Metal Gear Solid V: Ground Zeroes
di
Missioni anche divertenti ma che comunque durano meno di mezz'ora prese singolarmente e che nel complesso non raggiungono un minutaggio sufficiente a giustificare una vendita retail, soprattutto se si paragonano i contenuti di questo Ground Zeroes alla famosa sezione “tank” uscita sotto forma di demo ai tempi di Metal Gear Solid 2.
A cercare di aggiungere ulteriore contenuti ci pensano le sfide, che ci permetteranno di confrontarci con gli altri giocatori su alcuni elementi come la distanza di tiro più lunga, il colpo alla testa migliore e altro ancora.
Ma il vero problema non é legato tanto alla longevità fine a se stessa, quanto nell'impossibilità di assimilare al meglio un gameplay che rimane difatti incompiuto in questa versione. Kojima ha l'ambizione di offrire ai giocatori un prodotto diverso sotto molti aspetti a quello a cui siamo sempre stati abituati, non dando però un tempo sufficiente ad assimilarlo e capirlo. Appoggiando il pad ci si trova cosi con più paure che certezze che vagano per la nostra mente, per via di un impianto di gioco che meritava di essere approfondito in maniera decisamente più consistente.
Un engine votato al futuro
Giocare a Metal Gear Solid V: Ground Zeroes é stata anche l'occasione per vedere in azione il tanto chiacchierato FOX Engine. Alla sua prima apparizione su next gen, il motore creato da Kojima sembra assolutamente all'altezza di quello che richiedono i fan in termini di grafica e quantità poligonale. Moltissima cura é stata rivolta alla modellazione dei personaggi sia in termini di quantità che di definizione poligonale. Quello che però ci ha colpito di più é legato al fatto della regia. Il nuovo motore mette nelle mani del game designer giapponese uno strumento che gli permette di fare “cinema”. Nonostante il basso minutaggio, abbiamo potuto apprezzare scelte che seguono la direzione della regia cinematografica. Piani Sequenza, zoom in e molto altro ancora rendono assolutamente più verosimili le sequenze di intermezzo, oltre a trasformarle in un qualcosa di molto più credibile. Nota a parte anche per il sistema di illuminazione che, soprattutto nella missione principale ambientata di notte e sotto la pioggia, rende in maniera incredibilmente realistica.
Lo stesso level design di Camp Omega, offre sicuramente molti spunti di interesse ed esplorazione nonostante non sia una mappa di gioco vastissima, tuttavia, avremmo voluto vedere una quantità di dettagli maggiore soprattutto per quel che riguarda gli interni come le stanze o le tende. Risultato? bello da vedere, ma un po troppo spoglio.
Purtroppo qualche piccola sbavatura é comunque presente all'interno del motore grafico. Al momento dobbiamo segnalare qualche sporadico calo di frame rate e del tearing, niente di troppo preoccupante. Insomma, nel complesso possiamo dire che ci troviamo di fronte ad una buonissima prova da parte del FOX Engine.
Chiudiamo parlando del comparto sonoro. Come tradizione vuole, Kojima San si rivela un fine intenditore del rapporto che esiste tra video ed immagini, proponendo una colonna sonora quasi impeccabile (ancora una volta troveremo Morricone e L'OST di Sacco e Vanzetti). Davvero ottimo anche il doppiaggio di Kiefer Sutherland nei panni di Big Boss, profondo e convincente. Nella versione europea del gioco, ovviamente, saranno presenti i sottotitoli in lingua italiana.
Insomma, Metal Gear Solid V: Ground Zeroes nonostante un'attenta analisi e giorni di lunga riflessione rimane un'operazione commerciale di difficile comprensione. Il cambio di gameplay, l'introduzione delle meccaniche open world, una storia solamente abbozzata e altro ancora, sono tutti elementi che condensati in poche ore di gioco non danno la possibilità di capire realmente quale sia la portata di queste novità all'interno del quadro generale che verrà completato solamente con l'uscita di The Phantom Pain.
Quindi, pur rimanendo in larga parte fiduciosi su quello che sarà il quinto capitolo UFFICIALE della serie, dobbiamo giudicare questo prologo per quel quello che é: un prodotto confezionato bene tecnicamente, potenzialmente anche divertente da giocare, ma che offre un minutaggio di gioco - paradossalmente quasi inferiore a quello di un arcade - che non ti permette di assimilare al meglio il tutto. Con l'aggravante di un rapporto quantità prezzo, assolutamente fuori mercato.
Usando una metafora culinaria, Metal Gear Solid V: Ground Zeroes é come un piatto di alta cucina: bello da vedere, complesso nel gusto e costoso ma che ti lascia ancora molta, troppa, fame dopo averlo mangiato.
A cercare di aggiungere ulteriore contenuti ci pensano le sfide, che ci permetteranno di confrontarci con gli altri giocatori su alcuni elementi come la distanza di tiro più lunga, il colpo alla testa migliore e altro ancora.
Ma il vero problema non é legato tanto alla longevità fine a se stessa, quanto nell'impossibilità di assimilare al meglio un gameplay che rimane difatti incompiuto in questa versione. Kojima ha l'ambizione di offrire ai giocatori un prodotto diverso sotto molti aspetti a quello a cui siamo sempre stati abituati, non dando però un tempo sufficiente ad assimilarlo e capirlo. Appoggiando il pad ci si trova cosi con più paure che certezze che vagano per la nostra mente, per via di un impianto di gioco che meritava di essere approfondito in maniera decisamente più consistente.
Un engine votato al futuro
Giocare a Metal Gear Solid V: Ground Zeroes é stata anche l'occasione per vedere in azione il tanto chiacchierato FOX Engine. Alla sua prima apparizione su next gen, il motore creato da Kojima sembra assolutamente all'altezza di quello che richiedono i fan in termini di grafica e quantità poligonale. Moltissima cura é stata rivolta alla modellazione dei personaggi sia in termini di quantità che di definizione poligonale. Quello che però ci ha colpito di più é legato al fatto della regia. Il nuovo motore mette nelle mani del game designer giapponese uno strumento che gli permette di fare “cinema”. Nonostante il basso minutaggio, abbiamo potuto apprezzare scelte che seguono la direzione della regia cinematografica. Piani Sequenza, zoom in e molto altro ancora rendono assolutamente più verosimili le sequenze di intermezzo, oltre a trasformarle in un qualcosa di molto più credibile. Nota a parte anche per il sistema di illuminazione che, soprattutto nella missione principale ambientata di notte e sotto la pioggia, rende in maniera incredibilmente realistica.
Lo stesso level design di Camp Omega, offre sicuramente molti spunti di interesse ed esplorazione nonostante non sia una mappa di gioco vastissima, tuttavia, avremmo voluto vedere una quantità di dettagli maggiore soprattutto per quel che riguarda gli interni come le stanze o le tende. Risultato? bello da vedere, ma un po troppo spoglio.
Purtroppo qualche piccola sbavatura é comunque presente all'interno del motore grafico. Al momento dobbiamo segnalare qualche sporadico calo di frame rate e del tearing, niente di troppo preoccupante. Insomma, nel complesso possiamo dire che ci troviamo di fronte ad una buonissima prova da parte del FOX Engine.
Chiudiamo parlando del comparto sonoro. Come tradizione vuole, Kojima San si rivela un fine intenditore del rapporto che esiste tra video ed immagini, proponendo una colonna sonora quasi impeccabile (ancora una volta troveremo Morricone e L'OST di Sacco e Vanzetti). Davvero ottimo anche il doppiaggio di Kiefer Sutherland nei panni di Big Boss, profondo e convincente. Nella versione europea del gioco, ovviamente, saranno presenti i sottotitoli in lingua italiana.
Insomma, Metal Gear Solid V: Ground Zeroes nonostante un'attenta analisi e giorni di lunga riflessione rimane un'operazione commerciale di difficile comprensione. Il cambio di gameplay, l'introduzione delle meccaniche open world, una storia solamente abbozzata e altro ancora, sono tutti elementi che condensati in poche ore di gioco non danno la possibilità di capire realmente quale sia la portata di queste novità all'interno del quadro generale che verrà completato solamente con l'uscita di The Phantom Pain.
Quindi, pur rimanendo in larga parte fiduciosi su quello che sarà il quinto capitolo UFFICIALE della serie, dobbiamo giudicare questo prologo per quel quello che é: un prodotto confezionato bene tecnicamente, potenzialmente anche divertente da giocare, ma che offre un minutaggio di gioco - paradossalmente quasi inferiore a quello di un arcade - che non ti permette di assimilare al meglio il tutto. Con l'aggravante di un rapporto quantità prezzo, assolutamente fuori mercato.
Usando una metafora culinaria, Metal Gear Solid V: Ground Zeroes é come un piatto di alta cucina: bello da vedere, complesso nel gusto e costoso ma che ti lascia ancora molta, troppa, fame dopo averlo mangiato.