Medal of Honor: Breakthrough

di Manuel 'MaD' Orrù

Sotto il profilo grafico non si riscontrano miglioramenti sostanziali, rispetto al passato: il motore è ancora quello ormai vetusto di Quake 3 Arena, ma, a differenza degli altri titoli usciti di recente che utilizzano ancora il sopracitato motore, in Breakthrough non si notano particolari ottimizzazioni volte a incrementare la qualità visiva: i modelli dei personaggi sono ben curati ma le loro animazioni sono povere di frames (rispetto alla concorrenza), non è supportato il filtraggio anisotropico delle textures e il bad clipping impera in ogni situazione: nemici che muoiono e finiscono stesi attraverso i muri o che rimangono sospesi per aria, armi che si rifiutano di cadere per terra e un eccessivo uso del fogging nel livello dei cecchini sono alcuni dei problemi che Breakthrough presenta e che compromettono non poco la qualità grafica del gioco.

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Viste le carenze dal punto di vista grafico, Breakthrough fa del sonoro uno dei suoi punti di maggior forza. Ogni arma ha il suo effetto caratteristico così come i nemici parlano la loro lingua (italiano compreso), anche se spesso l'effetto ottenuto dai doppiatori è più comico che drammatico; inoltre gli effetti cambiano di intensità a seconda della distanza della fonte che li emette, donando un alto grado di realismo alla realizzazione. Sono inoltre supportate (come ormai in tutti gli fps di ultima concezione) le configurazioni multispeaker ed è presente un'opzione che permette di ottimizzare i suoni per coloro che volessero utilizzare le cuffie.

Le musiche, di qualità cinematografica sono inoltre maestose e sottolineano sia i momenti di maggior tensione drammatica ed sia l'azione adrenalinica tipica delle battaglie e riescono a ricostruire l'atmosfera epica tipica dell'ambientazione del gioco. Un punto dolente di Breakthrough, così come dell'originale Allied Assault, è la longevità: come ormai consuetudine, infatti, gli fps di ultima uscita tendono a durare sempre meno; ciononostante da questo punto di vista Breakthrough è in fuga solitaria, in quanto, i giocatori più scafati riusciranno a completarlo in non più di 6-7 ore di gioco. Sebbene il focus principale sia puntato sulla campagna per il gioco in single player sono state apportate delle aggiunte anche alla modalità multiplayer: oltre alle modalità standard per gli fps, fra cui non mancano deathmatch e capture the flag e la già presente modalità basata sul completamento di obbiettivi è stata aggiunta una speciale modalità a squadre (Liberation Mode) in cui i giocatori eliminati dal gioco diventano dei POW (prigionieri di guerra) e per poter partecipare nuovamente all'azione dovranno essere liberati dai loro compagni.

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