settoriali.
Livello dopo livello impareremo a evocare le Sentinelle, arcieri utili ad attaccare il nemico dalla distanza potendosi all’occorrenza nascondersi nei cespugli, oppure evocare i potenti Catalimanti, guardiani in grado di eseguire la funzione strategica di assimilare Animus dai nemici per poi donarlo al proprio evocatore.
È importante quindi saper gestire questa preziosa risorsa, proprio perché Otto è tutto fuorché un guerriero e senza i suoi preziosi guardiani, purtroppo, finisce inevitabilmente per soccombere sotto i colpi inferti dai golem. La tattica acquista pertanto un peso notevole, proprio perché ogni guardiano ha bisogno di essere indirizzato non solo verso un determinato nemico, ma anche nel modo giusto.
Le Sentinelle sono arcieri formidabili, dotati persino di un attacco critico considerevole, ma la loro debolezza agli attacchi li rende un bersaglio facile, motivo per cui è importante spostarli continuamente premendo il tasto A quando necessario.
Oltre ai già sopracitati, spuntano tra le fila dei guardiani i Comandanti e gli Invocatori, una tipologia particolare che oltre a combattere fornisce un supporto attivo al nostro personaggio. I primi sono utili per trasmettere il Grido di Battaglia di Otto alle altre unità, mentre il secondo gruppo ha la qualità di generare ulteriori guardiani a comando.
Il numero di guardiani evocabili è gestito da un counter visionabile sull’interfaccia in basso a destra, che può essere incrementato spendendo preziosi punti abilità nello skill-tree dedicato a Otto. Come scritto nella nostra prefazione, Masters of Anima gode di una propria natura duplice: se da un lato usa come punto di forza il suo essere un action game con visuale isometrica, dall’altro invece gioca con alcuni elementi ruolistici, permettendo una discreta caratterizzazione del personaggio (e dei suoi guardiani), con tanto di punteggi statistica pronti a influenzare le nostre capacità di combattimento in gioco.
La lettura del campo di battaglia, in definitiva, è fondamentale per risolvere lo scontro. Senza un minimo di strategia a corredo, infatti, finirete inevitabilmente per subire una sconfitta senza diritto di replica.
ESPLORANDO SPARK
L’avventura di Masters of Anima è suddivisa in capitoli, ognuno dei quali ci permette di esplorare una diversa porzione del mondo di Spark. Avremo quindi la possibilità di spostarci su diverse ambientazioni, ognuna caratterizzata non soltanto da uno scenario diverso, ma anche da una serie di piccoli puzzle sparsi qua e là che Otto dovrà risolvere usando l’ingegno e i suoi guardiani.
Ogni livello nasconde dei segreti, come anche alcune vie secondarie pronte non solo a elargirci ricompense speciali, come frammenti di gemme o talismani utili ad alzare i counter di vita e Animus, ma anche necessari per affrontare delle boss-fight, necessarie per ottenere preziosi punti esperienza extra.
L’Animus è praticamente a celato ovunque sulla mappa, motivo che spesso ci spingerà a rompere tutti gli elementi dello scenario circostanti, così da tenere sempre piena la barra di Animus per evocare guardiani quando necessario.
Otto e i suoi guardiani hanno uno skill-tree personalizzato, in cui è importante scegliere attentamente i talenti al fine di non sprecare preziosi punti inutilmente. Il consiglio è quello di potenziare sin da subito i propri guardiani, garantendo non solo un bonus resistenza/attacco utili a rendere più longeve le nostre truppe, ma anche interessanti punteggi percentuali per migliorare la presenza sul campo del nostro alter-ego.
Graficamente ci troviamo di fronte a un titolo appagante, accompagnato da uno stile cartonato e semplice che si accosta piacevolmente allo stampo leggero che caratterizza l’avventura. Otto esplorerà il mondo di Spark senza difficoltà alcuna, regalandoci piacevoli quarti d’ora in compagnia dei suoi guardiani grazie a piacevoli effetti visivi, limitati soltanto dal budget ristretto di produzione. È doveroso segnalare che seppure il doppiaggio del titolo è totalmente in lingua inglese, ogni elemento dei menù e i sottotitoli sono stati completamente localizzati in italiano.
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Redazione