Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots

di André Matos
Se la Psiche a volte sembri rappresentare di più l'umore di Snake, abbassandosi anche durante determinati discorsi che gli vengon fatti durante il gioco, la percentuale di Stress é ovviamente influenzata dagli scontri a fuoco e dal fatto di esser scoperti dai nemici ed essere quindi costretti alla fuga. Più lo Stress sarà alto più questo influirà negativamente sulla Psiche. Una volta azzerata la psiche le prestazioni di Snake (già minate da uno stato fisico a dir poco precario), peggioreranno ulteriormente diventando imprecise e meno efficaci.

Ad aiutarvi nella vostra missione c'é anche il Solid Eye System, una benda con incorporata una mini telecamera multifunzione in grado di darvi visuale notturna, zoom ma anche informazioni sui soldati e gli oggetti presenti a schermo ed anche un sistema di radar. In aggiunta a questo il nostro amico Otacon ci fornisce anche il MKII, un robottino che potremo usare per andar in avanscoperta e magari disabilitare trappole. In verità l'MKII funge anche da “corriere” automatico per Drebin, non costringendoci quindi a cercar tale personaggio nella mappa ma semplicemente facendo le nostre compravendite direttamente da menù di gioco.

A livello di gameplay é utile sottolineare come sia presente il CQC (il sistema di combattimento corpo a corpo) e come questo sia stato ampliato sia nel numero di azioni che di movimenti possibili. Il gameplay del gioco varia notevolmente da Atto ad Atto, imponendo al giocatore cambi di ritmo che lo costringono a toccare tutte le di un impianto di gioco ricco e decisamente ben strutturato.


Il tutto é poi ovviamente arricchito da cut-scenes e filmati d'intermezzo che oltre a definire una trama più che mai cinematografica, contribuiscono a dare informazioni utili sulla natura delle missioni da affrontare.
Ovviamente per i neofiti della serie determinati dialoghi o termini sembreranno fini a se stessi o fuori contesto. Non dimentichiamoci però che che é il quarto capitolo di una saga che comunque ha dei precedenti e per arrivare al capostipite bisogna tornar indietro di quei venti anni citati qualche riga più sopra. Ovviamente i primi tre capitoli della saga MGS son più che sufficienti per goder appieno della trama e delle conclusioni del quarto capitolo.

Chiariamolo subito: le cut-scenes ci sono ed alcune sono davvero lunghe. Però ancora una volta Kojima riesce a trasformare quello che in altri giochi sarebbe un difetto “mortale” in una caratteristica imprescindibile dell'opera. E' giusto precisarlo, così come é giusto precisare che tali filmati di intermezzo sono assolutamente necessari sia per la trama che per raccontare la visione del mondo secondo il geniale game designer. Un messaggio che tende a scavalcare le classiche tematiche dei videogames per affrontare temi attuali e importanti. In MGS4 si parla degli orrori della guerra, del controllo delle informazioni, del controllo del nostro modo di pensare, della manipolazione dei nostri valori e della nostra vita.

E si parla di molto altro ma scoprirete solo giocando a che livello di profondità Kojima é arrivato e quanto tali temi vengano esposti e trattati in maniera davvero esplicita. Allora vi renderete conto anche della qualità con cui tali scene sono espresse: tra l'interesse per lo svolgersi della trama, la qualità del doppiaggio, la musica e la qualità della gestione delle inquadrature e delle riprese virtuali.

La qualità visiva mostra su schermo é probabilmente una delle più impressionanti mai viste in un videogame, sia sotto il profilo meramente tecnico che su quello invece più squisitamente artistico. La transizione tra quelle che sono cut-scene e l'inizio vero e proprio delle parti in giocato é davvero incredibile ed incredibili sono i modelli poligonali di tutti i personaggi coinvolti a cui sono state donate animazioni che ridefiniscono lo stato dell'arte nel Motion Capture. Il combattimento tra Raiden e Vamp é forse il vertice massimo di quanto appena detto.

A render tutto questo fluido su schermo probabilmente aiutano le installazioni presenti nel gioco: la prima (che non verrà poi più ripetuta) é di otto minuti, mentre all'inizio di ogni Atto ci sono delle installazioni che variano dai 2 ai 3 minuti. Inevitabili, ma tutto sommato sopportabili.
Sia chiaro, dal punto di vista grafico MGS4 non é ineccepibile e appare sicuramente migliorabile nelle ombre, in bassa risoluzione, e soprattutto nella qualità di alcune texture assolutamente non in linea con la pulizia generale mostrata su video. In più si assiste sporadicamente a qualche calo di frame rate, che non intacca comunque una qualità generale del comparto video (sebbene a soli 720p), degno di essere ricordato come una vera e propria pietra miliare.

Una produzione tecnica di altissimo spessore, quindi, che va in accoppiata ad un comparto audio di primissima fattura grazie ad un doppiaggio altamente professionale, un saggio utilizzo della codifica Dolby Digital e a musiche, composte da Harry Gregory Williams e Ennio Morricone, capaci veramente di pilotare le emozioni di chi é seduto di fronte allo schermo.

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