Metal Fatigue
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Il marchio "Zono" é stato fino ad ora appannaggio di soli giochi per console, in particolar modo per quel che riguarda il Saturn e l'ancor più vetusto Megadrive. A guardare questo Metal Fatigue dispiace quasi che i ragazzi della Zono non abbiamo deciso di darsi prima ai giochi per PC. Comunque, é inutile piangere sui fasti mancati delle nere scatolette di casa Sega: concentriamoci sul presente. I PC di oggi, come ben sappiamo, possono muovere un numero di poligoni a schermo decisamente più elevato che in passato, e questo ha portato gli sviluppatori a preferire, in tempi recenti, la grafica 3D a quella bidimensionale anche per quei giochi, come gli strategici, che necessitano di un gran numero di unità contemporaneamente presenti sul monitor. Questo non vuol dire che basti un concept tridimensionale a fare automaticamente di un gioco un capolavoro - e lo dimostra anche il pessimo uso che a volte viene fatto di engine grafici decisamente meritevoli. Questo per dire che Metal Fatigue é non solo bello da guardare, ma anche da giocare, e scusateci se é poco
Ma, 3D a parte, cosa dovrebbe spingerci a preferire Metal Fatigue ad un qualunque altro strategico real time dai tempi di Warcraft II ad oggi? Le risposte scarseggiano... MF non é rivoluzionario, certo, ma presenta un numero di innovazioni e trovate che lo portano comunque ad essere, per il genere, la cosiddetta "boccata d'aria" (senza tener conto del fatto che le più grandi innovazioni per il genere sarebbero dovute arrivare con Warcraft III, le cui ultime vicissitudini stanno mettendo a dura prova la pazienza degli appassionati)
A ME LA SPADA!
Nel XXIII secolo la terra é in mano (anzi, sotto il giogo!) di tre enormi CorpoNazioni: la Rimtech, la Neuropa e la MilAgro, nell'ordine i Buoni, i Brutti e i Cattivi... La storia si apre con un bel filmato in computer grafica che ci spiega anche, allo stesso tempo, la struttura delle campagne e uno dei particolari più divertenti e originali. Riguardo alla struttura, impersoneremo uno dopo l'altro i tre fratelli protagonisti del gioco, putacaso ciascuno agli ordini di una delle tre CorpoNazioni. Riguardo al particolare più divertente é presto detto: se non l'aveste già intuito, in MF si combatte a suon di Combots (o robottoni simil-Gundam, chiamateli come volete) che, grazie alla loro "modularità", possono scambiarsi vicendevolmente arti inferiori e superiori, scudi e armi. Nella trama di MF un ruolo importante é rivestito da una fantomatica tecnologia aliena, e tutte e tre le CorpoNazioni bramano, ovviamente, per averne l'esclusiva: il fatto di poter gettare a terra, per esempio, il proprio avambraccio per raccattarne uno più potente, o il fatto ancora di poter andare in giro a raccogliere pezzi da studiare poi nei propri laboratori rappresenta sicuramente uno dei punti forti del gioco. Senza questa trovata il tutto si sarebbe ridotto al solito "scava, costruisci, vai e distruggi". Così invece non é, e l'equazione "più scavi = più sei forte" é contraddetta dall'eventualità di incontrare subito un Combot nemico (generalmente più forti dei nostri), di staccargli un braccio, portarlo nelle nostre officine e farcene costruire una serie
Ma, 3D a parte, cosa dovrebbe spingerci a preferire Metal Fatigue ad un qualunque altro strategico real time dai tempi di Warcraft II ad oggi? Le risposte scarseggiano... MF non é rivoluzionario, certo, ma presenta un numero di innovazioni e trovate che lo portano comunque ad essere, per il genere, la cosiddetta "boccata d'aria" (senza tener conto del fatto che le più grandi innovazioni per il genere sarebbero dovute arrivare con Warcraft III, le cui ultime vicissitudini stanno mettendo a dura prova la pazienza degli appassionati)
A ME LA SPADA!
Nel XXIII secolo la terra é in mano (anzi, sotto il giogo!) di tre enormi CorpoNazioni: la Rimtech, la Neuropa e la MilAgro, nell'ordine i Buoni, i Brutti e i Cattivi... La storia si apre con un bel filmato in computer grafica che ci spiega anche, allo stesso tempo, la struttura delle campagne e uno dei particolari più divertenti e originali. Riguardo alla struttura, impersoneremo uno dopo l'altro i tre fratelli protagonisti del gioco, putacaso ciascuno agli ordini di una delle tre CorpoNazioni. Riguardo al particolare più divertente é presto detto: se non l'aveste già intuito, in MF si combatte a suon di Combots (o robottoni simil-Gundam, chiamateli come volete) che, grazie alla loro "modularità", possono scambiarsi vicendevolmente arti inferiori e superiori, scudi e armi. Nella trama di MF un ruolo importante é rivestito da una fantomatica tecnologia aliena, e tutte e tre le CorpoNazioni bramano, ovviamente, per averne l'esclusiva: il fatto di poter gettare a terra, per esempio, il proprio avambraccio per raccattarne uno più potente, o il fatto ancora di poter andare in giro a raccogliere pezzi da studiare poi nei propri laboratori rappresenta sicuramente uno dei punti forti del gioco. Senza questa trovata il tutto si sarebbe ridotto al solito "scava, costruisci, vai e distruggi". Così invece non é, e l'equazione "più scavi = più sei forte" é contraddetta dall'eventualità di incontrare subito un Combot nemico (generalmente più forti dei nostri), di staccargli un braccio, portarlo nelle nostre officine e farcene costruire una serie