Metro: Last Light
di
Roberto Vicario
Diverso é il discorso riguardante il combattimento in superficie, che riguarda principalmente l'uccisione di mostri - alcune razze inedite, altre già viste nel primo capitolo - a cui si aggiunge l'ulteriore variabile delle maschere antigas. Essendo l'aria potenzialmente mortale, dovremo girare costantemente con queste maschere, prestando moltissima attenzione a cambiare il filtro nel momento in cui quello montato inizia a scarseggiare. Ovviamente, specialmente a livelli di difficoltà alti, trovare i filtri diventa alquanto difficile e proprio come diceva all'inizio, cercare di programmare ogni mossa diventa una pratica fondamentale se si vuole sopravvivere in superficie.
Non é tutto oro quel che luccica però, e tra i difetti che dobbiamo purtroppo segnalare ce ne sono due troppo grossi per essere taciuti: una intelligenza artificiale fin troppo prevedibile e la mancanza di missioni secondarie o di variabili al missione principale.
Nel primo caso, sopratutto nelle fasi stealth, viene a galla una I.A. fin troppo statica e prevedibile, con nemici che oltre a percorre sempre lo stesso binario, ci sono sembrati il più delle volte predisposti per essere presi alle spalle, facilitando molto il compito del giocatore. Anche i mutanti ci sono sembrati piuttosto prevedibili, con l'unico pattern di attacco che prevede la corsa stile “kamikaze” verso Artyom.
L'altra mancanza che noi riteniamo abbastanza grave é quella delle missioni secondarie. Nonostante siamo consapevoli del fatto che ci troviamo davanti ad un titolo story driven alquanto lineare, speravamo che gli sviluppatori (in mancanza di un multiplayer) tentassero di allungare la longevità - comunque più che discreta viste le 9 ore di gioco - con qualche compito secondario magari offerto dai cittadini delle diverse stazioni. Invece, le uniche varianti inserite riguardano una modalità di gioco alternativa, chiamata Ranger, che si aggiunge a quella classica (che offre tre livelli di difficoltà) e che prevede la totale assenza di indicatori e l'ancora più esasperata mancanza di medikit e munizioni. A questo si aggiungono ovviamente i classici collezionabili sotto forma di documenti da recuperare nel mondo di gioco.
Scorci post apocalittici
La Mosca post apocalittica realizzata dagli sviluppatori ucraini é qualcosa che rimane sin da subito ben impresso negli occhi del giocatore. Il motore grafico proprietario di 4A Games, mette in risalto i luoghi descritti nel primo paragrafo di questa recensione. Nella nostra prova PC abbiamo utilizzato una scheda grafica GeForce GTX 670 che, grazie ad una serie di driver rilasciati apposta per il gioco, ci ha dato la possibilità di giocare con tutto al massimo sui 40 fps, mentre disabilitando il vsync e abbassando leggermente il filtro anti aliasing abbiamo toccato i 60 fps.
Tutto questo per vedere in movimento qualcosa che, soprattutto per quanto riguarda effetti particellari, realizzazione della nebbia ed illuminazione dinamica, non ha niente da invidiare a veri e propri colossi della grafica come Crysis 3. Anzi, in molti frangenti abbiamo trovato sotto l'aspetto visivo questo titolo decisamente superiore al blockbuster made in EA. Sicuramente la linearità dei livelli ha favorito a rendere gli ambienti di gioco esplorabili decisamente più dettagliati, ma rimane il fatto che - sopratutto in superficie - scorci come quello di una devasta Piazza Rossa, non vi lasceranno indifferenti.
Qualcosa di più, invece, si poteva fare a livello di texture. Se nel complesso ci troviamo, infatti, davanti ad un lavoro in larga parte ineccepibile, andando a guardare nel dettaglio abbiamo trovato qualche poligono di troppo in bassa definizione. Gli stessi modelli poligonali, sia degli umani che dei mostri, per quanto discretamente vari, meritavano qualche accorgimento ulteriore. Qualche remora va mossa anche nei confronti del frame rate che, in occasione di molti nemici su schermo, sia con i requisiti al massimo che con quelli consigliati, ha mostrato qualche incertezza di troppo.
11
Nulla da segnalare sotto l'aspetto audio, con una cura pressoché certosina per quanto riguarda la campionatura dei rumori ambientali e delle armi, e un doppiaggio in lingua italiana tutto sommato accettabile. Una piccola chicca che vi consigliamo quantomeno di provare é quella di impostare il linguaggio in russo, presente nel menu delle opzioni, e sottotitoli in lingua italiana. Un modo come un altro per immergersi ancora di più in questo meraviglioso contesto.
Insomma, il viaggio nella Mosca raccontata da Metro: Last Light, dovendo tirare le somme, ci ha affascinato, rapito e in più di una occasione anche stupito. Certo, non ci troviamo davanti ad un prodotto innovativo o esente da difetti, ma davanti ad una storia così ben scritta ed un contesto cosi affascinante, supportato da un gameplay che nonostante alcuni limiti ci é sembrato piuttosto solido, ci viene difficile non consigliare questo gioco. Indipendentemente dal fatto di essere fan o meno della serie, giocate Metro: Last Light, non rimarrete delusi.
Non é tutto oro quel che luccica però, e tra i difetti che dobbiamo purtroppo segnalare ce ne sono due troppo grossi per essere taciuti: una intelligenza artificiale fin troppo prevedibile e la mancanza di missioni secondarie o di variabili al missione principale.
Nel primo caso, sopratutto nelle fasi stealth, viene a galla una I.A. fin troppo statica e prevedibile, con nemici che oltre a percorre sempre lo stesso binario, ci sono sembrati il più delle volte predisposti per essere presi alle spalle, facilitando molto il compito del giocatore. Anche i mutanti ci sono sembrati piuttosto prevedibili, con l'unico pattern di attacco che prevede la corsa stile “kamikaze” verso Artyom.
L'altra mancanza che noi riteniamo abbastanza grave é quella delle missioni secondarie. Nonostante siamo consapevoli del fatto che ci troviamo davanti ad un titolo story driven alquanto lineare, speravamo che gli sviluppatori (in mancanza di un multiplayer) tentassero di allungare la longevità - comunque più che discreta viste le 9 ore di gioco - con qualche compito secondario magari offerto dai cittadini delle diverse stazioni. Invece, le uniche varianti inserite riguardano una modalità di gioco alternativa, chiamata Ranger, che si aggiunge a quella classica (che offre tre livelli di difficoltà) e che prevede la totale assenza di indicatori e l'ancora più esasperata mancanza di medikit e munizioni. A questo si aggiungono ovviamente i classici collezionabili sotto forma di documenti da recuperare nel mondo di gioco.
Scorci post apocalittici
La Mosca post apocalittica realizzata dagli sviluppatori ucraini é qualcosa che rimane sin da subito ben impresso negli occhi del giocatore. Il motore grafico proprietario di 4A Games, mette in risalto i luoghi descritti nel primo paragrafo di questa recensione. Nella nostra prova PC abbiamo utilizzato una scheda grafica GeForce GTX 670 che, grazie ad una serie di driver rilasciati apposta per il gioco, ci ha dato la possibilità di giocare con tutto al massimo sui 40 fps, mentre disabilitando il vsync e abbassando leggermente il filtro anti aliasing abbiamo toccato i 60 fps.
Tutto questo per vedere in movimento qualcosa che, soprattutto per quanto riguarda effetti particellari, realizzazione della nebbia ed illuminazione dinamica, non ha niente da invidiare a veri e propri colossi della grafica come Crysis 3. Anzi, in molti frangenti abbiamo trovato sotto l'aspetto visivo questo titolo decisamente superiore al blockbuster made in EA. Sicuramente la linearità dei livelli ha favorito a rendere gli ambienti di gioco esplorabili decisamente più dettagliati, ma rimane il fatto che - sopratutto in superficie - scorci come quello di una devasta Piazza Rossa, non vi lasceranno indifferenti.
Qualcosa di più, invece, si poteva fare a livello di texture. Se nel complesso ci troviamo, infatti, davanti ad un lavoro in larga parte ineccepibile, andando a guardare nel dettaglio abbiamo trovato qualche poligono di troppo in bassa definizione. Gli stessi modelli poligonali, sia degli umani che dei mostri, per quanto discretamente vari, meritavano qualche accorgimento ulteriore. Qualche remora va mossa anche nei confronti del frame rate che, in occasione di molti nemici su schermo, sia con i requisiti al massimo che con quelli consigliati, ha mostrato qualche incertezza di troppo.
Nulla da segnalare sotto l'aspetto audio, con una cura pressoché certosina per quanto riguarda la campionatura dei rumori ambientali e delle armi, e un doppiaggio in lingua italiana tutto sommato accettabile. Una piccola chicca che vi consigliamo quantomeno di provare é quella di impostare il linguaggio in russo, presente nel menu delle opzioni, e sottotitoli in lingua italiana. Un modo come un altro per immergersi ancora di più in questo meraviglioso contesto.
Insomma, il viaggio nella Mosca raccontata da Metro: Last Light, dovendo tirare le somme, ci ha affascinato, rapito e in più di una occasione anche stupito. Certo, non ci troviamo davanti ad un prodotto innovativo o esente da difetti, ma davanti ad una storia così ben scritta ed un contesto cosi affascinante, supportato da un gameplay che nonostante alcuni limiti ci é sembrato piuttosto solido, ci viene difficile non consigliare questo gioco. Indipendentemente dal fatto di essere fan o meno della serie, giocate Metro: Last Light, non rimarrete delusi.
Metro: Last Light
8.5
Voto
Redazione
Metro: Last Light
Metro: Last Light é un titolo che nella sua linearità riesce a colpire grazie ad un comparto visivo di sicuro impatto e una storia appassionante e divertente. Se siete fan della serie, o avete avuto modo di leggere i libri, vi consigliamo di giocarlo, così come lo consigliamo a tutti gli amanti della fantascienza o degli FPS.