Metal Gear Solid

di Redazione Gamesurf
Originariamente intitolato Metal Gear Ghost of Babel e chiamato in occidente semplicemente Metal Gear Solid per motivi prettamente commerciali, questo episodio per Game Boy Color é, in effetti, considerabile un epigono della versione per PlayStation pur presentando una storia e un'ambientazione diversa. I fatti di Metal Gear Solid per Game Boy Color in realtà avvengono in una time line alternativa a quella ufficiale e si svolgono poco dopo Metal Gear 2 (per maggiori informazioni sulla saga consultate la nostraCover Story) quando un unità simile alla Fox-Hound chiamata Black Chamber diserta dando man forte al fronte di liberazione di Gindra, una nazione dell'Africa centrale. Pare che nella base del fronte sia custodito il Metal Gear Gander un'arma da guerra sviluppata dal governo statunitense sulla base dei dati del prototipo originale e sottratto dai sovversivi del Black Chamber. Questo, assieme al fatto che la località (ora chiamata Galuade) é la stessa della vecchia fortezza Outer Heaven, é sufficiente per far accettare a Snake la difficile missione di infiltrazione nella base del nemico propostagli in modo molto diretto dal colonnello Campbell

UN TUFFO NEL PASSATO
Usando la visuale dall'alto tipica dei primi due episodi della saga per MSX e aggiungendo uno scrolling multidirezionale (obbligatorio considerando le dimensioni dello schermo) la Konami ha riproposto gran parte delle caratteristiche di Metal Gear Solid per PlayStation, a partire dalla grafica delle icone dell'equipaggiamento per finire con le animazioni di Snake. Tecnicamente sono proprio quest'ultime a spiccare grazie alla fattura degli sprite che presentano tratti ben riconoscibili pur rimanendo piuttosto scarni ad un'occhiata approfondita. Un sistema simile era già stato usato per la conversione di Street Fighter Alpha e consiste come già detto nell'eliminazione dei dettagli superflui non apprezzabili sullo schermo del Gameboy Color per concentrare le capacità della console sul comparto delle animazioni garantendo una buona fluidità complessiva. I fondali sono generalmente ben realizzati e denotano un buon uso del colore, evitando la confusione grafica tipica di molti giochi realizzati da terze parti minori. Unico neo nel comparto tecnico sono gli effetti sonori che, a fronte delle buone musiche che mimano quelle originali, si rivelano di qualità mediocre nella maggior parte dei casi per non dire fastidiosi come ad esempio l'effetto che accompagna lo scorrimento dei menu di testo. Al di là della realizzazione, é sempre stata la giocabilità a rendere grande la saga di Metal Gear e questa versione portatile non é un'eccezione. Si potrebbe descrivere il gameplay di Metal Gear Solid come un semplice "nasconditi e vai avanti senza farti notare", ma la storia che sta alla base del tutto unita all'atmosfera data dai tanti tecnicismi e alla caratterizzazione dei personaggi principali rende il tutto veramente eccezionale. Il cast dei villain é piuttosto nutrito e molti di loro hanno motivazioni e una storia degna d'attenzione che non manca di far sorgere spontanea la domanda su chi sia dalla parte della ragione. Kojima é famoso per inserire nei propri giochi protagonisti che spesso e volentieri si trovano in contraddizione con i propri ideali a causa nei complotti politici e militari nei quali sono immersi e Snake é con tutta probabilità uno degli avatar del giocatore più convincenti della storia dei videogame da questo punto di vista