Mechwarrior 4: Vengeance

di Redazione Gamesurf
GIOCABILITA' E LONGEVITA'

Nel caso non si fosse ancora capito, ci troviamo davanti ad un gran gioco, che porterà via agli appassionati di Mech diverse ore e sicuramente non potrà fare a meno di piacere anche ai cultori del DeathMatch e delle simulazioni... a patto, però, di avere a disposizione una connessione in LAN o in rete, dato che le missioni in modalità Campaign vi terranno compagnia fino a un certo poco, e difficilmente lo rigiocherete tutto più di due volte, se non per lo sfizio di finirlo al massimo livello di difficoltà. Il gioco, è inutile nasconderlo, è studiato per il MultiPlayer, ma vi assicuro che il suo lavoro lo svolge alla perfezione: è incredibile quanto fluidamente si comporti il motore grafico con 16 giocatori in una comune connessione a 56K (provato personalmente...). Unica nota stonata: i civili a piedi ci sono, ma nella migliore tradizione "Godzilla" e "Driver" sfuggono senza poter essere schiacciati... che senso ha graziarli dopo aver distrutto carri armati e accampamenti (con tutti quelli all'interno)? Mah!

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COS'E' CAMBIATO?
Alla fine della recensione, non posso fare a meno di fare un confronto tra quest'ultima fatica della Microsoft e "Papà" MechWarrior3.
Graficamente è più bello il "Figlio", e la cosa non stupisce, dato che sono passati quasi due anni dall'uscita del gioco targato Microprose. L'unica cosa che è andata "perduta" è la possibilità di creare dei crateri in terra scaricando quintalate di missili su un unico punto, col risultato che le strutture "fisse" sono anche indistruttibili (potete sparare di tutto su un palazzo: non gli scrosterete neppure la vernice...).
Il sonoro si attesta sugli stessi livelli, con l'aggiunta dell'oramai consueto Surround.
Quello che cambia è la semplificazione del controllo del Mech in onore del GamePlay: il Mech è molto più manovrabile ed inoltre, cosa non indifferente, "cade a terra" molto più raramente. Se questo dovesse far storcere il naso ai fanatici delle simulazioni realistiche, dato l'equilibrio precario di un Mech, bisogna tener conto di due fattori: innanzitutto è ASSURDO che un macchinario da 70 tonnellate possa rialzarsi dal suolo, dato che questa azione è frutto di una serie di movimenti complessi che per noi umani è automatica, ma per un Mech... in secondo luogo, MechWarrior simula i movimenti di macchine che non solo non esistono, ma che non potranno MAI ESISTERE (chi conosce qualche nozione di robotica, sa che una struttura a propulsione bipede è praticamente impossibile da realizzarsi per motivi di spostamento di baricentro): se i Mech sono ipotetici, in onore di un GamePlay più attivo e frenetico possiamo anche ipotizzarli come ben saldi sui loro piedoni, o sbaglio? In MechWarrior4, inoltre, sono state abolite le stazioni di riparazione, cosicché il Mech non potrà essere "curato": evidentemente i programmatori si son resi conto che era sufficientemente robusto per durare a sufficienza...
Contemporaneamente, è stato semplificato il MechLab differenziando gli slot per le armi da quelli dell'armatura e degli altri Add-On, cosicché è ancora possibile personalizzare il proprio bestione di metallo in maniera completa, ma senza impazzire con dozzine di parametri che porterebbero al manicomio il più navigato ingegnere meccanico: bastano 5 minuti per scendere in pista al meglio.