Medal of Honor: Underground
di
QUESTIONE DI SELF-CONTROL..
In quanto a sistema di controllo, Medal of Honor: Underground non presenta alcuna innovazione rispetto al capitolo precedente, e questa può tradursi come una buona notizia, poiché i controlli sono piuttosto efficienti e permettono con un po' di pratica e l'utilizzo del Dual Shock di controllare agevolmente Manon, eseguendo tutte le azioni a disposizione in maniera agevole e rapida. In particolare é importantissimo avere una buona mira nel gioco, poiché centrando alla testa i nemici potrete toglierveli di mezzo con un sol colpo senza sprecare ulteriori munizioni ed evitare che gli altri scoprano la vostra presenza. Purtroppo, sebbene prendere la mira sia facile ed efficace, nemmeno in questo secondo episodio si é riusciti ad ottenere un fucile da cecchino decente, e quindi vi troverete di nuovo a tendere agguati con un mirino munito di una scala di ingrandimento semplicemente ridicola: chi ha giocato con Metal Gear Solid o MDK potrà bene intendere cosa viene richiesto quando si parla di "mirino da cecchino". Mi pare il caso di citare la simpatica modalità per due giocatori, che potranno scontrarsi in sfide uno contro uno (tramite split-screen) dentro arene appositamente studiate per questi duelli: peccato per la mancanza di un'opzione per quattro giocatori
UN DEGNO SEGUITO?
La grafica del gioco si presenta estremamente simile a quella del primo episodio, con alcuni aspetti migliorati ed alcuni difetti rimasti purtroppo intatti. Innanzitutto la fluidità con cui il motore tridimensionale riesce a spostare la grafica é quasi sempre buona, e permette di godere del gioco senza perdersi in avvilenti rallentamenti. Le texture che ricoprono personaggi e ambienti sono di qualità globale piuttosto alta, e ricreano molto bene le differenti ambientazioni del gioco, concedendo persino alcuni notevoli tocchi di classe. Sebbene la risoluzione del gioco non sia alta (parliamo pur sempre di una PlayStation, sia chiaro), la grafica non risulta mai eccessivamente caotica e permette di avere sempre la situazione sotto controllo senza perdere tempo a cercare di "interpretare" lo schermo
In quanto a sistema di controllo, Medal of Honor: Underground non presenta alcuna innovazione rispetto al capitolo precedente, e questa può tradursi come una buona notizia, poiché i controlli sono piuttosto efficienti e permettono con un po' di pratica e l'utilizzo del Dual Shock di controllare agevolmente Manon, eseguendo tutte le azioni a disposizione in maniera agevole e rapida. In particolare é importantissimo avere una buona mira nel gioco, poiché centrando alla testa i nemici potrete toglierveli di mezzo con un sol colpo senza sprecare ulteriori munizioni ed evitare che gli altri scoprano la vostra presenza. Purtroppo, sebbene prendere la mira sia facile ed efficace, nemmeno in questo secondo episodio si é riusciti ad ottenere un fucile da cecchino decente, e quindi vi troverete di nuovo a tendere agguati con un mirino munito di una scala di ingrandimento semplicemente ridicola: chi ha giocato con Metal Gear Solid o MDK potrà bene intendere cosa viene richiesto quando si parla di "mirino da cecchino". Mi pare il caso di citare la simpatica modalità per due giocatori, che potranno scontrarsi in sfide uno contro uno (tramite split-screen) dentro arene appositamente studiate per questi duelli: peccato per la mancanza di un'opzione per quattro giocatori
UN DEGNO SEGUITO?
La grafica del gioco si presenta estremamente simile a quella del primo episodio, con alcuni aspetti migliorati ed alcuni difetti rimasti purtroppo intatti. Innanzitutto la fluidità con cui il motore tridimensionale riesce a spostare la grafica é quasi sempre buona, e permette di godere del gioco senza perdersi in avvilenti rallentamenti. Le texture che ricoprono personaggi e ambienti sono di qualità globale piuttosto alta, e ricreano molto bene le differenti ambientazioni del gioco, concedendo persino alcuni notevoli tocchi di classe. Sebbene la risoluzione del gioco non sia alta (parliamo pur sempre di una PlayStation, sia chiaro), la grafica non risulta mai eccessivamente caotica e permette di avere sempre la situazione sotto controllo senza perdere tempo a cercare di "interpretare" lo schermo