Medievil 2
di
Sonno, calma e colori lontani, occhi spenti e spada sul tronco, qualcosa non quadrava. Un sonno di cinque secoli che ristorò di sicuro Sir Daniel, Fortesque il secondo nome, altisonante, troverei. Tuttavia non aveva ancora fatto i dovuti conti con il sole e i suoi programmatori, bramosi di forgiare cornucopie luccicanti e destini facoltosi per godere via scart le disavventure di un povero nobile da tutti cercato e creato. Un raggio di luce entrò furtivo, ma deciso nell'unica fessura vuota del cranio di Dan, quella dell'occhio sinistro. Uno strano chiarore si diffuse attraverso l'intera calotta cranica, scuotendo come di mattina presto le cellule celebrali ancora intorpidite e sonnolente, vogliose di qualche altro secolo di sonno
Sonno. L'occhio destro si aprì a stento, carpì un folto fascio di bagliore e si richiuse di seguito. Due, tre attimi e scattò nuovamente attento e vigile, si socchiuse una seconda volta per inumidire il bulbo, pronto a capire dove, come e perché era di nuovo sveglio, alla luce di Sony e sotto gli occhi di tutti. Un suffisso che suonava per lo più come un numero, progressivo ahimé, 2, che seguiva a petto gonfio quel titolo evocativo: Medievil. Il Libro degli Incantesimi narrava che tutto cominciò nell'epoca più buia della storia, in una terra da tempo dimenticata, Gallowmere, terra minacciata dalla malvagità di Lord Zarok, mago diabolico, indiscusso fellone del regno dei morti, a tutto disposto pur di dar vita ad un malsano e quanto mai balordo esercito di redivivi, tra cui appunto..
Sir Dan lottò, diede tracce residue d'anima e ricorse a tutto il midollo spinale, pur scarso, che aveva ancora giacente nelle ossa. Corse tra cimiteri e castelli, evitò massi rotolanti, decapitò beoti zombie dell'ultim'ora, lui, nobile combattente, trasposto in forma poligonale dinanzi ad inganni e trabocchetti attentamente studiati, ma semplice pane quotidiano per i decani del genere, avvezzi al salta-abbassati-rotola-premi l'interruttore e uccidi il mostro finale, mai troppo impegnativo per quanto dormiva in potenza nelle menti dei creatori. Il libro sembrava perduto per sempre, cinquecento anni passarono lentamente, come per tutti del resto, ma..
Sonno. L'occhio destro si aprì a stento, carpì un folto fascio di bagliore e si richiuse di seguito. Due, tre attimi e scattò nuovamente attento e vigile, si socchiuse una seconda volta per inumidire il bulbo, pronto a capire dove, come e perché era di nuovo sveglio, alla luce di Sony e sotto gli occhi di tutti. Un suffisso che suonava per lo più come un numero, progressivo ahimé, 2, che seguiva a petto gonfio quel titolo evocativo: Medievil. Il Libro degli Incantesimi narrava che tutto cominciò nell'epoca più buia della storia, in una terra da tempo dimenticata, Gallowmere, terra minacciata dalla malvagità di Lord Zarok, mago diabolico, indiscusso fellone del regno dei morti, a tutto disposto pur di dar vita ad un malsano e quanto mai balordo esercito di redivivi, tra cui appunto..
Sir Dan lottò, diede tracce residue d'anima e ricorse a tutto il midollo spinale, pur scarso, che aveva ancora giacente nelle ossa. Corse tra cimiteri e castelli, evitò massi rotolanti, decapitò beoti zombie dell'ultim'ora, lui, nobile combattente, trasposto in forma poligonale dinanzi ad inganni e trabocchetti attentamente studiati, ma semplice pane quotidiano per i decani del genere, avvezzi al salta-abbassati-rotola-premi l'interruttore e uccidi il mostro finale, mai troppo impegnativo per quanto dormiva in potenza nelle menti dei creatori. Il libro sembrava perduto per sempre, cinquecento anni passarono lentamente, come per tutti del resto, ma..