Medievil Resurrection

di Bizio Cirillo
Cinque anni: tanto abbiamo dovuto attendere per rivedere all'opera lo strampalato Sir Daniel Fortesque ed i suoi bizzarri amici. Dopo il mancato approdo su Playstation 2, il team interno Sony ha infatti sfruttato l'occasione offerta dal lancio europeo della PSP per riportare alla luce uno dei migliori platform dello scorso millennio. Ed è una resurrezione in tutti sensi, sottolineata anche attraverso il sottotitolo, giacché si tratta di un vero e proprio remake/upgrade del primo capitolo della serie da cui ha ereditato non solo le medesime situazioni di gioco, ma soprattutto l'inconfondibile ironia che ne ha contraddistinto il cammino.


La struttura di Medievil Resurrection ripropone quanto visto nell'episodio datato 1999 permettendovi di vestire i panni di Sir Daniel Fortesque, un cavaliere dai discutibili principi costretto a combattere contro lo stesso responsabile del sua prematura dipartita. Colpito a morte da una freccia scoccata durante la celebre battaglia di Gallowmere e riportato in vita per errore cento anni dopo, il nostro "eroico" protagonista, passato alla storia più la sua parlantina che per le effettive doti di condottiero, dovrà fronteggiare ancora una volta il potente mago Zarok ed il suo esercito di non morti per riacquistare così l'onore perso in battaglia.
Pur presentando alcune interessanti varianti al tema principale, con una migliore articolazione dei livelli di gioco ed una maggiore varietà dei nemici, Medievil Resurrection non si discosta dal canovaccio che ha reso celebre la serie. Ci troviamo quindi di fronte ad un platform basato ancora una volta sull'esplorazione di vaste ambientazioni 3D e sulla risoluzione di enigmi piuttosto elementari, intervallati da frequenti combattimenti di stampo più marcatamente action.
Tali scontri non saranno ovviamente fini a se stessi ma serviranno ad accumulare la potenza necessaria per il nostro Dan, costretto almeno inizialmente all'uso esclusivo di una semplice mazza ricavata dal proprio braccio, ad acquisire nuove tecniche di combattimento, nuove armi e soprattutto alcuni strumenti fondamentali per il superamento di determinate aree di gioco.
A prescindere dall'arma utilizzata, selezionabile in qualunque momento tramite la pressione del tasto Select, proseguire attraverso i numerosi livelli a disposizione sarà comunque un impresa tutt' altro che titanica, questo anche per la ridottissima intelligenza artificiale dei nemici, siano essi comuni zombie o boss di fine livello, e soprattutto per l'eccessiva semplicità degli enigmi a disposizione che vi permetteranno di completare il gioco in non più di 6/7 ore. Al fine di rendere il gioco più longevo, il team di sviluppo ha comunque ben veduto di inserire all'interno del UMD alcuni simpatici mini giochi completamente scissi dalla modalità principale, che potranno essere giocati anche in multiplayer (entrambi i giocatori dovranno disporre del gioco) tramite la condivisione via WI-FI


Dal punto di vista tecnico, le doti offerte dalla piccola console di casa Sony hanno permesso al team di sviluppo di presentare un comparto grafico sicuramente migliore dei suoi predecessori. Le vaste ambientazioni 3D propongono infatti texture curate in ogni minimo dettaglio, mentre gli effetti di illuminazione e gli splendidi filmati di intermezzo, alcuni realizzati con lo stesso motore del gioco altri invece con la tecnica del FMV, aiutano il giocatore ad immergersi nelle surreali atmosfere del regno di Gallowmere.
In senso positivo si segnala la discreta velocità generale del gioco, limitata da alcuni rallentamenti nelle situazioni di gioco più concitate, mentre più di un dubbio emerge sia sul comportamento dei nemici, dotati per lo più di un solo tipo di attacco oltre che di una scarsissima IA, che sulla gestione delle collisioni. Sulla stessa falsariga anche il comparto audio, che a fronte di musiche gotiche evocative ottimamente orchestrate, propone un livello dei dialoghi decisamente "piatto", completamente localizzati in italiano sia per la parte scritta che per il parlato, e poco consoni allo spirito del gioco.
Per quanti ricordino i noti problemi di inquadrature dei precedenti capitoli della serie, con la telecamera che tendeva a perdere profondità di campo in occasione di movimenti repentini, è infine importante segnalare la presenza di un nuovo tasto di azione (tasto R) adibito proprio al ricentramento automatico della telecamera alle spalle di Dan.
In ultimo è doveroso aprire un capitolo a parte per ciò che concerne il sistema di controllo, croce e delizia dell'interno gioco. Mentre la gestione delle azioni principali sembra mappata ad hoc, con i quattro pulsanti frontali adibiti all'uso delle armi, al salto ed allo scatto frontale e quelli laterali alla parata ed alla camminata "tranquilla", i movimenti del personaggio principale appaiono infatti un po' troppo legnosi se effettuati tramite il controllo a crocetta, problema comunque risolvibile affidandosi al controllo analogico.


Concludendo
Unico platform disponibile in questa prima infornata di giochi per PSP, Medievil Resurrection propone un comparto tecnico all'altezza della situazione ed un personaggio Dan- di cui francamente si sentiva la mancanza. Gli aspetti positivi si fermano qui, oscurati da un sistema di gioco troppo datato e da un longevità ridotta ai minimi termini. Un vero peccato insomma, per un titolo che avrebbe forse meritato miglior sorte.