Metal Gear Solid HD collection

Metal Gear Solid HD collection
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Metal Gear Solid 3: Snake Eater é, forse, il capitolo più apprezzato della saga assieme al primo. E' digeribile da chiunque e, grazie alla sua natura di prequel, é apertissimo anche a tutti coloro che si sono persi i predecessori. La trama prende piede negli anni '60, durante la Guerra Fredda, e ci mette al comando di un giovane Big Boss alle prese con una crisi diplomatica di altissima gravità. Agente segreto della CIA, il padre "naturale" di Solid Snake parte per la sua prima, pericolosissima missione, che presto lo vedrà scontrarsi contro il suo stesso mentore. La scelta di piazzarci Big Boss come personaggio centrale non é stata di certo fatta a caso. Come ogni fan saprà, Big Boss é stato fin dall'inizio della serie l'antagonista principale. E' a lui che si deve il progetto Metal Gear, ed é proprio contro di lui che Solid Snake ha incrociato le armi nella sua primissima avventura.

La verità é che, come lo stesso Snake Eater ci racconta, "I nemici e gli amici non restano mai gli stessi; sono la storia e le epoche a cambiare di continuo la loro posizione". Infatti, come fin da subito ci si accorge, non si sta affatto comandando un "cattivo". Al contrario, Big Boss é un soldato-modello a difesa della bandiera americana, disposto a tutto per la sua nazione. E' durante il corso della storia che, però, i loro rapporti iniziano a incrinarsi, tradimento dopo tradimento. Snake Eater é l'unico episodio della saga (fatta eccezione per gli spin-off su PSP) dove possiamo vedere il graduale cambiamento del "perfect soldier" nei confronti del mondo intero, dove possiamo vedere come il suo onore di soldato e il suo amore per i veri martiri della Patria siano sempre stati davanti a tutto, anche a costo di dover passare come un criminale. Big Boss, inutile dirlo, é forse il personaggio più sfaccettato ed interessante della saga. Si parte spesso con l'affezionarcisi e si finisce, nella maggior parte dei casi, a preferirlo persino a suo figlio.


Dead Space 2 I primi minuti di gioco



Il nuovo contesto di gioco, prettamente "naturale", ha portato anche a dei radicali cambiamenti nel gameplay. L'infiltrazione in basi nemiche ha un'importanza molto minore che in passato: ora il tutto starà nel farsi strada (ovviamente senza farsi vedere, inutile sottolinearlo) in foreste sconosciute, giungle di rovi e fango, mimetizzandosi con l'ambiente circostante e lasciando meno tracce possibili del proprio passaggio. La mancanza del radar costringe il giocatore a rivedere le proprie tattiche di avvicinamento ai soldati, così come il necessario bisogno di sostentamento ci porterà a rifornirci degli animali più disparati al fine di continuare l'avventura a piene forze. Snake Eater, a differenza del predecessore, é anche un titolo bellissimo e divertente da giocare, con filmati meno intrusivi (ma che comunque la fanno sempre da protagonista) ed ambientazioni fantastiche in cui immergersi e perdersi. Lo stile maggiormente "James Bond" e meno "fantapolitico sci-fi", così come i continui rimandi a quello che poi sarà il futuro della saga (Ocelot da giovane é impagabile), lo rendono una perla imperdibile, con in più una trama appassionante come poche, nell'intero panorama videoludico. Ancora una volta, la classe non é acqua, e raramente potrete trovare racconti di questa caratura, all'infuori della saga. Come accaduto per Sons of Liberty, anche qui troviamo la versione potenziata dell'originale Snake Eater, conosciuta come "Subsistance". Le missioni extra sono poche, in verità, ma principalmente possiamo trovare un nuova modalità Cinema, la possibilità di passare all'allora nuovissima telecamera libera in terza persona e, soprattutto, i primissimi due capitoli per MSX, ormai introvabili.
Voto: 9

Metal Gear Solid: Peace Walker é un po' la pecora nera della collezione. Non tanto per la qualità, altissima come sempre, ma proprio per l'ambigua scelta di inserirlo vicino agli altri, senza un particolare motivo. Ci spieghiamo meglio. Peace Walker é un porting da PSP con un sistema di gioco completamente rivisto e adattato alla console portatile. Se su PSP non ha dovuto confrontarsi con nessun grande esponente del genere, una volta arrivato su PS3 la storia cambia leggermente. La scelta di utilizzare delle cut-scenes a fumetto per contenere i costi, ad esempio, non sembra avere più motivo di esistere. Inoltre, senza Portable Ops, primo spin-off e suo prequel, la trama non riesce neanche a reggersi da sola. Secondo un certo punto di vista, forse aveva addirittura più senso mettere lo stesso Portable Ops, e lasciare fuori Peace Walker. Probabilmente, é stato scelto il secondo non tanto per ragioni di continuity, ma per motivi legati esclusivamente alla qualità intrinseca.

Dopotutto, Peace Walker é un gioco fantastico, pieno di segreti e di cose da fare, un prodotto radicalmente differente dai capitoli principali, ma che riesce ad appassionare come non mai grazie ad una struttura di gioco fresca ed innovativa, contornata da elementi ruolistici assolutamente da non sottovalutare. Peace Walker é una droga, su PSP e non. La trama (anche stavolta bellissima, per carità) é solo un pretesto per tenere assieme le varie missioni di gioco. La nuova struttura, infatti, riprende quanto di buono fatto con Portable Ops e lo eleva al quadrato, diventando molto più comodo e fluido del predecessore, esperimento riuscito solo a metà. In Peace Walker si procede usando una struttura a missioni più arcade, catturando i soldati nemici e facendo loro abbracciare la nostra causa, riutilizzandoli poi per i compiti più disparati, dal pronto soccorso all'intelligence, dalla mensa alla progettazione di nuove armi e strumenti. Si possono passare anche solo ore e ore a potenziare e riorganizzare la propria base militare, cercando di renderla sempre più efficiente e magari spedendola a combattere contro qualche nazione straniera, per soldi e fama. Finire Peace Walker al 100% é un'impresa titanica, e potrebbe richiedervi anche più di 100 ore. Un investimento, poco ma sicuro. Peccato che chiunque non abbia fatto Portable Ops su PSP, a suo tempo, capirà ben poco della storia.
Voto: 8.5

Per quanto riguarda la conversione, siamo di certo di fronte ad alti e bassi. MGS2 e MGS3 sono giochi vecchi di un decennio e, a conti fatti, un po' comincia a vedersi. L'opera di rifinitura da parte di Konami é riuscita solo in parte, con un passaggio all'alta definizione che rende giustizia, ma solo in parte, a queste perle del passato. D'altro canto, abbiamo un Peace Walker che riesce a passare al "grande schermo" in maniera impeccabile, pur con tutti i limiti che un titolo PSP può incappare una volta trasferito su un normale televisore. Un elemento da tenere in considerazione fino ad un certo punto, in realtà. La saga di Metal Gear é sempre stata il top, quando finiva a "menare le mani" sul piano tecnologico, e ancora oggi abbiamo poco di cui lamentarci.

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Voto

Redazione

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Non vogliamo passare per mezzi termini, siamo di fronte AL disco. Raramente in un solo supporto si può trovare tanta magnificenza. La possibilità di avere sotto mano, in un singolo disco, i più grandi capolavori della storia (alcuni dei quali oggi anche introvabili), e ad un prezzo così contenuto, é imperdibile. Chi li ha già giocati, potrebbe farci un pensierino per l'inserimento dei Trofei, o per il passaggio all'alta definizione. Tutti coloro che si sono persi la saga a suo tempo, invece, e che ora non posso recuperarla per mancanza dell'apposita console o magari della pazienza di cercarli nell'unico negozietto al mondo che li ha ancora, la scelta é assolutamente obbligata. La saga é sempre stata sinonimo di qualità e di intelligenza, ha sempre narrato storie di guerra, di pace, di odio e di amore come nessun'altro. Ora, tutto questo potrà rivivere anche sull'attuale generazione. Dopo, ci ringrazierete.

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