Medal of Honor
di
Redazione Gamesurf
L'armamento a disposizione sarà la dotazione minima di tutti i soldati alleati, ovvero un semplice fucile e una scorta minima di granate. Per nostra fortuna, sarà possibile trovare sul cammino altre armi, così come utilizzare gli "attrezzi" (quali,ad esempio, torrette) lasciati incustoditi dal nemico. Una delle prime cose da tenere a mente é che saremo soli contro un intero esercito ben addestrato, senza il benché minimo aiuto da parte dei nostri commilitoni. Saranno, quindi, da evitare come la peste le incursioni a testa bassa nelle fila nemiche, così come l'approccio violento ai combattimenti. Su quest'ultimo punto c'é da fare una dovuta precisazione: l'intero arsenale di Medal of Honor é riprodotto dalle armi realmente esistenti all'epoca (1944), ovvero strumenti che definire imprecisi é un eufemismo. Tempi di ricarica lunghissimi, difficoltà di puntamento, cadenza di fuoco ridotta. Queste le (pessime) caratteristiche delle armi che vi troverete ad imbracciare durante le singole missioni, armi che rendono gli scontri a fuoco, per forza di cose, l'ultima disperata risorsa per liberarsi di un nemico. In soccorso dei novellini del genere, arrivano alcune opzioni come lo zoom sui nostri bersagli, o l'aiuto (del tutto inutile) alla mira. In qualsiasi caso, qualche ora di pratica con le nostre capacità di tiro é fortemente raccomandata
Per la creazione di Medal of Honor, la casa di Steven Spielberg si é avvalsa del supporto di un ex-generale dei Marines, il capitano Dale Dye. L'apporto di Dye nella creazione del gioco é stato decisivo per ricreare in maniera oltremodo credibile le ambientazioni e le tematiche legate al secondo conflitto mondiale. Il risultato di un lavoro così professionale é sotto i nostri occhi: le uniformi dei nemici riproducono con esattezza i vari reparti militari delle truppe del fuhrer, le armi e il loro funzionamento sono ricostruite nei minimi particolari e ogni parte dell'ambientazione riproduce con esattezza l'aspetto dei luoghi che fecero da teatro a quel terribile conflitto
Per la creazione di Medal of Honor, la casa di Steven Spielberg si é avvalsa del supporto di un ex-generale dei Marines, il capitano Dale Dye. L'apporto di Dye nella creazione del gioco é stato decisivo per ricreare in maniera oltremodo credibile le ambientazioni e le tematiche legate al secondo conflitto mondiale. Il risultato di un lavoro così professionale é sotto i nostri occhi: le uniformi dei nemici riproducono con esattezza i vari reparti militari delle truppe del fuhrer, le armi e il loro funzionamento sono ricostruite nei minimi particolari e ogni parte dell'ambientazione riproduce con esattezza l'aspetto dei luoghi che fecero da teatro a quel terribile conflitto
Medal of Honor
7
Voto
Redazione
Medal of Honor
Medal of Honor dimostra che esiste un futuro per gli FPS su console e rappresenta un buon esordio per il regista di Jurassic Park. Alcuni problemi "tipici" del formato su cui gira rimangono, e rendono il suo utilizzo molto più complesso di quanto si possa pensare. Prima di tutto i controlli che, pur contando su una mezza dozzina di configurazioni, risultano sempre troppo scomodi (per non parlare dell'uso di un pad classico...un vero incubo), facilitando in parte il lavoro dei nostri avversari. In seconda battuta la grafica, che appare molto sgranata e afflitta da alcuni difetti francamente evitabili come gli onnipresenti "buchi da pallottola" che appaiono palesemente "finti" stonando con il resto dell'ambientazione. L'assoluta eccellenza del sonoro, le ottime animazioni e la grande varietà di compiti da portare a termine riequilibrano verso l'alto il giudizio e fanno del gioco DreamWorks un buon esponente del genere, seppur non del tutto esente da difetti.