Metal Gear Solid V: The Phantom Pain
di
Valerio De Vittorio
L'attesa é stata lunga, estenuante, ma alla fine Hideo Kojima ce l'ha fatta e ha messo la parola fine al suo ultimo prodotto e alla sua saga per eccellenza. Con Metal Gear Solid V: The Phantom Pain si chiude una delle epopee più amate e discusse del mondo videoludico, ma anche un capitolo fondamentale della sua carriera, visto che il divorzio tra Kojima-san e Konami é ormai cosa fatta. Non sappiamo cosa ci riserverà il futuro, ma quello che ci ritroviamo in mano é forse il modo migliore che il geniale game designer potesse trovare per salutare i suoi fan, almeno fino al suo prossimo progetto.
The Phantom Pain ve lo diciamo da subito é tutto quello che avete letto in giro in questi giorni e molto di più. Un prodotto enorme, contrastato, appassionante, frustrante, profondo, e persino incompleto.
Eppure é a nostro giudizio forse il migliore della saga, e tra i titoli più meritevoli di questi ultimi anni. Eviteremo spoiler riguardo a Metal Gear Solid V, ma nel tirare le somme della storia di questo capitolo vi avvisiamo che potremmo svelarvi qualche dettaglio sui precedenti episodi della saga.
Protagonista di The Phantom Pain é Big Boss, e gli eventi si posizionano tra il terzo capitolo ed il quarto. La storia prende il via 9 anni dopo l'incidente che concludeva Ground Zeroes, che per la cronaca non é incluso in questo gioco nonostante ne sia il prologo a tutti gli effetti. Snake si sveglia in un ospedale, mentre un dottore cerca di spiegargli la situazione attuale.
Pare che il nostro sventurato protagonista abbia subito delle ferite pesanti, perdendo persino un braccio. Ma non c'é pace per Big Boss, che viene tirato giù dal letto di peso. Qualcuno lo vuole morto, e così la prima ora di gioco sarà una rocambolesca fuga, una sequenza da cardiopalma, durante la quale toccherete poco il pad, ma cionondimeno vi coinvolgerà con una regia fuori di testa e momenti davvero esaltanti. Riunitosi con Ocelot, inizierà la vera avventura di Big Boss, che partirà come vendetta ma si complicherà molto presto.
Incontreremo alcuni nuovi personaggi, non mancheranno colpi di scena ed il vero finale non sarà quello che vi aspettereste. Ma sappiate che la storia raccontata in The Phantom Pain non é completa, visto che come rivelato recentemente, Kojima aveva in mente ulteriori capitoli non rilasciati col gioco purtroppo.
Scopriremo comunque moltissimi dettagli sulla storia di Big Boss, andando a riempire diversi vuoti lasciati tra il terzo ed il quarto capitolo della serie, quindi se siete amanti della saga di Metal Gear, questo é un tassello che davvero non potete perdervi.
Quello che sorprende maggiormente di Metal Gear Solid V é la capacità che ha il gameplay di rimanere fedele allo spirito della saga pur rinnovandosi enormemente, senza aver paura di andare anche a pescare dalla concorrenza.
Com'é risaputo, in The Phantom Pain si abbandona la struttura a livelli chiusi e lineari, in favore di ambientazioni liberamente esplorabili. Siamo in Afghanistan, ma non solo, e avremo una sequenza sterminata di missioni principali da portare a termine, accompagnate da altre secondarie ed opzionali, sparse per la grande mappa di gioco, accolte in determinate sezioni.
Lo schema classico vi vedrà avvicinarvi alla zona calda, magari a cavallo, estrarre il binocolo ed osservare attentamente l'area. Avrete così modo di studiare la situazione, segnalare qualche punto sensibile, marcare nemici ed elementi interessanti e pianificare le vostre mosse successive.
Metal Gear Solid V non offre elaborate missioni od intricati livelli da esplorare. La profondità del gameplay é tutta nelle vastissime possibilità concesse al giocatore. Avrete in mano un ventaglio di opzioni davvero enorme ed in continua espansione, così che sarà proprio la vostra creatività a definire l'esperienza di gioco.
Big Boss si muove agile, correndo, chinato o sdraiato a terra. Avrà a disposizione tre armi, oggetti di vario tipo, bombe e quant'altro. Potrete eliminare le guardie di nascosto, addormentandole con i classici dardi sonniferi. Ma attenzione a non lasciare in giro i corpi, che potrebbero attirare l'attenzione dei loro compagni, che nel caso potrebbero iniziare a cercarvi. A meno che non sia questa la vostra strategia! Il gioco non ha regole precise e ogni tecnica può avere un suo senso e funzionare.
E poi dovrete saper improvvisare, visto che i movimenti delle guardie sono meno regolari e prevedibili che in passato. Per aiutarvi potrà essere utile catturarne una ed interrogarla, ma non prima di aver recuperato un interprete, visto che Big Boss non sa il russo. Potrete farvi dare una mano da uno dei personaggi di supporto, come D-Dog o Quiet, usare il Fulton (meccanismo di estrazione istantaneo) in modo creativo e molto altro. Davvero, ci vorrebbero paginate intere solo per raccontarvi tutte le opzioni che avrete a disposizione.
Ma Big Boss e di conseguenza anche voi, non sarà solo un uomo d'azione, ma avrà da gestire il proprio personale e la base operativa. Ocelot e Miller dalla Mother Base continueranno a darci informazioni e feedback sul nostro operato, ma starà a noi compiere decisioni importanti per sviluppare arsenale, equipaggiamenti, esercito e la base stessa. Sul campo troveremo risorse di ogni tipo, che serviranno ad alimentare la produzione di nuovo materiale. Poi usando il Fulton, potremo anche estrarre altri elementi utili, via via più elaborati, ma anche persone stesse o capre, se ci va. Accresceremo così il livello delle nostre truppe, da assegnare a vari settori come ricerca, supporto militare e così via. Più il nostro staff sarà abile e di alto livello, maggiore sarà l'assistenza che potremo richiedere una volta sul campo, facendoci spedire arsenale, munizioni, richiedendo supporto aereo e molto altro. Cercate anche di tornarci di tanto in tanto, scoprirete non poche chicche nascoste nel gioco.
Avranno un ruolo fondamentale i "companion", impersonati inizialmente solo dal fido D-Horse, ovvero il nostro cavallo. Avanzando nella storia ne potremo sbloccare altri, tra cui sicuramente avete già notato la splendida quanto misteriosa e letale Quiet, ma anche il cucciolo di cane lupo, D-Dog, anche se non saranno passaggi obbligati, potreste arrivare a fine gioco senza mai averli nella vostra squadra!
La Mother Base sarà poi protagonista dell'unica componente online al momento disponibile in Metal Gear Solid V. In attesa che infatti Konami rilasci l'aggiornamento gratuito contenente la modalità competitiva via internet, potremo dilettarci nell'invadere le basi dei nostri amici. Attenzione perché in realtà dovrete costruire delle FOB, delle stazioni satellite, e solo queste saranno protagoniste degli assedi online, lasciando tranquilla la nostra Mother Base.
Se qualcuno vi dovesse chiedere a cosa servono i 60 frame per secondo in un videogioco, mostrategli Metal Gear Solid V. Il motore grafico Fox Engine é stato impiegato dai ragazzi di Kojima Productions perché The Phantom Pain sia bello da vedere ed estremamente fluido da giocare. Il risultato é davvero eccellente, non senza qualche difetto ovviamente. La scelta di uscire anche su Playstation 3 ed Xbox 360 ha certamente limitato diversi aspetti, su tutti il dettaglio dei modelli poligonali.
Per fortuna sulle nuove console possiamo godere di un sistema di illuminazione eccezionale, texture molto definite ed ambienti ricchi di dettagli. Ma é il design che fa brillare il tutto, con personaggi realizzati in maniera magistrale, che resteranno fissati nella nostra memoria per gli anni a venire.
E come dicevamo, i 60 frame per secondo fanno davvero la differenza, rendendo l'esperienza di gameplay fluida, precisa e davvero godibile. Big Boss si muove agile, quasi "burroso" nel passare da una fase tattica a quella successiva, grazie ad una revisione totale del sistema di controllo e ad animazioni che vi faranno godere.
Se l'occhio rimarrà appagato é però l'orecchio che godrà maggiormente. La componente sonora di Metal Gear Solid V é eccezionale, grazie ad un doppiaggio originale semplicemente perfetto, e musiche davvero notevoli. Curiosa la scelta di assoldare Kiefer Sutherland come doppiatore di Big Boss per poi non fargli proferire quasi parola! Davvero, il nostro protagonista é silenzioso come pochi altri.
Ovviamente no. The Phantom Pain é un gioco immenso e sfaccettato, che vi inghiottirà come pochi altri titoli sono in grado di fare. E nella sua vastità sbaglia diversi colpi. La menzione d'onore la meritano gli Skulls, un'unità nemica che vi farà spremere un calendario di bestemmie.
A parte la frustrazione di alcune sezioni, il più grande difetto del titolo Kojima é il suo essere estremamente dilatato, spalmato su un'infinità di missioni che soprattutto nella parte centrale vi faranno perdere un po' il filo della narrazione. E poi c'é quel dettaglio del finale che manca. Arrivati ai titoli di coda vi ritroverete a dovervi rigiocare alcune missioni, un espediente un po' antipatico ed ingiustificato visto che ne avrete già terminate a decine. Solo sopportando questa prova potrete godervi il vero finale ma ancora, alla storia mancherà una conclusione degna di questo nome. Sappiamo che Hideo Kojima si é ritrovato a dover tagliare dei contenuti e un po' si sente, anche per via di una narrazione non proprio fluida e chiara, bisogna dirlo. Per conoscere bene la trama inoltre dovrete ascoltarvi la miriade di cassette sparse per il gioco, altrimenti vi perderete moltissimi dettagli. Poco male, visto che con la companion app scaricabile sul vostro telefono, avrete modo di metterle in play in qualsiasi momento.
L'ultimo tassello del mosaico
The Phantom Pain ve lo diciamo da subito é tutto quello che avete letto in giro in questi giorni e molto di più. Un prodotto enorme, contrastato, appassionante, frustrante, profondo, e persino incompleto.
Metal Gear Solid V é un prodotto enorme, contrastato, appassionante, frustrante, profondo, e persino incompleto
Eppure é a nostro giudizio forse il migliore della saga, e tra i titoli più meritevoli di questi ultimi anni. Eviteremo spoiler riguardo a Metal Gear Solid V, ma nel tirare le somme della storia di questo capitolo vi avvisiamo che potremmo svelarvi qualche dettaglio sui precedenti episodi della saga.
Protagonista di The Phantom Pain é Big Boss, e gli eventi si posizionano tra il terzo capitolo ed il quarto. La storia prende il via 9 anni dopo l'incidente che concludeva Ground Zeroes, che per la cronaca non é incluso in questo gioco nonostante ne sia il prologo a tutti gli effetti. Snake si sveglia in un ospedale, mentre un dottore cerca di spiegargli la situazione attuale.
Pare che il nostro sventurato protagonista abbia subito delle ferite pesanti, perdendo persino un braccio. Ma non c'é pace per Big Boss, che viene tirato giù dal letto di peso. Qualcuno lo vuole morto, e così la prima ora di gioco sarà una rocambolesca fuga, una sequenza da cardiopalma, durante la quale toccherete poco il pad, ma cionondimeno vi coinvolgerà con una regia fuori di testa e momenti davvero esaltanti. Riunitosi con Ocelot, inizierà la vera avventura di Big Boss, che partirà come vendetta ma si complicherà molto presto.
Incontreremo alcuni nuovi personaggi, non mancheranno colpi di scena ed il vero finale non sarà quello che vi aspettereste. Ma sappiate che la storia raccontata in The Phantom Pain non é completa, visto che come rivelato recentemente, Kojima aveva in mente ulteriori capitoli non rilasciati col gioco purtroppo.
Scopriremo comunque moltissimi dettagli sulla storia di Big Boss, andando a riempire diversi vuoti lasciati tra il terzo ed il quarto capitolo della serie, quindi se siete amanti della saga di Metal Gear, questo é un tassello che davvero non potete perdervi.
Maestro dello stealth
Quello che sorprende maggiormente di Metal Gear Solid V é la capacità che ha il gameplay di rimanere fedele allo spirito della saga pur rinnovandosi enormemente, senza aver paura di andare anche a pescare dalla concorrenza.
Com'é risaputo, in The Phantom Pain si abbandona la struttura a livelli chiusi e lineari, in favore di ambientazioni liberamente esplorabili. Siamo in Afghanistan, ma non solo, e avremo una sequenza sterminata di missioni principali da portare a termine, accompagnate da altre secondarie ed opzionali, sparse per la grande mappa di gioco, accolte in determinate sezioni.
Quiet é un personaggio memorabile, e vi entrerà nel cuore senza proferire una parola!
Lo schema classico vi vedrà avvicinarvi alla zona calda, magari a cavallo, estrarre il binocolo ed osservare attentamente l'area. Avrete così modo di studiare la situazione, segnalare qualche punto sensibile, marcare nemici ed elementi interessanti e pianificare le vostre mosse successive.
Metal Gear Solid V non offre elaborate missioni od intricati livelli da esplorare. La profondità del gameplay é tutta nelle vastissime possibilità concesse al giocatore. Avrete in mano un ventaglio di opzioni davvero enorme ed in continua espansione, così che sarà proprio la vostra creatività a definire l'esperienza di gioco.
Big Boss si muove agile, correndo, chinato o sdraiato a terra. Avrà a disposizione tre armi, oggetti di vario tipo, bombe e quant'altro. Potrete eliminare le guardie di nascosto, addormentandole con i classici dardi sonniferi. Ma attenzione a non lasciare in giro i corpi, che potrebbero attirare l'attenzione dei loro compagni, che nel caso potrebbero iniziare a cercarvi. A meno che non sia questa la vostra strategia! Il gioco non ha regole precise e ogni tecnica può avere un suo senso e funzionare.
E poi dovrete saper improvvisare, visto che i movimenti delle guardie sono meno regolari e prevedibili che in passato. Per aiutarvi potrà essere utile catturarne una ed interrogarla, ma non prima di aver recuperato un interprete, visto che Big Boss non sa il russo. Potrete farvi dare una mano da uno dei personaggi di supporto, come D-Dog o Quiet, usare il Fulton (meccanismo di estrazione istantaneo) in modo creativo e molto altro. Davvero, ci vorrebbero paginate intere solo per raccontarvi tutte le opzioni che avrete a disposizione.
Boss di casa
Ma Big Boss e di conseguenza anche voi, non sarà solo un uomo d'azione, ma avrà da gestire il proprio personale e la base operativa. Ocelot e Miller dalla Mother Base continueranno a darci informazioni e feedback sul nostro operato, ma starà a noi compiere decisioni importanti per sviluppare arsenale, equipaggiamenti, esercito e la base stessa. Sul campo troveremo risorse di ogni tipo, che serviranno ad alimentare la produzione di nuovo materiale. Poi usando il Fulton, potremo anche estrarre altri elementi utili, via via più elaborati, ma anche persone stesse o capre, se ci va. Accresceremo così il livello delle nostre truppe, da assegnare a vari settori come ricerca, supporto militare e così via. Più il nostro staff sarà abile e di alto livello, maggiore sarà l'assistenza che potremo richiedere una volta sul campo, facendoci spedire arsenale, munizioni, richiedendo supporto aereo e molto altro. Cercate anche di tornarci di tanto in tanto, scoprirete non poche chicche nascoste nel gioco.
Avranno un ruolo fondamentale i "companion", impersonati inizialmente solo dal fido D-Horse, ovvero il nostro cavallo. Avanzando nella storia ne potremo sbloccare altri, tra cui sicuramente avete già notato la splendida quanto misteriosa e letale Quiet, ma anche il cucciolo di cane lupo, D-Dog, anche se non saranno passaggi obbligati, potreste arrivare a fine gioco senza mai averli nella vostra squadra!
La Mother Base sarà poi protagonista dell'unica componente online al momento disponibile in Metal Gear Solid V. In attesa che infatti Konami rilasci l'aggiornamento gratuito contenente la modalità competitiva via internet, potremo dilettarci nell'invadere le basi dei nostri amici. Attenzione perché in realtà dovrete costruire delle FOB, delle stazioni satellite, e solo queste saranno protagoniste degli assedi online, lasciando tranquilla la nostra Mother Base.
Ecco perché vogliamo i 60 FPS
Se qualcuno vi dovesse chiedere a cosa servono i 60 frame per secondo in un videogioco, mostrategli Metal Gear Solid V. Il motore grafico Fox Engine é stato impiegato dai ragazzi di Kojima Productions perché The Phantom Pain sia bello da vedere ed estremamente fluido da giocare. Il risultato é davvero eccellente, non senza qualche difetto ovviamente. La scelta di uscire anche su Playstation 3 ed Xbox 360 ha certamente limitato diversi aspetti, su tutti il dettaglio dei modelli poligonali.
Se vi chiedono a cosa servono i 60 FPS in un gioco mostrategli MGSV
Per fortuna sulle nuove console possiamo godere di un sistema di illuminazione eccezionale, texture molto definite ed ambienti ricchi di dettagli. Ma é il design che fa brillare il tutto, con personaggi realizzati in maniera magistrale, che resteranno fissati nella nostra memoria per gli anni a venire.
E come dicevamo, i 60 frame per secondo fanno davvero la differenza, rendendo l'esperienza di gameplay fluida, precisa e davvero godibile. Big Boss si muove agile, quasi "burroso" nel passare da una fase tattica a quella successiva, grazie ad una revisione totale del sistema di controllo e ad animazioni che vi faranno godere.
Se l'occhio rimarrà appagato é però l'orecchio che godrà maggiormente. La componente sonora di Metal Gear Solid V é eccezionale, grazie ad un doppiaggio originale semplicemente perfetto, e musiche davvero notevoli. Curiosa la scelta di assoldare Kiefer Sutherland come doppiatore di Big Boss per poi non fargli proferire quasi parola! Davvero, il nostro protagonista é silenzioso come pochi altri.
Ma é tutto perfetto?
Ovviamente no. The Phantom Pain é un gioco immenso e sfaccettato, che vi inghiottirà come pochi altri titoli sono in grado di fare. E nella sua vastità sbaglia diversi colpi. La menzione d'onore la meritano gli Skulls, un'unità nemica che vi farà spremere un calendario di bestemmie.
A parte la frustrazione di alcune sezioni, il più grande difetto del titolo Kojima é il suo essere estremamente dilatato, spalmato su un'infinità di missioni che soprattutto nella parte centrale vi faranno perdere un po' il filo della narrazione. E poi c'é quel dettaglio del finale che manca. Arrivati ai titoli di coda vi ritroverete a dovervi rigiocare alcune missioni, un espediente un po' antipatico ed ingiustificato visto che ne avrete già terminate a decine. Solo sopportando questa prova potrete godervi il vero finale ma ancora, alla storia mancherà una conclusione degna di questo nome. Sappiamo che Hideo Kojima si é ritrovato a dover tagliare dei contenuti e un po' si sente, anche per via di una narrazione non proprio fluida e chiara, bisogna dirlo. Per conoscere bene la trama inoltre dovrete ascoltarvi la miriade di cassette sparse per il gioco, altrimenti vi perderete moltissimi dettagli. Poco male, visto che con la companion app scaricabile sul vostro telefono, avrete modo di metterle in play in qualsiasi momento.
Metal Gear Solid V: The Phantom Pain
9
Voto
Redazione
Metal Gear Solid V: The Phantom Pain
Metal Gear Solid V: The Phantom Pain a nostro giudizio é un saluto sentito, potente e ricco di spessore alla saga e ai suoi fan. Hideo Kojima ha creato un'opera mastodontica che merita di essere giocata ed esplorata in ogni suo aspetto. La cura nei dettagli é maniacale e trasuda da ogni pixel. Nella sua vastità, questo quinto capitolo é anche ricco di difetti, ma nella sua imperfezione rimane un'esperienza da provare, prima di tutto per i fan della saga, ma anche da tutti gli estimatori delle esperienza ludiche profonde, appaganti ed uniche. Metal Gear Solid V sarà anche il quinto capitolo di una serie, ma riesce ad essere fresco e soprattutto unico appunto. Da non perdere.