Men Of Valor

di Manuel 'MaD' Orrù
Dopo l'exploit di Medal of Honor Allied Assault e le successive espansioni, i 2015 ritornano in azione con un altro sparatutto ad ambientazione storica: questa volta verremo catapultati in Vietnam, durante la celeberrima guerra fra gli USA e i Vietcong che divise l'opinione pubblica americana e mondiale. Riuscirà Men of Valor a far rivivere i fasti del suo illustre predecessore? Continuate a leggere per saperlo...

Come tutti gli sparatutto moderni, questa nuova realizzazione dei 2015 consta di una parte da svolgere in solitario e di una sezione dedicata al multiplayer.
In Men of Valor, l'accento è stato posto sulla modalità single player, composta da alcune campagne, a loro volta divise in missioni generalmente lunghe e intricate da portare a termine e la prima cosa che salta all'occhio è che i 2015 hanno eliminato la possibilità di utilizzare liberamente i salvataggi; ogni missione sarà quindi caratterizzata da alcuni "savepoints" posizionati strategicamente al fine di non rendere troppo frustrante dover ricominciare daccapo dopo essere arrivati vicino alla fine. Inoltre sono presenti anche dei check points temporanei in cui la situazione salvata verrà mantenuta solamente sino all'uscita dal gioco. Durante l'azione di gioco vi muoverete, solitamente, in compagnia di alcuni compagni di squadra, che cercheranno di aiutarvi nel completamente degli obbiettivi assegnati dal Comando: non dovrete aspettarvi molto da questi "bot" che si limiteranno il più delle volte a seguirvi e ad uccidere si e no qualche nemico sparso, invece di svolgere un ruolo fondamentale nel completamento degli obbiettivi.


Per fortuna gli obbiettivi delle missioni sono spesso risolvibili anche senza l'aiuto di chicchessia: da questo punto di vista Men of Valor non si discosta granché dagli first person shooters classici, in cui il ragionamento e la strategia viene dopo le frenetiche sparatorie; gli obbiettivi che vi verrà chiesto di completare includono sia azioni di combattimento classiche, atte a conquistare o difendere alcune posizioni strategiche o per le strade dei villaggi vietnamiti da ripulire da ogni traccia di resistenza, sia alcune missioni "sotto copertura", in cui però lo stile di gioco non cambia di una virgola: vi troverete a lottare con un minor numero di compagni e con la copertura del buio, ma ciononostante il gioco non si trasformerà in uno "stealth-game" e saranno ugualmente presenti parecchie sparatorie. In generale l'azione di gioco rispecchia quella fortemente "script-driven" di Medal of Honor, la precedente fatica dei 2015; ogni azione o ogni passo che compirete causerà l'attivazione di uno script che causerà un evento (che potrà essere la semplice comparsa di nemici o una sequenza di stampo cinematografico).

In vostro aiuto verrà la dotazione che avrete durante le vostre peripezie: dalla bussola, sulla quale viene sempre indicata la posizione dell'obbiettivo da completare al fine di evitare la frustrazione nel girare in tondo, al nutrito arsenale che avrete a disposizione, comprendente i classici fucili semiautomatici o automatici, lanciagranate e altro ancora, oltre ad alcuni oggetti che potrete raccogliere dai corpi dei nemici morti (fra cui gli utilissimi kit medici).
Nonostante l'impostazione arcade del gioco, esistono anche alcuni elementi di realismo (in cui i 2015 si sono ispirati largamente a Call of Duty): infatti sarà molto più difficile, per il vostro alter-ego, prendere la mira in movimento rispetto a quando si è fermi o in ginocchio a causa dell'allargamento del mirino; allo stesso tempo è stata introdotta la possibilità di mirare precisamente tramite la pressione di un tasto apposito. I cambiamenti più profondi, rispetto ai precedenti prodotti sviluppati dai 2015 (cioè tutta la serie di Medal of Honor Allied Assault) si notano, però, dal punto di vista tecnico: infatti è stato finalmente abbandonato l'ormai vetusto motore di Quake 3 Arena e si è passati a quello ben più moderno e performante di Unreal.


Le differenze saltano subito all'occhio: i modelli dei personaggi e le ambientazioni in cui si svolge il gioco sono dettagliatissimi e, anche nelle situazioni di grande affollamento, il motore risponde bene senza denunciare scatti né incertezze. L'unica grossa pecca si nota nelle animazioni: come tradizione l'Unreal Engine non dà il meglio di se in questo campo (anche se in UT 2004 il problema era stato pressoché risolto) e si nota una notevole mancanza di frames che rende i movimenti dei personaggi assai poco realistici (soprattutto in fase di morte, in cui i personaggi passano dalla posizione verticale a quella orizzontale in un microsecondo).
L'aspetto grafico migliore è invece rappresentato dalla presenza di "effetti speciali" veramente ben realizzzati, a partire dalle spettacolari esplosioni e concludendo con gli incendi causati dal napalm, resi con raccapricciante realismo.

Dal punto di vista sonoro Men of Valor, pur non raggiungendo le vette di Medal of Honor, rimane comunque un prodotto superiore alla media, sfoggiando una colonna sonora di atmosfera (si spazia dai temi epici durante i momenti salienti dell'azione di gioco alla musica rock presente in alcune cutscenes) e degli effetti sonori ben realizzati. Sotto il profilo del multiplayer sono presenti sei modalità diverse di gioco: oltre alle modalità classiche come Deathmatch e Capture the Flag, segnaliamo l'innovativa modalità "Frontline" in cui dovrete conquistare e mantenere gli obbiettivi (similmente a quanto avviene in Battlefield).

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