Medieval Lords

di Valerio Cossu

Governare una città, capire quali sono le meccaniche che inducono i cittadini a richiedere determinati bisogni, saper amministrare le ricchezze prodotte, snellire la macchina burocratica, rappresentano solo una piccola parte delle problematiche che un sindaco di una città deve saper affrontare. In effetti i problemi che un buon amministratore di una cittadina è continuamente chiamato a risolvere, sono tanti e tali che ci si chiede come mai tale figura susciti ancora un certo fascino. Il mondo dei videogames non poteva restare certo indifferente al richiamo di tale figura e soprattutto delle problematiche che essa comporta, particolarmente adatte alle logiche di un videogioco.
Come avrete senz'altro intuito, Medieval Lords non si basa su un contesto storico moderno, ma torna indietro nel tempo facendo rivivere al provetto sindaco (anzi sarebbe più giusto dire Re) i fasti e le disgrazie del periodo medievale. Scordatevi quindi i problemi di traffico ed inquinamento, ma concentratevi sugli aspetti che, in un epoca come quella medioevale, sono considerati di primaria importanza. Il titolo Monte Cristo si basa principalmente su tre pilastri: una prima fase dedita alla creazione ed allo sviluppo di una cittadina medievale, una seconda incentrata sulla realizzazione delle strutture dedite alla salvaguardia del proprio territorio ed infine una terza dedicata all'estensione dei propri domini a discapito delle cittadine confinanti. La prima fase rappresenta di fatto il vero fulcro nonché l'aspetto più complesso del gioco, fattore che relega in secondo piano gli altri elementi del gioco. In tal senso molti dei passaggi di gioco che si sviluppano in tali sezioni se confrontate per esempio con quelle tipiche di uno strategico qualunque, risultano infatti per così dire automatizzate, rendendo tali fasi molto più concitate. Prima di tutto lo sviluppo di una città (o meglio di un regno) non avviene in un contesto fine a sé stesso ma prevede il raggiungimento di determinati obbiettivi che sono indicati all'inizio di ogni campagna.


Il gioco prevede lo svolgersi di dieci campagne ognuna con obbiettivi ben precisi, che vanno dall'incremento del numero degli abitanti alla realizzazione di strutture "cardine" (per esempio nella prima missione sarà necessario mettere in piedi un faro, essenziale per intercettare le navi nemiche).
Malgrado il titolo Monte Cristo cerchi di non appesantire il ritmo dell'azione con troppe opzioni e indicazioni, bisogna dire che i parametri da considerare restano comunque abbastanza numerosi; citando la creazione di un torrione (che rappresenta il cuore economico, sociale e militare della città), dovremo per esempio considerare alcuni parametri morfologici del terreno, come la presenza di rilievi montuosi o di zone paludose poco adatte alla crescita di un città, oltre alla presenza di altre città nel territorio. Presa visione di tali elementi, si può iniziare a sviluppare la propria città; il primo passo da fare, una volta costruito il torrione, consiste nel creare un certo numero di abitazioni per convincere quante più persone possibile a stabilirsi nei vostri territori.
Esattamente come in una qualsiasi cittadina moderna, anche in un borgo medievale i cittadini avranno delle necessità da soddisfare. Tali bisogni sono suddivisi in sei tipologie ben definite che vanno da quelli essenziali quali acqua e cibo, ad esigenze un po' più sofisticate quali il bisogno di professare la propria fede o trovare luoghi dove potersi svagare un po' dopo una faticosa giornata di lavoro.
Soddisfare tali bisogni significa non solo aumentare il numero degli abitanti e disporre di maggiori entrate per rimpinguare le vostre casse, ma anche poter accrescere il livello delle abitazioni.