MIB - Men in Black The Series
di
Redazione Gamesurf
SFODERARE L'ARMA, PUNTARE, FUOCO!
Un altro aspetto che ci ha lasciati un po' perplessi é l'interfaccia dei comandi che chiama in gioco addirittura il tasto dorsale R: esso serve a sfoderare l'arma e deve rimanere premuto mentre col tasto B si sparano i colpi mortali nei confronti dei malcapitati alieni nemici. Dopo un po' ci siamo abituati anche a queste prodezza da crampo alla mano, ci domandiamo però se era proprio necessario richiedere al giocatore tale impegno per un'operazione che in molti giochi si compie con un solo pulsante (immaginate anche i problemi per un bambino, utente ideale di questo Man in Black: The Series, che probabilmente possiede delle mani mediamente più piccole di quelle di un recensore di Gamesurf)
IL LIVELLO DI DIFFICOLTÀ
Altro paragrafo, altro dito nella piaga: Men in Black é troppo facile per il giocatore esperto. Unico modo per calibrare la difficoltà é avviare la partita con due piuttosto che quattro, sei o otto vite a disposizione. Tutto ciò non é molto soddisfacente, visto che anche l'intelligenza artificiale degli alieni é ai livelli minimi (e purtroppo dobbiamo dire che non é la prima volta che su GameBoy ci troviamo di fronte ad avversari poco più che inetti capaci solo di gironzolare all'interno del loro raggio d'azione). L'unico aspetto che ci ha un po' sollevato il morale di fronte a questa ecatombe di difetti é dato dalla grafica e dalle animazioni di K e J e degli svariati mostri: ciascun personaggio é animato da un buon numero di frame che danno il loro meglio nel momento in cui il malcapitato si disintegra sotto i colpi della Freezer Gun o si accascia al suolo dopo essere stato centrato da un colpo di Grenade Launcher. Troppo poco
CHI LO VUOLE?
Nonostante il traino della serie televisiva (che non ci risulta essere giunta in Italia, e se ci é arrivata non ha di certo avuto molto successo), del primo film e del secondo episodio cinematografico in arrivo nel corso del 2002, Men in Black: The Series é destinato a cadere presto nel dimenticatoio senza lasciare segni positivi nella storia dei videogiochi. La longevità é ridotta al minimo a causa della facilità con cui si affrontano i livelli: se questo aspetto può essere a favore di un'utenza molto giovane, i limiti sopra elencati relativi all'interfaccia comandi riducono di molto la giocabilità
Un altro aspetto che ci ha lasciati un po' perplessi é l'interfaccia dei comandi che chiama in gioco addirittura il tasto dorsale R: esso serve a sfoderare l'arma e deve rimanere premuto mentre col tasto B si sparano i colpi mortali nei confronti dei malcapitati alieni nemici. Dopo un po' ci siamo abituati anche a queste prodezza da crampo alla mano, ci domandiamo però se era proprio necessario richiedere al giocatore tale impegno per un'operazione che in molti giochi si compie con un solo pulsante (immaginate anche i problemi per un bambino, utente ideale di questo Man in Black: The Series, che probabilmente possiede delle mani mediamente più piccole di quelle di un recensore di Gamesurf)
IL LIVELLO DI DIFFICOLTÀ
Altro paragrafo, altro dito nella piaga: Men in Black é troppo facile per il giocatore esperto. Unico modo per calibrare la difficoltà é avviare la partita con due piuttosto che quattro, sei o otto vite a disposizione. Tutto ciò non é molto soddisfacente, visto che anche l'intelligenza artificiale degli alieni é ai livelli minimi (e purtroppo dobbiamo dire che non é la prima volta che su GameBoy ci troviamo di fronte ad avversari poco più che inetti capaci solo di gironzolare all'interno del loro raggio d'azione). L'unico aspetto che ci ha un po' sollevato il morale di fronte a questa ecatombe di difetti é dato dalla grafica e dalle animazioni di K e J e degli svariati mostri: ciascun personaggio é animato da un buon numero di frame che danno il loro meglio nel momento in cui il malcapitato si disintegra sotto i colpi della Freezer Gun o si accascia al suolo dopo essere stato centrato da un colpo di Grenade Launcher. Troppo poco
CHI LO VUOLE?
Nonostante il traino della serie televisiva (che non ci risulta essere giunta in Italia, e se ci é arrivata non ha di certo avuto molto successo), del primo film e del secondo episodio cinematografico in arrivo nel corso del 2002, Men in Black: The Series é destinato a cadere presto nel dimenticatoio senza lasciare segni positivi nella storia dei videogiochi. La longevità é ridotta al minimo a causa della facilità con cui si affrontano i livelli: se questo aspetto può essere a favore di un'utenza molto giovane, i limiti sopra elencati relativi all'interfaccia comandi riducono di molto la giocabilità
MIB - Men in Black The Series
MIB - Men in Black The Series
Un gioco che purtroppo va evitato come la peste da chi cerca "giochi di un certo livello": Men in Black: The Series si dimostra senza spessore, troppo facile e presenta delle scelte discutibili nell'interfaccia di controllo. Sonoro scarso, fondali troppo spartani, intelligenza artificiale degli avversari ai minimi storici.