Megaman X7

di Paolo 'Mr. Ninty' Mulas

Man in blue
Forse non tutti lo sanno ma Megaman è il personaggio Capcom che vanta il maggior numero di titoli realizzati. Dal lontano 1987, quando fece la sua prima apparizione sul glorioso Nintendo enterntainment sistem, ne è passato di tempo, e l'eroe in tuta blu ha risposto presente in una moltitudine di giochi che lo hanno visto protagonista nei più diversi generi, dai classici sparatutto a scorrimento fino ai giochi di ruolo usciti recentemente per Gba. Strano ma vero, nonostante questo curriculum da primo della classe solo adesso il famoso eroe della Capcom si è deciso a fare la sua prima apparizione su Playstation 2 con Megaman X7. Nel mondo dei Reploid, la criminalità ha ormai raggiunto livelli altissimi. L'unico che poteva garantire la pace, il leader degli hunter Megaman X è scomparso e con la sua sparizione il suo esercito di hunter irregolari è stato sostituito dal tirannico esercito dei Red Alert Syndacate. A prendere così le redini degli hunter rimasti senza guida è Zero, amico e rivale di Megaman che confida ancora in un suo ritorno, ma il tradimento del giovane e coraggioso Axl che decide di mollare il red syndacate per unirsi agli hunter, fa scattare la molla che porta le due opposte fazioni a combattere una durissima guerra.
Megaman X7, settimo episodio di questo spin off della serie regolare, intende amalgamare la classica formula quasi invariata dai tempi del Nes di platform/sparatutto con alcune novità perlomeno interessanti che riescono in parte nel tentativo di "svecchiare" il gioco senza però turbare i fans di vecchia data.


Non c'è due senza tre.
La prima grande novità del titolo è data sicuramente dalla scelta tecnica, una alternanza tra 2D e 3D che va ad influenzare notevolmente anche il gameplay. Mentre i livelli a scorrimento orizzontale si rifanno ai classici canoni della serie a metà tra platform e sparatutto, quelli tridimensionali sono una vera ventata d'aria fresca per Megaman, anche se non coincidono assolutamente con quella maggiore libertà di azione che si sarebbe potuta auspicare. L'altra grande novità è legata alla possibilità di poter alternare in ogni livello i protagonisti, che disponendo di caratteristiche differenti, si adattano in maniera diversa al contesto. Se talvolta la scelta sarà dettata dalle simpatie del giocatore, in altri la preferenza di un personaggio rispetto all'altro sarà pressoché indispensabile per superare alcune sezioni. Zero ed Axl sono fin da subito utilizzabili, e soprattutto il nuovo arrivato in casa Capcom si è rivelato un personaggio adattassimo all'occasione. Ottima caratterizzazione, grande varietà di mosse ed anche la speciale possibilità di clonare le abilità di alcuni nemici, sono solo alcune delle caratteristiche principali del nuovo acquisto della serie. Oltre ai due personaggi sopracitati è possibile naturalmente sbloccare il vero protagonista, Megaman X.


Il gameplay non si discosta quindi di molto da quello dei classici Megaman, lo scopo del giocatore a parte qualche piacevole diversivo è quello di arrivare a fine livello sbaragliando tutti i vari nemici che si frappongono fra noi ed il solito boss di turno, a colpi di futuristiche armi da fuoco, brandendo spade in grado di respingere anche alcuni tipi di proiettile, e soprattutto dotati di riflessi e di pazienza. La caratteristica più interessante è data da alcune caratteristiche stile gdr: i nostri personaggi difatti vedranno aumentare progressivamente le loro abilità, con l'implementazione di nuove armi e di nuove mosse. Megaman X7, è un gioco altamente impegnativo, e soprattutto nelle prime fasi di gioco e a causa di una curva di difficoltà non perfettamente calibrata può risultare molto ostico e di conseguenza frustrante, soprattutto per i giocatori meno smaliziati o poco avvezzi al genere. A peggiorare la situazione arriva il sistema di controllo non sempre preciso e puntuale come dovrebbe. Nonostante tutto però, superato il legittimo shock iniziale, familiarizzando con i comandi e facendo un po' di "gavetta", l'esperienza di gioco si fa via via più godibile, appassionante e divertente. Grazie quindi anche all'alto livello di difficoltà, la longevità in questo titolo è piuttosto alta, proporzionalmente all'impegno che il giocatore deve profondere. Inoltre a dare manforte alla rigiocabilità vi sono numerosi extra da sbloccare, che più di una volta ci faranno ripetere con lo scopo di recuperare tutto il recuperabile dei livelli già affrontati in precedenza.

Fun for fans.
Per quel che riguarda l'aspetto tecnico abbiamo più volte sottolineato all'interno della recensione come il titolo alterni sezioni tridimensionali con altre bidimensionali.
I personaggi sono tutti ben caratterizzati, vantano degli ottimi sprites e la famosa tecnica del toon shading (o cell shading se preferite) contribuisce a donare al gioco un aspetto fumettoso simile a quello di molti anime. Buone anche le varie animazioni anche se leggermente carenti dal punto di vista quantitativo. Problemi maggiori derivano dal sistema di telecamere, che nelle sezioni tridimensionali avranno talvolta qualche difficoltà ad inquadrare al meglio l'azione lasciandoci purtroppo in balia di nemici non visibili nello schermo. Sempre nelle sezioni 3D sarebbe stata più opportuno maggiore riguardo alle ambientazioni talvolta troppo carenti di dettagli, ottimi invece i fondali degli stage 2D. La colonna sonora è costituita per la maggiore da motivetti rock e techno, che indubbiamente si adattano all'atmosfera del titolo ma che diventano ripetivi in poco tempo. Il titolo è tutto doppiato in inglese con scelte perlomeno discutibili mentre la traduzione dei sottotitoli in italiano è di buon livello. In conclusione Megaman X7, si rivela un titolo riuscito solo a metà che riesce a dare il meglio di se solamente a medio/lungo termine. Le novità pur non radicali svolgono perfettamente il loro compito, ossia quello di svecchiare senza però snaturare la struttura di una serie che inizia però a sentire il peso degli anni. Il gioco si rivela quindi di sicuro piacimento per i fans della serie, mentre tutti gli altri dovrebbero maggiormente riflettere su i problemi evidenziati in fase di recensione.