Mega Man Battle Network Legacy Collection – Recensione PC

6 (+ 4) giochi al prezzo di uno del classico GDR per GBA della mascotte Capcom

Mega Man Battle Network Legacy Collection  Recensione PC

Il periodo tra la fine dello scorso millennio e l’inizio di quello corrente è stato piuttosto eclettico per Mega Man, con Capcom che ha cercato in tutti i modi di trovargli una nuova identità, dopo il successo su NES. Nuovi volti, nuove saghe, nuovi approcci, nuovi generi... Non a caso chi è cresciuto in quel periodo ha un’idea tutta sua del robottino blu, a seconda del gioco provato. 

Su Game Boy Advance la software house nipponica tentò addirittura l’impresa di sfidare a viso aperto il dominio dei Pokémon di Nintendo e Game Freak, con un JRPG tanto tradizionale nella filosofia quanto innovativo nelle meccaniche, studiato per incentivare scambi e combattimenti tra i giocatori, e supportato all’esterno da una lunga serie animata, carte collezionabili ed altri gadget. Nasceva così nel 2001 la saga di Mega Man Battle Network, che in meno di 5 anni ha generato sulla sola console portatile della casa di Kyoto ben due trilogie, per un totale di 10 capitoli se consideriamo le doppie versioni, che, come certi mostriciattoli tascabili, promettevano materiale esclusivo e differenze narrative tali da giustificare di volta in volta la messa in strada di due cartucce molto simili tra loro. 

Mega Man Battle Network Legacy Collection – Recensione PC

Con Mega Man Battle Network Legacy Collection, Capcom punta a riportare in auge questa fruttuosa parentesi della sua mascotte per eccellenza. Si tratta di una raccolta bella sostanziosa, che include tutti e dieci i capitoli della serie su GBA, aggiornati tecnicamente per non sfigurare troppo su hardware moderno, e muniti in aggiunta di una corposa galleria con artwork e bozzetti, dei contenuti all’epoca riservati al Sol Levante e bloccati dietro la periferica e-Reader (mai uscita da noi), e persino di funzionalità online per rimpiazzare il multiplayer locale via cavo. I vari titoli saranno ancora godibili oggi come allora? Questa Legacy Collection riesce a valorizzarli appieno? Scopriamolo. 

In questa sua incarnazione, Mega Man è un Navi, un avatar virtuale che risiede all’interno di un dispositivo elettronico personale chiamato PET (praticamente un Tamagotchi senziente ipertecnologico). Nell’universo di Battle Network, ambientato in un non meglio precisato futuro del 21esimo secolo, tutto, ma proprio tutto (dai palazzi alle suppellettili per la cucina), è connesso e interconnesso alla Rete, questa sorta di riproduzione digitale della realtà che consente agli utenti, tramite i propri Navi, di viaggiare in luoghi lontani e di interagire con cose e persone da un qualunque terminale. Si tratta di una curiosa interpretazione del periodo di quello che sarebbe potuto diventare internet, e farà da sfondo alla stragrande maggioranza degli eventi narrati nel corso della storia. Malintenzionati e associazioni malvagie stanno infatti minacciando la tranquillità di tutti i giorni con i loro Navi, e apparentemente solo Mega Man e il suo operatore di 10 anni possono contrastarli. 

Mega Man Battle Network Legacy Collection – Recensione PC

L’avventura si scinde quindi in due fasi ben distinte. La prima prende piede nel mondo reale, dove il protagonista Lan e la sua cricca di amici cercano di godersi la spensierata vita da studenti delle elementari, salvo essere perseguitati ovunque vadano da fenomeni bizzarri e svitati senza rimorsi che seminano il caos tra la popolazione, obbligandoli a prendere in mano la situazione e a risolvere la crisi del momento (no, non ci sono forze dell’ordine e gli adulti in generale sono composti al 95% da inetti che si limitano di solito a correre alla rinfusa come polli impazziti). A questo punto ci si sposta nella Rete, che si presenta a tutti gli effetti come un dungeon, con enormi piani labirintici, vicoli ciechi, firewall che bloccano il percorso a meno di possedere la password necessaria, banche dati da decifrare per ottenerne il contenuto, puzzle ambientali legati alla funzione di quell’area, e tanti, tanti scontri casuali con i virus che ne infestano i cibernetici e contorti corridoi. 

I combattimenti si svolgono su una griglia 6x3, dove Mega Man e i nemici, nella rispettiva metà campo, possono muoversi liberamente. È possibile attaccare senza restrizioni con l’iconico buster, ma i danni inflitti sono minimi; per compensare, a intervalli regolari il giocatore può selezionare dei chip scelti casualmente tra quelli presenti nella “cartella” del PET per installare nuove funzionalità e dare così manforte a Mega Man. Questi “Battle Chip” sono monouso e includono armi tra le più disparate, vuoi per raggio d’azione, schema di fuoco, potenza, elemento, e abilità di supporto, come cure, bonus offensivi o difensivi, manipolazioni del terreno, “evocazioni” ed altro ancora. Se ne ottengono di nuovi vincendo battaglie (e in tal caso corrisponderanno alle capacità di uno dei nemici sconfitti), raccattandoli in giro dalle banche dati, acquistandoli nei negozi con i crediti accumulati, chiacchierando con persone e Navi, o riciclando quelli in proprio possesso in appositi distributori. La cartella attiva di Mega Man può contenerne un massimo di 30, è possibile equipaggiare copie multiple dello stesso chip, e prestare attenzione ai codici di ciascuno consente di utilizzarne un numero maggiore per turno, o persino fonderli per effetti maggiorati. Questo aggiunge al titolo una componente di “deck building” piuttosto interessante, che permette diversi approcci a seconda della strategia adottata. 

Mega Man Battle Network Legacy Collection – Recensione PC

Gli atti della storia sono di natura episodica ed autoconclusivi (non a caso alcuni riprendono da vicino gli archi narrativi dell’anime, trasmesso insieme ai vari capitoli della serie), con un “cattivo del giorno” e una trama di fondo che avanza impercettibilmente verso l’epilogo. La struttura è sempre la stessa: Lan e gang hanno un obiettivo a caso che non sia studiare, una volta vicini alla meta scoppia il finimondo, i responsabili vengono sconfitti, tutti di nuovo felici, ripeti. Il target demografico è bassino, quindi il tono è molto fanciullesco, gli sviluppi lineari, cause e conseguenze trattate sempre con un sorriso; detto ciò, spesso saltano fuori dal nulla temi abbastanza crudi, e si parla di morte e sofferenza con una facilità disarmante. Intenzionale o meno, questa ingenuità nel presentare minacce tra lo strambo e il grottesco, tra il farsesco e lo psicotico, ha un qualcosa di affascinante, da spettatore al di fuori della finestra prevista; è facile anticipare il delirio, ma non che forma assumerà, e questo aiuta a mantenere vivo l’interesse in una vicenda altrimenti povera di mordente. 

Meno allettante il circolo vizioso in cui si finisce regolarmente. Non importa quale sia il prossimo passo da compiere per mandare avanti la baracca, il titolo troverà sempre una scusa più o meno becera per obbligare il giocatore a tornare sui suoi passi o a girare in tondo. Parla con quel tizio, trova quel Navi, raccogli 4 arance, torna dal tizio di prima, vai di là, vai di qua... Troppe volte si deve fare la spola tra mondo reale e virtuale o andare a caccia di fantasmi per superare ostacoli pretestuosi, spesso senza indicazioni precise, in balia di stradine ingarbugliate tutte uguali e continue interruzioni da parte dei virus. La nuova modalità Buster MAX, che centuplica a comando la potenza del buster, aiuta a snellire i combattimenti casuali (sconsigliamo tuttavia di utilizzarla altrove, poiché trivializza la difficoltà), ma la sensazione di brodo allungato si fa presto sfiancante, trasformando ogni pregio della produzione Capcom in puro tedio. Ok, è un JRPG di alcune generazioni fa, essere sommersi da fetch quest era la norma, ma qui si esagera. 

Mega Man Battle Network Legacy Collection – Recensione PC

Dunque,vi abbiamo parlato di Mega Man Battle Network; adesso si potrebbe rincarare la dose con una panoramica degli altri 5 (9?), ma si fa prima a replicare il copione, andrebbe bene lo stesso, purtroppo. Era opinione comune all’epoca quanto poco la saga provasse a cambiare o a innovare tra un capitolo e l’altro, e a distanza di 20 anni il sentimento non è cambiato, anzi forse è esacerbato dal ritrovarseli tutti accorpati in unico pacchetto. Limitazioni tecniche? Scadenze troppo ravvicinate (peggio di Game Freak in questo periodo)? Forse, ma da consumatore è veramente difficile giustificare l’acquisto di un prodotto grossomodo identico a quello dell’anno prima (fan incalliti permettendo), oppure, nel caso della Legacy Collection, investire 15-20 ore per completare uno dei giochi proposti e poi ricominciare daccapo per chissà quante volte la stessa solfa. 

Volendo potremmo pure esagerare dicendo “ne provi uno, li provi tutti”, ma ciò non renderebbe giustizia alle singole esperienze, e ironicamente è proprio con la Legacy Collection che si riescono ad apprezzare le sfumature che caratterizzano ogni iterazione del brand. Il primo Battle Network è il più “puro” del gruppo, un’idea intrigante ma ancora grezza, funzionale ma con tanti spigoli, che viene raffinata a poco a poco con ogni seguito. Come già accennato, nel complesso le differenze tra i vari titoli sono marginali; tuttavia, giocandoli in rapida successione, è possibile scorgere piccole aggiunte al gameplay, costanti lavori di bilanciamento al combat system, nuove meccaniche, migliorie a narrazione e interfacce, alla “quality of life” e alla navigazione di menù e location, che via via espandono il canovaccio di base e lo rendono più fruibile e completo. Gli ultimi Battle Network delle rispettive trilogie (Blue/White e Cybeast Falzar/Cybeast Gregar) sono quindi obiettivamente i migliori, ma se approcciati in ordine cronologico si è talmente “cotti” dai recenti trascorsi da non avere alcuna voglia di dedicargli troppe attenzioni. Viceversa, se si parte dal fondo non si hanno molti stimoli ad andare a ritroso, consci di dover ripetere le medesime pratiche a oltranza, solo con meno carne al fuoco, e si sta saggiando appena una frazione dei contenuti offerti dalla produzione Capcom. Come risolvere questo enigma? Francamente non ne ho idea. Al sottoscritto piace fare le cose con ordine, ma arrivato alla prima metà di Blue volevo darmi fuoco. A voi le conclusioni. 

Mega Man Battle Network Legacy Collection – Recensione PC

Dal punto di vista tecnico gli sprite del piccolo schermo del GBA sono stati espansi e “smussati”, per un l’effetto finale discreto anche se visualizzato sui pannelli più generosi. Nulla per cui strapparsi i capelli (per ovvie ragioni), ma, nel loro piccolo, i personaggi sono ricchi di dettagli e i livelli colorati e leggibili al punto giusto, così come menù e finestre di testo. Modelli e animazioni sono consistenti nell’arco dell’intera esalogia (non a caso al tempo ci si lamentava dei continui ricicli), ma si può notare il piccolo salto di qualità tra il terzo e il quarto episodio, con ritratti aggiornati e ambienti un pelo più dettagliati (sebbene più piccoli per risparmiare spazio sulla cartuccia). Unico neo i filmati con inquadratura dinamica (pochi per fortuna), in cui la visuale scatta vistosamente anziché spostarsi in modo fluido. Buone le musiche, che, "ripulite” dai vincoli del modesto hardware di origine e riarrangiate per l’occasione, possono risplendere con una scaletta ampia e variegata, una gioia da ascoltare. 

Quanto alla Legacy Collection in sé, il "contenitore" della raccolta, abbiamo apprezzato praticità e responsività dell'infrastruttura, oltre alla cura certosina che Capcom ha riservato ai contenuti extra che adornano i titoli. Si viene accolti dal faccione di Mega Man, con la voce originale del suo doppiatore nell'anime NT Warrior (una chicca), le schermate sono immediate, i caricamenti pressoché nulli, si può passare da un gioco all'altro (versioni diverse comprese) senza alcuna restrizione, e per ogni capitolo troviamo una nutrita raccolta di illustrazioni, bozzetti preparatori, persino alcuni design scartati, più l'intera colonna sonora a nostra disposizione. Quello che più stupisce però è il multigiocatore online per ogni Battle Network, con le funzioni dell'epoca, e accessibile direttamente in-game. Non abbiamo avuto modo di testarlo, ma siamo convinti che i server saranno particolarmente affollati nei prossimi giorni.

Mega Man Battle Network Legacy Collection – Recensione PC

Mega Man Battle Network Legacy Collection

Versione Testata: PC

7.5

Voto

Redazione

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Mega Man Battle Network Legacy Collection

Mega Man Battle Network offriva una base solida e dal grande potenziale, ma Capcom optò per una strategia troppo aggressiva, che non diede mai modo alla saga di evolversi oltre le fondamenta dell’originale, sfornando a raffica una sfilza di seguiti/espansioni tanto popolosa quanto stantia, almeno in apparenza. La Battle Network Legacy Collection è un monumento a quel periodo, e il nostro voto lo riflette, con una media approssimativa tra una mole di contenuti impressionante, a cui probabilmente accederà per intero solo una piccola percentuale di utenti, e una formula di gioco che diverte e vanta numerose sfaccettature, ma tende rapidamente a scemare mentre ci si fa strada tra i sequel, infiocchettate in una raccolta funzionale, accessibile e molto curata, sia nella presentazione che nel materiale proposto. A chi consigliare dunque la Legacy Collection? Se avete cari ricordi di Mega Man in questa particolare veste, oppure collezionate classici e non vi piacciono “buchi”, acquistate pure tutto il pacchetto, ma vi suggeriamo di giocarlo adagio, distribuendo bene i tempi, o vi stancherete ben prima della fine. Se foste solo curiosi, potrebbe invece interessarvi a prezzo ridotto uno dei due volumi della Legacy Collection, e partire magari dal capitolo centrale, evitando così di farvi un'idea sbagliata del franchise con Battle Network, ancora acerbo, o peggio con Red Sun/Blue Moon, afflitto da problemi di level design, pacing, trama e persino localizzazione (questi ultimi risolti) per via dello sviluppo affrettato. Adesso manca solo Legends...

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