Medievil 2

di Redazione Gamesurf
Anche se a fatti l'AI dei nemici si attestò su livelli infimi, beh, era più che lecito considerare gli ampi miglioramenti per ciò che riguardava longevità, gameplay ed atmosfera. Particolari da horror movie nascosti ai più faciloni, ma saggiamente inseriti per la delizia di occhi esperti, critici e ben disposti a sorridere su parodie e prese per i fondelli di elementi seri e composti, ricorrenti in filmografie del brivido. Aleggiava nell'aria un umorismo inglese, si faceva sempre più marcato nel corso dei livelli, quasi a ricordare Squotivento e il magico Discworld. Ma sono solo lagnanze e nostalgie di redattori malinconici. I conti con il sonoro non portavano a nulla di rilevante o da grida al miracolo: semplici ed evocativi motivi, mescolati ad effetti sonori appropriati, accompagnavano le gesta del nobile che ormai tutti conosciamo, attraverso i cunicoli e le viuzze di Gallowmere. Non restava che concludere la faccenda, risolvendo qualche altro enigma e randellando qualche essere degli inferi oramai in sovrannumero, regalando a vecchi utenti un nuovo e valido motivo di spesa, purché disposti ad inforcare un joypad e perdere qualche ora di sonno. Solo allora altri cinquecento anni di silenzio e riposo avrebbero preso per mano Sir Dan, Fortesque il secondo nome. E sogni d'oro.