Mercury Meltdown Remix

di Tommaso Alisonno
Chiunque al liceo abbia fatto un po' di laboratorio di fisica, presto o tardi si sarà trovato al cospetto del mercurio (utilizzato per lo più nelle dimostrazioni sperimentali sulla pressione atmosferica), il singolare metallo che anche a temperatura ambiente mantiene lo stato liquido, sebbene naturalmente ad elevatissima densità e coesione. Ecco pertanto che il fascino di una massa metallica che scivola, quasi rotola, lungo un piano senza sfaldarsi, unito alla geniale semplicità di un gioco dell'epoca dei nostri padri (il "labirinto inclinato") in cui una sfera di metallo doveva esser condotta la termine di un percorso pieno di buchi, tramite gli Ignition ha dato origine ad uno dei giochi che maggiormente hanno convinto la critica quando c'è stato il lancio della PSP: Mercury, appunto. Il successo fu tale che subito venne messo in lavorazione un sequel, proposto stavolta anche su PS2, ed è questo il titolo che andiamo a descrivere.


Lo scopo del gioco, come si è intuito, consiste fondamentalmente nel "pilotare" una massa (o bolla) di mercurio inclinando il piano su cui è posata in modo da farla giungere ad un traguardo; lungo la strada, la bolla incontrerà vari tipi di item ed ostacoli, e più di una volta si scomporrà in masse più piccole o perderà grammi preziosi che si staccheranno solo per cadere nel vuoto. Gli obiettivi saranno comunque fondamentalmente tre, vale a dire completare il percorso entro un tempo massimo, salvare il 100% del mercurio e raccogliere lungo la strada tutti i "bonus" disseminati. È importante far notare subito che non tutti gli obiettivi andranno raggiunti contemporaneamente: sarà infatti possibile ripetere un livello quante volte si vuole, curando ad esempio volta per volta la precisione (100% di mercurio), la velocità (tempo massimo rispettato) o la difficoltà di percorso (raccolta dei bonus). A prescindere da ciò sarà però necessario trovare il giusto connubio in modo da raggiungere in ogni livello il quarto meta-obiettivo, vale a dire l'ottenimento di un elevato punteggio.
Si è parlato di ostacoli ed item: alcuni saranno piuttosto classici, come pavimenti che scompaiono al passaggio, cesoie in grado di dividere la nostra bolla, bombe animate che la inseguiranno, mazze oscillanti che cercheranno di scaraventarla fuori dal tracciato e così via. Altri saranno decisamente meno comuni e più accattivanti, e da essi trasuda la genialità degli sviluppatori: particolarmente interessante, ad esempio, la possibilità di "colorare" la/e bolla/e tramite appositi fasci luminosi in modo da poter attivare interruttori altrimenti bloccati, e poi di ricombinare tra loro bolle di diversi colori secondo lo schema della proprietà additiva delle luci (non è necessario studiare ottica per ricordarsela: lo schema di ricombinazione sarà sempre visibile nello schermo in alto a destra).

Questo inserisce nel gioco non pochi elementi di puzzle, come il dover gestire necessariamente più bolle di colore diverso alla volta, e contemporaneamente permette di studiare strategie di gioco differenti all'interno dello stesso livello.
Graficamente, MMR si avvale di un ottimo motore in Cell-Shading, con ambienti ed elementi tutti pregevolmente dettagliati ed un buon numero di effetti di luce ed ombra sempre attivi in tempo reale. I fondali su cui il tracciato è costruito sono fissi e bidimensionali, ma anch'essi riescono a farsi apprezzare per la cura nei dettagli e nelle coloriture. Ma naturalmente quella che fa gridare al miracolo per perfezione di realizzazione è la nostra amica bolla di mercurio, che si muove sul tracciato in maniera estremamente realistica, si adagia sui muri con una morbidezza ineguagliabile, si deforma contro gli ostacoli e si divide con una plasticità incantevole.


Il sonoro è ugualmente ben realizzato, anche se alcuni temi di disco-house sono a volte un po' troppo "ritmati" e "commerciali" per un gioco che è essenzialmente legato al ragionamento ed alla calma di un movimento millimetrico, con la conseguenza di risultare invadenti. Gradevoli gli effetti sonori nella loro complessità, senza particolari picchi ma anche senza nessun avvallamento. Il sistema di gioco è veramente immediato, in quanto si basa sull'utilizzo esclusivo dell'analogico sinistro per inclinare il tracciato, al massimo coadiuvato dal destro per le rotazioni della telecamera (che possono essere fluide o graduali, a preferenza). I tracciati seguono una progressione della difficoltà piuttosto morbida ma pienamente percepibile, rendendo ogni livello una sfida appena maggiore del precedente, ed al conseguimento di un certo tot di obiettivi si otterrà in premio l'accesso a nuovi livelli o la possibilità di cimentarsi nei party-games. Sono questi una serie di sotto-giochi implementati in modo da potersi rapidamente confrontare con se stessi o con gli amici, tutti con la bolla come protagonista, e vanno dalla corsa ad alta velocità, al curling, al rodeo, eccetera. Diciamo insomma che il gioco fa del suo meglio per risultare via via più interessante e stimolante, con una giocabilità piuttosto elevata.

I problemi vengono andando un po' avanti (diciamo dal terzo laboratorio in poi), quando la difficoltà comincerà a farsi decisamente più aggressiva: alcuni livelli divengono infatti semplici da "comprendere sulla carta", forti dell'esperienza passata, ma metterli in pratica sarà un altro paio di maniche, e quando si cominciano a saltare obiettivi, semplicemente perché si è stufi di fallire continuamente nel tentativo di conseguirli e si va oltre, viene meno anche un bel po' del divertimento, specie quando si sono sbloccati tutti i party-game e l'unico scopo è andare avanti nei livelli. Inoltre, una volta terminato il gioco al 100% (il ché non sarà comunque tanto presto) solo i party-game potranno darvi qualche stimolo a continuare a giocarlo, mentre difficilmente lo inizierete da capo: le possibilità che finisca quindi riposto nello scaffale sono a quel punto elevate.
A prescindere ad queste considerazioni negative, MMR dimostra di essere non una semplice conversione ben realizzata, ma in generale un gioco divertente ed adatto a tutte le fasce d'età: consigliato a tutti, specialmente agli appassionati di puzzle.