Metal Gear Solid 3: Subsistence

di Pietro Puddu
Dopo le ampollosità e digressioni narrative del controverso Sons of Liberty, Hideo Kojima è stato richiamato all'ordine dall'esercito più combattivo, quello degli insoddisfatti devoti alla saga di Metal Gear; parola d'ordine: più gameplay, meno chiacchiere. Il game designer ha eseguito, dando alla luce Snake Eater: un ritorno al passato per scoprire le origini di Big Boss, un nuovo cast di personaggi (a grande richiesta, niente Raiden) e soprattutto una significativa estensione della componente giocabile ed interattiva (a grande richiesta, conversioni via codec meno intrusive). Nonostante l'immutato sistema di controllo (forse persino più macchinoso del solito, a fronte di sezioni d'azione prolungate), gli angoli di ripresa problematici ed alcune aggiunte - procacciamento del cibo e medicazione delle ferite - più formali che sostanziali, la formula è riuscita a rinnovare il fascino di quella che è una vera e propria esperienza, rivelandosi vincente nel riconquistare i favori del grande pubblico.
A distanza di un anno, arriva in Europa l'edizione speciale in tre dischi denominata Subsistence, avente l'ovvia finalità di perfezionare e completare il titolo originale.


Subsistence
Il primo disco contiene l'originale Snake Eater, sostanzialmente identico al titolo rilasciato nel 2005 ad eccezione dell'introduzione della tanto invocata visuale in terza persona. Dando per scontate le ormai arcinote meccaniche stealth da attuare nel folto della giungla sovietica, ci si può soffermare sull'impatto della nuova inquadratura sull'economia del gameplay; è bene specificare che la novità non altera in alcun modo i tradizionali equilibri, non stravolge il feeling e la condotta di gioco, ma si limita banalmente a consentire di scorgere con immediatezza ciò che si para di fronte a Snake sulla lunga-media distanza, con tutti i vantaggi che la possibilità di ruotare l'angolo di visuale attorno al protagonista comporta in termini di pianificazione dell'agire.
Il sistema di controllo di MGS3 guadagna così un'ulteriore modalità d'orientamento nell'ambiente tridimensionale, un ulteriore grado di libertà da integrarsi obbligatoriamente agli strumenti collaudati delle prospettive in prima persona (alla quale si continua a passare in automatico appena immersi nel manto erboso) e a volo d'uccello, senza scordarsi dei dispositivi d'indagine passiva come il rilevatore di movimenti o il sonar.
Fattore non trascurabile, la terza persona riesce a valorizzare l'ottimo motore grafico, mettendo in risalto i dettagli e l'attenta costruzione scenografica dell'ambientazione.
Da segnalare l'aggiunta di qualche contenuto inedito; sarà possibile selezionare fin da subito il terribile livello di difficoltà European Extreme, che prevede il game over immediato nel caso Snake venga scoperto anche una sola volta da una qualsiasi guardia nel corso dell'azione: chi cerca la sfida (e non manca di dosi massicce di pazienza) troverà pane per i suoi denti. Sono inoltre presenti nuove pitture facciali (andare in giro con la bandiera italiana dipinta sul volto sarà motivo di soddisfazione per i più patriottici), nuove tipologie di camouflage da scaricare tramite internet (piccole, facoltative varianti alle solite tecniche di mimetizzazione) e l'opzione denominata Demo Theater, già sperimentata in forma simile in MGS2:Substance e sbloccabile con il completamento del gioco. Quest'ultima consente di visualizzare singolarmente o in sequenza le numerose scene d'intermezzo, con la libertà di personalizzare in ciascuna di esse il look del caro, vecchio Snake; tanto per rendere l'idea, i più frivoli potranno presentarlo agli occhi della conturbante Eva avvolto in uno smoking degno del miglior 007.


Persistence
Il secondo DVD è dedicato principalmente alla modalità online, certamente l'aggiunta di maggior peso inclusa nella riedizione ed una sorta di banco di prova per una componente che, con tutta probabilità, acquisterà importanza significativa nei progetti next-gen.
Sono cinque le modalità di sfida a cui potranno accedere un massimo di otto giocatori: DeathMatch (il classico massacro tutti contro tutti), Team DeathMatch (come il precedente, ma a squadre), Sneaking (un singolo giocatore, nei panni di Snake, è chiamato a recuperare un microfilm eludendo la sorveglianza delle guardie, interpretate dagli altri partecipanti), Capture (equivalente del classico "cattura la bandiera", anche se in questo caso si tratta più di "frog" che di "frag"...) e infine Rescue (mentre una squadra si occuperà di custodire un improbabile obbiettivo, l'altra dovrà tentare di recuperarlo e di scortarlo verso un traguardo prestabilito). La singolare esperienza costituita dalle partite online si gestisce in pratica facendo affidamento sullo stesso sistema di controllo del gioco in singolo, visuale in terza persona compresa, e può contare su un cospicuo numero di opzioni di personalizzazione e di trovate simpatiche. Le ulteriori attrattive offerte dal capitolo Persistence - oltre al ritorno del famigerato "Snake vs Monkeys", alla modalità Duel (nella quale affrontare i boss e le più ardue situazioni di combattimento alla ricerca della miglior prestazione) e al surreale Secret Theater (una galleria di filmati e trailer umoristici relativi a Snake Eater e al nuovo MGS4) - includono le le versioni integrali di Metal Gear e Metal Gear 2: Solid Snake. Partendo dal presupposto di saper andare al di là delle loro sembianze antiquate e del loro gameplay quasi simbolico, cimentarsi nei due titoli consente di gettare uno sguardo sulle vere origini della saga, scoprendo i semi di quell'approccio stealth in seguito germogliato nei moderni capitoli poligonali.

Existence
Dulcis in fundo, nel terzo ed ultimo DVD dell'edizione speciale, arriva a riprova delle velleità registiche di Mr. Kojima il film di Snake Eater.
C'è da stare tranquilli, niente attori in carne ed ossa o autentiche riprese dal vivo, si tratta semplicemente dell'integrazione, in un continuum unitario, degli intermezzi in real-time che scandiscono la narrazione nell'avventura principale; una suddivisone in capitoli consente di fruirne alla maniera dei tipici dvd-movie. Le cut-scene sono state coese, quando necessario, con il raccordo di brevi filmati in computer grafica o di sequenze d'immagini raccontate da una voce fuori campo, in modo da sostituire gli altrimenti insostenibili tempi morti associati alle comunicazioni via codec.