Micromachines
di
Paolo 'Mr. Ninty' Mulas
Un po' di storia
Poco meno di dieci anni fa, in piena epoca 16 bit, MicroMachines, grazie alla sua formula innovativa ed originale, era uno dei giochi più apprezzati che contribuì a dare un significato tutto nuovo al multiplayer su console.
Si ricorda in questo campo la splendida intuizione che ebbero i Codemasters: in un periodo dove il multiplayer era quasi esclusivamente limitato a due giocatori, gli avveniristici sviluppatori implementarono due porte joypad aggiuntive direttamente nella cartuccia del Megadrive.
La serie, dopo aver approdato poi anche sul Super Nintendo, si sarebbe ripetuta con seguiti e versioni alternative (una dedicata ai solo mezzi militari) per poi toccare l'apice di popolarità assoluta nella Playstation (dove con due multitap era possibile giocare in otto) e in minor misura anche sul Nintendo 64, dove condividendo il joypad (!) si poteva giocare in otto anche questa versione.
Il brand e la popolarità del titolo si eclissarono lentamente ora dopo l'acquisizione della serie da parte della Infogrames a discapito dei "genitori" Codemasters
Dopo un lungo periodo di stallo, interrotto dal comunicato della francese Infogrames che annunciava l'acquisizione del marchio (a discapito dei genitori "Codemasters), ecco finalmente arrivare la versione definitiva, che grazie al suo team di Sheffield cerca di riportare la serie in auge, su tutte le console di nuova generazione. Il concept alla base del gioco non è mutato di una virgola: alla guida dei vari piccoli mezzi (non solo auto) si compete in gare con altri tre concorrenti su ambientazioni casalinghe e non, dove tutto è naturalmente proporzionato alle nostre minuscole dimensioni: ecco che scatole di scarpe paiono ostacoli insormontabili e una semplice pozzanghera sembra ai nostri occhi un lago di discrete dimensioni.
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Una delle peculiarità della serie è stata ripresa: nelle modalità allenamento, campionato, e MicroMachines, la telecamera inquadra le vetture con una visuale a volo d'uccello, fissa dall'alto, che non permette di vedere se non all'ultimo istante come si dirama il circuito, creando una piacevole sensazione di incertezza (perlomeno ai primi giri) per il proseguimento della gara.
Un'altra caratteristica ripresa in questo capitolo, limitata però ad alcune modalità ed al multiplayer a quattro giocatori, è dato dal fatto che su uno stesso schermo vengono riprese tutte le vetture, che vengono via via eliminate una volta uscite dall'inquadratura, la vettura che rimane alla fine da sola guadagna un punto. Naturalmente il primo che raggiunge il punteggio prestabilito, consegue la vittoria.
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Micromachines
Micromachines
Micromachines a parte un adattamento grafico consono ai 128 bit attuali, e pur con qualche piccola novità, è come concept lo stesso che ci divertiva una decina di anni fa, con i pregi e difetti del caso.
Gli amanti della serie rimarranno quindi sicuramente soddisfatti dal prodotto, che vanta 48 veicoli e 24 piste, come sempre ottimamente realizzate che ci permettono di rivivere sotto un'altra ottica gli ambienti della nostra quotidianità (salotto, scuola, bagno) e ed anche quelli più estranei (stagno, laboratorio) divertendoci come sempre grazie al loro ottimo design e ai numerosi elementi con cui interagire.
Il single player come sempre in questi prodotti si limita più che altro a farci prendere la mano, mentre è con il multiplayer che MicroMachines rende obbligatorio il possesso di quattro joypad.
Gli amanti della serie rimarranno quindi sicuramente soddisfatti dal prodotto, che vanta 48 veicoli e 24 piste, come sempre ottimamente realizzate che ci permettono di rivivere sotto un'altra ottica gli ambienti della nostra quotidianità (salotto, scuola, bagno) e ed anche quelli più estranei (stagno, laboratorio) divertendoci come sempre grazie al loro ottimo design e ai numerosi elementi con cui interagire.
Il single player come sempre in questi prodotti si limita più che altro a farci prendere la mano, mentre è con il multiplayer che MicroMachines rende obbligatorio il possesso di quattro joypad.