Max Payne
di
Redazione Gamesurf
Diversamente da quanto potrebbe sembrare la possibilità di rallentare lo scorrere del tempo non coincide affatto con un ritmo di gioco più lento ma anzi, proprio grazie a questa modalità, i frequenti scontri acquistano una frenesia e spettacolarità mai vista prima in titoli di questo genere. Con il tasto destro del mouse (che di default attiva il rallentamento) costantemente armato il giocatore dovrà allontanarsi dal tipico stile di combattimento dei tradizionali sparatutto per imparare nuove e più entusiasmanti tattiche di combattimento capaci di donare assai più grandi soddisfazioni
QUANDO IL REALISMO E' TUTTO
Già di per sé unico nel suo genere per il sopraccitato Bullet Time, il motore grafico sviluppato da Remedy Interactive si contraddistingue tuttavia per un'altra eccezionale dote tecnica. Come dovrebbe risultare oltremodo evidente dalle immagini Max Payne vanta infatti anche uno dei più impressionanti livelli di dettaglio mai raggiunti su PC. Il merito di questa spettacolarità va ricondotto in particolare alle splendide texture utilizzate che sfiorano ai livelli più alti la soglia del fotorealismo. Il meglio di sé Max Payne lo offre tuttavia proprio nel momento in cui si attiva il Bullet Time: in quei pochi alterati secondi é possibile ammirare non solo le splendide esplosioni delle armi da fuoco ma anche ogni singolo proiettile sparato e la sua impalpabile scia che attraversa l'aria
Meno convincente e oggetto di critica da parte dei giocatori é invece il modello poligonale dei personaggi e degli oggetti che vantano purtroppo un numero piuttosto ridotto di poligoni. Benché ciò renda pressoché assente la mimica facciale dei personaggi va detto tuttavia che i movimenti di Max e dei suoi nemici sono comunque ben realizzati e convincenti
Diverso é invece il discorso per quanto riguarda il design dei livelli di gioco: in questo caso non si può far altro che applaudire al lavoro svolto da Remedy Interactive che ha dato vita a un mondo virtuale semplicemente perfetto in quanto a realismo. L'ambientazione scelta come é già stato detto é quella di New York e pertanto ci si trova costantemente inseriti in un contesto urbano fatto di palazzi, metropolitane e altre strutture simili. A rendere ancora più "vero" il tutto si aggiungono una serie pressoché infinita di oggetti con i quali é possibile interagire nel corso della partita: gabinetti, docce, distributori di bevande e televisori funzionanti sono solo alcuni dei suppellettili che arredano gli scenari e che il giocatore potrà "utilizzare" o distruggere a piacimento
QUANDO IL REALISMO E' TUTTO
Già di per sé unico nel suo genere per il sopraccitato Bullet Time, il motore grafico sviluppato da Remedy Interactive si contraddistingue tuttavia per un'altra eccezionale dote tecnica. Come dovrebbe risultare oltremodo evidente dalle immagini Max Payne vanta infatti anche uno dei più impressionanti livelli di dettaglio mai raggiunti su PC. Il merito di questa spettacolarità va ricondotto in particolare alle splendide texture utilizzate che sfiorano ai livelli più alti la soglia del fotorealismo. Il meglio di sé Max Payne lo offre tuttavia proprio nel momento in cui si attiva il Bullet Time: in quei pochi alterati secondi é possibile ammirare non solo le splendide esplosioni delle armi da fuoco ma anche ogni singolo proiettile sparato e la sua impalpabile scia che attraversa l'aria
Meno convincente e oggetto di critica da parte dei giocatori é invece il modello poligonale dei personaggi e degli oggetti che vantano purtroppo un numero piuttosto ridotto di poligoni. Benché ciò renda pressoché assente la mimica facciale dei personaggi va detto tuttavia che i movimenti di Max e dei suoi nemici sono comunque ben realizzati e convincenti
Diverso é invece il discorso per quanto riguarda il design dei livelli di gioco: in questo caso non si può far altro che applaudire al lavoro svolto da Remedy Interactive che ha dato vita a un mondo virtuale semplicemente perfetto in quanto a realismo. L'ambientazione scelta come é già stato detto é quella di New York e pertanto ci si trova costantemente inseriti in un contesto urbano fatto di palazzi, metropolitane e altre strutture simili. A rendere ancora più "vero" il tutto si aggiungono una serie pressoché infinita di oggetti con i quali é possibile interagire nel corso della partita: gabinetti, docce, distributori di bevande e televisori funzionanti sono solo alcuni dei suppellettili che arredano gli scenari e che il giocatore potrà "utilizzare" o distruggere a piacimento
Max Payne
Max Payne
Indubitabilmente Max Payne ha mantenuto la promessa, durata ben quattro anni, di dar vita ad un innovativo sparatutto in terza persona. Grazie ad un motore grafico unico nel suo genere è stata introdotta in un genere fin troppo attaccato alle sue radici una modalità che stravolge radicalmente il tradizionale gameplay. Con il Bullet Time è finalmente possibile riprodurre le spettacolari scene di Matrix senza nulla togliere né alla spettacolarità né al coinvolgimento che, grazie soprattutto ad una trama ottimamente strutturata, riesce davvero a rapire totalmente la mente del giocatore. Un gioco incredibilmente divertente e a cui nessun amante del genere dovrebbe sottrarsi. Peccato soltanto che a causa della sua impostazione fortemente Single Player perda, una volta terminata l'avventura, gran parte del suo coinvolgimento.
Luca Cominelli
SECONDO COMMENTO
John Woo lavora alla Remedy? Il quesito sorge spontaneo dopo aver giocato a fondo Max Payne, un titolo che è la maggiore è più "pura" trasposizione videoludica del genere hardboiled che si sia mai vista su uno schermo di computer. Tutte le caratteristiche dei migliori film d'azione di Woo sono ricreate nel gioco 3D Realms, a partire dal famoso rallenty, qui chiamato Bullet Time, che si dimostra un'innovazione riuscita e divertentissima. Pressoché ineccepibile dal punto di vista tecnico (se si escludono le saltuarie diminuzioni nel frame rate e i modelli un po' poveri di poligoni) e coinvolgente come pochissimi lungometraggi dello stesso genere, Max Payne merita ampiamente i quattro anni di attesa che i fan del settore giochi d'azione hanno "investito" fino ad ora. L'unico vero difetto del gioco, oltre alla sua fondamentale ripetitività (si spara solamente, ma d'altronde se non vi piace sparare nemmeno avreste letto l'articolo...) è la lunghezza non incredibile, attorno alle 20 ore di gioco massime. Ad ogni modo, grazie ai tool inclusi nella confezione e alla comunità di appassionati che si sta creando proprio in questi giorni, pensiamo che questo piccolo difetto si risolverà da solo durante i prossimi mesi...
Alessandro Martini
Luca Cominelli
SECONDO COMMENTO
John Woo lavora alla Remedy? Il quesito sorge spontaneo dopo aver giocato a fondo Max Payne, un titolo che è la maggiore è più "pura" trasposizione videoludica del genere hardboiled che si sia mai vista su uno schermo di computer. Tutte le caratteristiche dei migliori film d'azione di Woo sono ricreate nel gioco 3D Realms, a partire dal famoso rallenty, qui chiamato Bullet Time, che si dimostra un'innovazione riuscita e divertentissima. Pressoché ineccepibile dal punto di vista tecnico (se si escludono le saltuarie diminuzioni nel frame rate e i modelli un po' poveri di poligoni) e coinvolgente come pochissimi lungometraggi dello stesso genere, Max Payne merita ampiamente i quattro anni di attesa che i fan del settore giochi d'azione hanno "investito" fino ad ora. L'unico vero difetto del gioco, oltre alla sua fondamentale ripetitività (si spara solamente, ma d'altronde se non vi piace sparare nemmeno avreste letto l'articolo...) è la lunghezza non incredibile, attorno alle 20 ore di gioco massime. Ad ogni modo, grazie ai tool inclusi nella confezione e alla comunità di appassionati che si sta creando proprio in questi giorni, pensiamo che questo piccolo difetto si risolverà da solo durante i prossimi mesi...
Alessandro Martini