Metroid Prime

di Stefano 'Miyazaki' Guzzetti

SAMUS E PAPA' GUNPEI
La saga di Metroid è una delle più importanti della Nintendo, se non della storia dei videogiochi. Inventata da Gunpei Yokoi, geniale creatore prima dei giochi portatili a cristalli liquidi Game & Watch (che rivoluzionarono il mondo dei giochi negli anni 80) e successivamente del GameBoy (che consolidò la fortuna finanziaria della Nintendo), e prematuramente scomparso in un incidente stradale, ha per protagonista Samus Aran, una bella cacciatrice di pirati spaziali, da sempre in eterna lotta contro il male.
In questo episodio ci troveremo su un pianeta ormai in rovina dal nome Tallon IV; questo era la patria rifugio dei Chozo, creature ormai consapevoli che la rovina degli esseri viventi fosse causata dal troppo sapere. I Chozo si rifugiarono quindi sul pianeta alla ricerca di una maggiore spiritualità, abbandonando ogni tipo di tecnologia e abbracciando tutto ciò che fosse naturale e in armonia con lo spirito. Ma un giorno si abbattè sulle loro terre un meteorite che rilasciò una sostanza chiamata phazon: questa avvelenò ogni forma di vita, rendendo impossibile il tragitto spirituale dei Chozo che partirono per un'altra destinazione sperando in un salvatore futuro. A Samus, quindi, spetta questo arduo compito: liberare il pianeta dal male e far sì che i Chozo tornino su Tallon IV.



UN GIOCO A MACCHIA D'OLIO
Se da un episodio all'altro la storia cambia, quello che rimane immutato è il gameplay, elemento della serie che più lasciò (e continua a lasciare) il segno. La nostra protagonista infatti inizialmente è quasi totalmente sprovvista di armi e power ups, e conseguentemente le sue azioni e potenzialità esplorative sono limitate; con il proseguire dell'avventura si acquisiscono nuove armi che ci permettono di aprire nuove aree prima inaccessibili. E qui viene il bello del gioco: ci si apre continuamente, a macchia d'olio, uno scenario sempre più vasto e intrigante, portando l'esplorabilità (e susseguentemente l'appetibilità del gioco) ai massimi livelli.
Infatti una delle peculiarità di Samus è quella di potersi trasformare in una sfera, la Morphing Ball appunto, e poter raggiungere locazioni segrete passando per cunicoli e strettoie troppo ridotte per le dimensioni di una persona: una volta ottenuto l'accesso a questa trasformazione il giocatore ripercorrerà tutto le locazioni, in preda a un disperato bisogno di segreti e power ups.
Ciò non fa che esaltare al massimo le caratteristica più importanti della serie: la non-linearità e l'immensa longevità.