MDK 2

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L'impianto visivo sfoggia fin dall'inizio un lavoro fatto di design e tecnicismi di alto livello. Onirico, surreale, psichedelico, l'ambiente circostante si integra perfettamente con il soggetto alieno e con la frenesia globale, così come i nemici sono realizzati con grande personalità. Le texture sono tutte di ottima fattura, e benché offrano uno spettacolo di prim'ordine non sembrano appesantire per nulla il motore grafico che, sul computer di prova, viaggiava su una media di 40 fotogrammi al secondo. Il dettaglio fa bella mostra di sé in più occasioni: per fare un esempio significativo, finalmente i nostri eroi potranno godere di arti superiori (leggi braccia, mani nello specifico) dotati di dita realmente articolate, poligonali, indipendenti, non più disegnate con le approssimative texture alle quali siamo abituati. Particolare, questo, che sembra irrilevante ai fini del gioco ma da un lato ben descrive l'attento lavoro grafico, dall'altro regala sequenze calcolate in tempo reale convincenti e veramente apprezzabili
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Quanto sei brutto! Vedrai che ti faccio sparire.

Il comparto sonoro, per parte sua, si articola attraverso musiche di accompagnamento di ottima fattura ed effetti audio che possono godere del protocollo EAX per una immersione a 360 gradi. Le musiche, in particolare, assecondano un ritmo incalzante che viene così ad essere esaltato anche dai sensi uditivi
Per quanto il prodotto in sé, secondo una concezione strettamente tradizionale, sia di ottimo livello, non si può purtroppo non constatare come, da un po' di tempo a questa parte, lo sviluppo degli arcade in terza persona sia fermo ad uno stadio che propone solo miglioramenti tecnici. Ribadiamo, l'avventura é gradevole, divertente, ben realizzata, a patto che non ci si sia stancati di correre per livelli distruggendo nemici (anche se in modi differenti a seconda del personaggio) ed annientare il boss di fine livello. L'interazione con l'ambiente, con la storia, con i personaggi é in sostanza nulla, né d'altra parte erano queste le pretese. Se stavate aspettando un "evento" come lo é stato, ad esempio, Half Life, mettetevi l'animo in pace: siamo di fronte ad un ottimo prodotto che però nulla dona in termini di innovazione strutturale.
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MDK 2

Dal team di Baldur's Gate mai ci si sarebbe aspettata una realizzazione tanto disinvolta e scanzonata, unitamente ad una frenesia generale che lascia assai poco ad impegni sentimentali o strettamente emozionali. Un seguito con la S maiuscola, dunque, e nella sua categoria è certamente uno dei migliori esponenti usciti in questi ultimi tempi. Gli amanti dei giochi in terza persona non dovrebbero lasciarselo assolutamente sfuggire, a patto di poter sorreggere un livello di difficoltà assai al di sopra della media. Un'ottima risposta, quindi, alla tendenza multiplayer che negli ultimi tempi ha messo in ombra il gioco in singolo, relegato davvero a sola comparsa.
Tuttavia, l'unica pecca rinvenibile in MDK 2 è proprio la sua struttura di gioco che, agli occhi dei giocatori più esigenti, può apparire un tantino datata. Non che ci si annoi, anzi, azione pura ed enigmi impegnativi non danno tregua al fruitore che viene irrimediabilmente rapito da tutto il divenire ludico, forse però è tempo di introdurre un minimo di quella cinematografia, interazione e coinvolgimento immedesimante che tutti abbiamo ammirato in Half Life.