Metal Gear Solid: Snake Eater 3D

di Roberto Vicario
Agli occhi di qualsiasi videogiocatore, la saga di Metal Gear Solid, rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per quanto concerne il gameplay stealth. La storia partorita dalla brillante mente di Hideo Kojima e ramificata su più episodi usciti praticamente su qualsiasi console Sony, é per moltissimi appassionati un mondo in cui vale la pena immergersi grazie ad una trama a metà tra il fantapolitico e lo spy movie, amalgamata da una serie di scelte stilistiche e di regia assolutamente spettacolari e ben congegnate.

Successivamente all'uscita di Metal Gear Solid 4 su Playstation 3, la saga ha smesso di far parlare di se. Silenzio che si é interrotto quando Nintendo ha annunciato in pompa magna al mondo intero che il capitolo probabilmente più riuscito della serie, Snake Eater, sarebbe sbarcato sulla sua console portatile arricchito di qualche piccola novità e ovviamente con un pieno supporto delle funzionalità tridimensionali.

Dopo una serie di presentazioni alla stampa internazionale, e un provato che vi abbiamo potuto raccontare qualche mese fa, abbiamo finalmente avuto la possibilità di mettere le mani sulla versione finale, potendo così tornare ad immergerci all'interno della rigogliosa foresta russa.



Nuclear War

La maggior parte degli utenti che stanno leggendo questo articolo sicuramente saranno al corrente di quello che la trama é in grado di offrire, tuttavia, é giusto fare un piccolo ripasso degli avvenimenti e sopratutto, della collocazione temporale del titolo nel continuum della saga.

La trama ci riporterà agli anni '60 in piena guerra fredda. Nei panni di Naked Snake una giovane promessa dei reparti speciali americani. Saremo incaricati di portare a termine una missione di vitale importanza per gli Stati Uniti d'America che potrebbe avvantaggiare non poco la nazione nei confronti dell'acerrima rivale Russia. Senza indugiare troppo nei dettagli della storia, possiamo dirvi che, come largamente preventivabile, il nostro protagonista sarà vittima di un agguato perpetrato dall'unità cobra, una serie di brillanti menti militari che ha deciso di tradire il proprio paese e capitanata nientemeno che dalla sua mentore: The Boss.

Seguendo il dettame a cui Kojima ci ha ormai abituato, il dipanarsi delle vicende oltre ad offrire il classico gameplay della serie, é supportato sia da lunghissime cut scene che da lunghe stringhe di dialogo sviscerate attraverso il classico Codec, una sorta di radio trasmittente.

Sebbene tutte queste sequenze non interattive siano assolutamente fondamentali per conoscere e capire appieno tutte le sfaccettature della vicende narrate, é altrettanto inconfutabile che l'estrema prolissità delle stesse poco si sposi con la natura portatile dell'hardware Nintendo, decisamente più incline a partite mordi e fuggi o che non richiedono sessioni con più di dieci minuti di totale inattività.

Ad ogni modo, se pensate che questo non sia uno scoglio insormontabile e siete disposti a giocarvi l'avventura comodamente seduti sul vostro divano di casa, possiamo tranquillamente confermarvi che il terzo capitolo della saga del serpente é il migliore dal quale poter incominciare. Posizionato cronologicamente prima di qualsiasi altro evento raccontato negli altri capitoli, i giocatori avranno la fortuna/possibilità di conoscere sin dall'inizio alcuni personaggi e sequenze chiave, che li aiuteranno in maniera significativa a comprendere quanto accadrà nei giochi successivi, e fornendogli in questo modo un validissimo background narrativo.





Striscia, spara, nasconditi e ... sopravvivi!

L'ingombrante presenza della rigogliosa e fittizia giungla russa é stata l'occasione per Kojima di inserire dinamiche survival all'interno del suo progetto. Snake, infatti, dovrà procacciarsi del cibo per placare la sua fame, raccogliere quello che la natura ha da offrire per trasformare il tutto in unguenti e medicine naturali. Se decideremo di trascurare questi particolari, il protagonista man mano che proseguiremo diventerà sempre più debole e questa sua condizione fisica andrà ad influire sui movimenti e sulle sue capacità balistiche. Questo approccio di gioco, oltre a sposarsi in maniera indubbiamente perfetta con l'economia generale del prodotto ludico, spinge il giocatore a studiare in maniera ancora più approfondita e strategica le mosse sul campo, analizzando ancora più minuziosamente le routine delle guardie nemiche, oppure osservando qualche secondo in più la zona da approcciare. Fortunatamente come valido supporto, il giocatore avrà dalla sua un sistema di camouflage che lo aiuterà a nascondersi all'interno della folta vegetazione.

All'interno dell'apposito menù di gioco avremo infatti la possibilità di scegliere sia la mimetica da far indossare al nostro personaggio che il face painting. La somma di questi due andrà a comporre una percentuale che aumenterà, o abbasserà se faremo le scelte sbagliate, la nostra visibilità agli occhi nemici. Questa tecnica si rivelerà fondamentale per superare determinate sezioni in maniera decisamente più liscia di quello che sarebbe se dovessero scovarci e introduce la prima vera feature del titolo. Grazie alla telecamera potremo infatti fotografare qualsiasi oggetto intorno a noi che automaticamente verrà renderizzato sotto forma di mimetica. Le novità inserite nel titolo non si fermano però a queste tutto sommato velleitaria funzionalità ma offre anche spunti interessanti sotto l'aspetto della gestione del menù e del giocabilità stessa. Grazie al doppio schermo potremo controllare e gestire in maniera più snella e fluida tutte le voci del nostro inventario, totalmente adibito allo schermo inferiore della console e che, grazie ai dei semplici tap con il pennino, rimane più comodo rispetto alla disposizione più classica che aveva sul pad PS2.