Maximo Vs Army of Zin

di Stefano 'Miyazaki' Guzzetti

Maximo, l'erede di Arthur
Nei lontani anni '80, quando non tutti potevamo permetterci di possedere una console in casa e la scena dei coin op era all'apice della sua forza, Capcom dal nulla portò nelle sale giochi un titolo che in molti ricorderanno: Ghosts'n Goblins. Esso non era altro che un platform-shooter difficilissimo ambientato in uno scenario medievaleggiante e fantasy abbastanza ostile; ogni salto doveva essere millimetrico, per non parlare della particolare perizia al joystick che veniva quasi pretesa al giocatore. Nonostante tutto questo il titolo fu un enorme successo commerciale e rimane a tutt'oggi uno dei classici della scuola arcade. Il titolo Capcom venne chiaramente accompagnato da seguiti e spin off vari e divenne di prepotenza una delle saghe più importanti della casa di Street Fighter. Due anni fa, Capcom portò a sorpresa, in esclusiva su PS2, quello che era il suo tentativo di fare rivivere in 3d le gesta storiche di Arthur (il protagonista di Ghosts'n Goblins), ma questa volta attraverso un personaggio simile, Maximo appunto. Il titolo, oltre ad ottenere un certo successo di vendite, diede ampia dimostrazione ad altre software house sul come riportare in auge vecchi titoli del passato donandogli nuova vita e personalità. Una lezione che, alla prova dei fatti, Konami non ha ancora saputo cogliere al volo (alludiamo ovviamente alla saga di Castlevania). Il successo di Maximo venne comunque minato da alcune imperfezioni tecniche che impedirono al titolo Capcom il successo su vasta scala. Una grafica non all'altezza della potenzialità della console ospitante, accompagnata a una curva di difficoltà sbilanciatissima resero il gioco una perla per pochi eletti. Immagazzinate queste informazioni, Capcom stessa si mise al lavoro per produrre un seguito degno di nota che rendesse realmente giustizia al fascino del loro nuovo eroe, regalandoci dopo due anni di produzione, questo Maximo 2


Un lavoro di spada e martello
Tralasciando quello che è l'impianto narrativo (pressochè inesistente) di Maximo 2 che si riduce alla solita lotta del bene contro il male, quello che salta all'occhio è la struttura del gameplay, semplice e immediato, quasi a rimarcare la derivazione arcade della saga stessa. Anche in Maximo 2 (come nel precedente episodio) dovrete farvi strada a suon di sferzate di spada e colpi di martello, intervallando le sezioni di lotta pura e semplice, ad altre dove vi sarà richiesta una certa abilità nel superare in salto, ostacoli e precipizi, pena la morte del nostro eroe dimostrando, ancora una volta, quali devono essere i ritmi e le regole di gioco di un vero action-platforming. Come accadeva nella saga di Arthur dove armi diverse si comportavano in maniera differente, anche in Maximo 2 avremo da scegliere l'arma giusta al momento giusto; la spada sarà veloce e pratica mentre il martello risulterà ovviamente più lento da usare ma molto più potente nei danni inflitti al nemico. Inoltre questo nuovo episodio presenta da subito l'opportunità di usare le combo in maniera abbastanza agevole e questo sarà senz'altro un regalo gradito per i giocatori più esperti.

Maximo Vs. Crash Bandicoot
Ad un gameplay a prova di bomba, purtroppo, non fa eco un comparto grafico adeguato. Chiariamoci: se anni fa la casa di Maximo aveva promesso di rendere in uno splendido environment tridimensionale la gloria delle gesta di Arthur, in realtà il nostro eroe non si è mai del tutto abbandonato ai piaceri del tridimensionale. Il personaggio non si muove in uno scenario libero, dove può fare tutta l'esplorazione che gli pare, ma è costretto in un percorso obbligato che tanto ricorda titoli come Crash Bandicoot. Se comunque l'esplorazione stessa anche in questo titolo gioca un ruolo fondamentale ai fini del completamento al 100% del gioco è palese come questa non venga sfruttata a dovere, facendo rimpiangere ai giocatori gli scenari 'aperti' alla Mario 64 per intenderci, dove l'utente è anche libero di portare avanti il gioco a proprio piacimento, senza stadi preimpostati ecc. Al di là di questa costrizione nel progredire all'interno del gioco,Maximo 2 si dimostra comunque altamente godibile grazie anche ai comandi perfettamente interfacciati dai programmatori della Capcom.