Mechwarrior 4: Vengeance

di Redazione Gamesurf
ALTRO EQUIPAGGIAMENTO

Oltre alle armi, ci sono altri apparati che possono essere installati sui Mech. Fra questi annoveriamo i famosi JumpJets (retrorazzi capaci di spingere il Mech verso l'alto e di sostenerlo "in volo" per alcuni secondi), l'EMS (Electronic anti-Missile System, che confonde l'autoguida dei missili a lunga gittata), l'Amplificatore di Luce (praticamente un ultravioletto, indispensabile nelle missioni notturne), gli HeatSink (raffreddatori), gli Upgrade del Motore (che aumentano la velocità e l'accelerazione del Mech) e, naturalmente, l'Armatura per le varie sezioni del corpo.

IL LIMITE: UNA QUESTIONE DI PESO
Sarei felice come Alice nel paese delle Meraviglie se potessi caricare nel mio Mech tutto quello che desidero tenendo conto solo degli slot per le armi, ma in realtà ogni singolo componente ha un suo peso espresso in tonnellate, e per ogni Mech c'è un limite massimo raggiunto il quale non sarà possibile caricare altro equipaggiamento. Se pertanto vorrete caricare quel famoso GaussGun che tanto bramavate e su cui finalmente siete riusciti a mettere gli artigli, ricordatevi che non è facile rimediare 16 tonnellate...



L'INTERFACCIA
Essendo il gioco, come già detto in precedenza, un simulatore decisamente curato, non era sicuramente possibile avere un'interfaccia semplice, ma i programmatori della Microsoft sono riusciti ugualmente a snellire il campo comandi che la Microprose aveva implementato per MechWarrior3, riducendolo all'osso. Il Mech è in grado di camminare avanti e indietro a diverse velocità, secondo una manetta, e di compiere curve più o meno strette. Il busto del Mech è solitamente in grado di ruotare intorno al proprio asse autonomamente, con angoli massimi che vanno dagli 80° fino alla rotazione completa senza alcun limite, nonché d'inclinarsi verso l'alto o verso il basso (a tal uopo è consigliato l'utilizzo del mouse per il controllo del torso, mentre la tastiera è ottima per la regolazione della velocità e per le curve). Le armi possono fare fuoco singolarmente o a "Gruppi", secondo degli schemi che potete personalizzare al 100%: per esempio potrete mettere tutte le armi balistiche nel gruppo 1, tutti i laser nel gruppo 2, i missili a corta gittata nel gruppo 3 e i missili a lunga gittata nel gruppo 4, fermo restando che nessuno vi vieta di mettere un'arma in più di un gruppo, o addirittura in tutti. Infine, altri tasti comandano i sensori dell'HUD, quali lo scorrimento dei nemici e degli obbiettivi, l'utilizzo del refrigerante per raffreddare il Mech (ed evitare che entri in autospegnimento nel bel mezzo di un bombardamento), l'attivazione del mirino telescopico, il range del Radar, l'illuminazione o l'Amplificatore di Luce e, in sostanza, tutte le funzioni del Mech. Inoltre, i tasti funzione (F1-F8) servono per selezionare i gregari e imporgli dei semplici comandi ("Attacca il mio bersaglio", "Seguimi" e così via) mediante la comparsa di un comodo e discreto menù a tendina. L'intera interfaccia è, infine, completamente personalizzabile per la gioia di coloro che, come me, sono dei pianisti sempre alla ricerca dell'accordatura migliore per la loro tastiera...
Per consentire ai neofiti, o comunque a coloro che non si siano mai misurati col controllo di un Mech, di prendere confidenza coi numerosi controlli, il gioco propone un lungo ma esauriente Training Mode in cui il giocatore, come un bimbo, viene letteralmente preso per mano e iniziato alla vita: gli viene difatti consegnato un Mech "inerte", ossia in cui non funziona nulla, e i vari comandi vengono attivati l'uno dopo l'altro solo dopo avergliene illustrato l'utilizzo. Alla fine, il giocatore sarà in grado di affrontare l'esame finale, che consisterà nello sconfiggere un Mech nemico.