Maximo: Ghosts to Glory

di Giuseppe 'Sovrano' Schirru

I parametri che dovranno essere tenuti in considerazione nel gioco sono parecchi ed innalzano questo titolo dalla massa dei giochi di piattaforme. Maximo per combattere infatti avrà a disposizione la sua fida spada e un'armatura composta da corpetto, scudo ed elmo. Se si subiscono dei colpi l'energia del suddetto equipaggiamento scenderà ed ad un certo punto si perderanno pezzi e si finirà con il nostro povero protagonista in mutande rosse a pallini. L'usura della spada e dello scudo, sarà inoltre incrementata dall'uso spropositato.
Le azioni speciali precedentemente accennate, saranno utilizzabili una volta raccolte e selezionate con l'ingresso nel menù. Esse serviranno per eseguire utilissimi attacchi, come il lancio dello scudo,che servirà poi anche per raccogliere oggetti in locazioni inaccessibili, o la tripla capriola con salto mortale carpiato all'indietro e doppia infilzata reale, o altre tecniche varie che andranno ad arricchire il folto carnet di mosse del protagonista.
In generale comunque la sensazione di giocare ad un titolo di vecchia scuola, come Ghouls"n" Ghost, permea l'avventura che questo Maximo è in grado di offrire al pubblico. Le musiche creano una buona atmosfera e gli effetti sonori, pienamente a tema sono assolutamente nella media. L'unico appunto va fatto ad un gameplay a tratti troppo ripetitivo e a una difficoltà sopra la media che vanno a inficiare sul giudizio finale, ma tutti appunti già elencati. Se le critiche fatte a riguardo della difficoltà potrebbero sfiduciare una schiera di giocatori, un'altra potrebbe trovare in questa soluzione un buon incentivo per accaparrarsi l'ultimo nato di casa Capcom, che tutto sommato rimane un platform validissimo e ottimamente realizzato. A voi la scelta!

Per un giudizio in più...
Tutto quello dato finora è un giudizio puramente professionale, ma vorrei fare una piccola precisazione più personale. Al di là dei difetti sopra elencati, questo Maximo mi ha piacevolmente convinto. Forse sono un nostalgico, forse solamente un visionario o un folle sognatore, ma il poter giocare in versione attuale un gioco che è stato più di un tassello della storia del mondo che noi trattiamo, mi ha fatto provare emozioni forti, ricordi e angosce dei tempi andati. Erano tempi differenti e anche io ero differente. Non solo l'età entra in gioco, infatti non sono ancora un pensionato, bensì l'atmosfera: pagare fior fior di gettoni per proseguire nei giochi era qualcosa di brutale, ma al tempo stesso il proseguire nell'avventura dava una grande soddisfazione, il poter vantarsi davanti agli amichetti con le manine pacioccose in saletta era un appagamento più unico che raro, e a noi i videogiochi piace ricordali così, semplici, magici e divertenti. E qualcuno pensa che quelle emozioni sarà impossibile riviverle... Ed io? Io credo ancora in quei magici momenti, ma almeno ora so che non sono cose da cercare fuori perchè non si trovano nei giochi, li trovi dentro, quando senti nella tua vita che riescono a farti provare qualcosa. E se li trovi, quei momenti durano per sempre.
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