Micromachines

di Paolo 'Mr. Ninty' Mulas

Correre sul bordo del lavandino
Le ambientazioni come accennavamo prima si rifanno a paesaggi casalinghi e non: scrivanie di ragazzi (con tanto di giochi di società), cantina, bagno e ambienti esterni come stagni, spiagge e giardini, con difficoltà che va in aumento; se primi livelli sono, infatti, molto lineari, proseguendo la difficoltà aumenterà con l'inclusione di rampe, passerelle, chicane e numerosi elementi con cui interagire. Graficamente il gioco pur non stupendo si difende bene; il frame rate è sempre costante a 30 fps, le piste e presentano numerosi elementi in movimento, ben realizzati che contribuiscono a dare una dimensione "viva" dall'ambientazione. Sfrecceremo in cantina non curanti di topi e blatte di passaggio, così come altri elementi di contorno spesso anche umani. Si notano e si fanno apprezzare in positivo, i cosiddetti effetti speciali, soprattutto quelli legati alle esplosioni e alla riproduzione dell'acqua. Qualche piccolo problema è dato dalla telecamera: mentre con quella fissa i problemi saranno limitati a pochi passaggi (peraltro "problemi" per cosi dire voluti dalla cpu), quella mobile commette più errori, nel tentativo di seguire il mezzo, si sposta infatti andando talvolta a riprendere muri o ostacoli che nascondono pesantemente la visuale.
Il sonoro fa il suo discreto lavoro, con musiche piuttosto elementari, ma orecchiabili, e si fa apprezzare la completa localizzazione del titolo in Italiano.



Quarantotto veicoli, ventiquattro piste, e 8 piloti selezionabili, sono sicuramente "carne al fuoco" per la longevità, che però almeno per quel che concerne il single player perde appeal una volta portate a termine tutte le competizioni, tutt'altro che impossibili.
Naturalmente il vero punto di forza del gioco è il multiplayer che a parte la modalità microgp, permette fino a quattro giocatori contemporaneamente di partecipare a emozionanti sfide, condite naturalmente da improperi, insulti, e tanto divertimento. Micromachines è un titolo di indubbia qualità, ma a giocarlo perviene una sensazione di deja vu, che riporta in mente le grandi sfide di un decennio fa, dove la console war più che dai poligoni era fatta dalla qualità e dalla voglia di innovazione delle software house. Ed innovativo è un termine che poco si addice a questo Micromachines nonostante qualche nuova modalità offre, infatti, la stessa meccanica di gioco dei suoi predecessori, limitandosi a donare un comparto tecnico al passo con i 128 bit.
La modalità singola diverte fino a che c'è qualcosa da vincere e/o da sbloccare, il multiplayer rende questo gioco per eccellenza, infinito.