Micromachines

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Micromachines

La novità è data invece dalla micro Gp, qui la visuale alle spalle, segue la macchina come il più classico dei racing games, sicuramente interessante, l'unico difetto imputabile che qui il multiplayer gestito tramite split screen è implementato per soli due giocatori. Infine la modalità "la bomba", una variante della palla avvelenata; all'interno di un arena fino a quattro vetture girano una di queste con una bomba, ad ogni contatto tra le macchine la bomba passa, lo sfortunato che la terrà alla fine del conto alla rovescia sarà il perdente. Per quel che concerne il gameplay siamo praticamente ai livelli del debutto della serie, e forse mai come in questo MM si sentiva il bisogno di svecchiare un concept sicuramente divertente, ma troppo ancorato alle vecchie peculiarità. Il gioco sembra anche donare meno libertà al giocatore rispetto al passato, il taglio della pista sarà concesso per brevissimi tratti, e la sfida con la cpu è presente fino a quando non si impara il circuito a memoria. A dare un tocco imprevedibile alla gara ci pensano alcune armi, che consentono a seconda della tipologia, di colpire, agganciare/rallentare il concorrente più vicino.

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I piloti
Sono otto i personaggi selezionabili, di sicuro impatto umoristico sembrano certamente meglio caratterizzati che in passato: Callaghan (il poliziotto), Elmo (il contadino rozzo e zoticone), Frank n Stein (come si deduce dal nome assomiglia al mostro del romanzo di Shelley), Magenta (ragazza aliena), Grizzly Beard (un avventuriero), Betty (al vecchia zia), Miami Mike (uscito da una disco anni '80), Magenta (simpatica aliena dai capelli viola), Betty (simpatica vecchietta con tanto di borsetta), e Danger Ranger (improbabile super eroe sulla falsariga di Buzz Lightyear)
Naturalmente le macchine ben si addicono al personaggio, e se il poliziotto è alla guida di una volante, il contadino risponderà con il furgone e la vecchia ma arzilla zia con una vecchia carretta e cosi via per un ottimo connubio tra pilota e mezzo. Anche i veicoli si notato positivamente per la loro varietà: a seconda del tipo di pista ci si ritrova a gareggiare su auto urbane, da corsa, fuoristrada, motociclette, motoscafi e via dicendo. Le vetture, differiscono tra loro per tre importanti caratteristiche: velocità, maneggevolezza, accelerazione, con personaggi quindi più equilibrati ed adatti ai principianti, ed altri con caratteristiche più sbilanciate adatti ai più esperti.
Queste differenze possono essere però eliminate nel multiplayer, permettendo così delle sfide più equilibrate.

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Micromachines
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Micromachines

Micromachines a parte un adattamento grafico consono ai 128 bit attuali, e pur con qualche piccola novità, è come concept lo stesso che ci divertiva una decina di anni fa, con i pregi e difetti del caso.
Gli amanti della serie rimarranno quindi sicuramente soddisfatti dal prodotto, che vanta 48 veicoli e 24 piste, come sempre ottimamente realizzate che ci permettono di rivivere sotto un'altra ottica gli ambienti della nostra quotidianità (salotto, scuola, bagno) e ed anche quelli più estranei (stagno, laboratorio) divertendoci come sempre grazie al loro ottimo design e ai numerosi elementi con cui interagire.
Il single player come sempre in questi prodotti si limita più che altro a farci prendere la mano, mentre è con il multiplayer che MicroMachines rende obbligatorio il possesso di quattro joypad.

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