Midnight Club 3: DUB Edition
di
Marco Modugno
Solo una manciata di giorni è trascorsa dalla sospirata uscita sul mercato europeo del gioiellino tascabile della Sony e già i piccoli schermi a 16:9 delle console, arrivate appena in tempo per prendere posto nelle capaci tasche interne dei nostri giacconi, tirati fuori dall'armadio ai primi freddi, manifestano preoccupanti sintomi di congestione da traffico automobilistico. Scherzi a parte, basta un'occhiata al catalogo dei titoli disponibili per la PSP per notare la presenza di una più che folta pattuglia di giochi con ambientazione motoristica. Ce n'è davvero per tutti i gusti. Si va dal rally estremo dell'eccellente porting di Colin McRae alle derapate mozzafiato di Ridge Racer, fino alle ruote scoperte della Formula 1 e agli scambi frenetici di sportellate (Burnout Legends) e, addirittura, di cannonate (Fired Up).
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In quest'affollato panorama, che ci ricorda un po' le intasate tangenziali delle nostre città in questo settembre piovoso, gli sviluppatori non si sono certo dimenticati dei sempre più numerosi appassionati del tuning e delle corse clandestine, ultimo grido della moda a quattroruote. Il mercato, come sulle console maggiori, se lo contendono due titoli fuoriclasse del genere: Need for Speed Underground Rivals della Electronic Arts e Midnight Club 3 Dub Edition della Rockstar.
Proprio a quest'ultimo, fiore ad alto numero d'ottani all'occhiello dei pluripremiati creatori di GTA, rivolgiamo le nostre attenzioni, per scoprire se davvero merita, come qualcuno sostiene, la palma del migliore gioco di corse cittadine per PSP.
A beneficio di chi già si è dilettato con l'omonimo titolo disponibile per PS2 e Xbox, diciamo subito che il porting su UMD non ha inficiato la giocabilità o la qualità grafica generale. Una volta superata la fase di adattamento della vista dallo schermo televisivo (magari maxi) a quello tascabile della PSP, le texture delle vetture e i fondali renderizzati delle ambientazioni scorrono via che è una meraviglia.
Il vero prodigio è l'immediatezza di utilizzo dello stick analogico, al punto da farci quasi dimenticare i suoi "fratelli maggiori" presenti sui pad della nostra console domestica. Dopo un brevissimo training, riuscirete a "pettinare" le curve o a "limare" i cordoli meglio di un pilota professionista. Meno immediata la posizione del freno/retromarcia (associato al tasto triangolo). Avremmo preferito trovarlo sul tasto cerchio, accanto all'acceleratore (tasto X) per sfruttare l'effetto "tacco-punta". Ma non si può avere tutto dalla vita e il freno a mano invece, attivabile premendo uno dei grilletti, è assolutamente funzionale.
Oltre alla scontata modalità Carriera, che assorbirà certamente la maggior parte del tempo che dedicherete al titolo Rockstar, almeno 18-20 ore per portarla a termine, è possibile giocare con l'opzione Arcade, che ci sbatte senza troppi complimenti al volante di un'auto scelta al volo, tra quelle già sbloccate, per una gara cittadina. Oppure farsi semplicemente un giro in una delle tre città disponibili, San Diego, Atlanta o Detroit, meno noioso di quello che uno potrebbe pensare visto che le strade sono disseminate di passaggi nascosti, rampe e scorciatoie varie (dovrete anche attraversare un centro commerciale sfondando le vetrine!), da utilizzare poi nelle gare a checkpoint per dare la birra ai vostri avversari, e di loghi Rockstar da raccogliere per sbloccare contenuti speciali vari.
BR>Il gioco, inoltre, implementa anche un'opzione multiplayer, purtroppo solo wi-fi e non via Internet, attraverso la quale fino a 6 giocatori potranno affrontarsi in gare di velocità o in altre sfide che sembrano rubate a un FPS, "king of the kill" e "capture the flag" incluse.
I veicoli disponibili sono oltre 60, tra i quali troviamo SUV, sportive, vetture "vintage" e addirittura motociclette, invidiata esclusiva del titolo Rockstar.
La partecipazione al progetto degli esperti della rivista americana Dub, specializzata nel mostrare a noi comuni mortali le foto delle elaborazioni estreme delle auto dei VIP (di solito si tratta di sportivi, cantanti rap, pugili e così via: è quindi facilmente immaginabile il grado di "tamarragine" delle loro berlinette ultrapompate), arricchisce anche questa versione per PSP di tantissime modifiche con cui personalizzare le auto del vostro garage, sia sotto il profilo meramente estetico (minigonne, spoiler maggiorati, alettoni e adesivi vari) sia sotto quello prestazionale (elaborazione del motore, sospensioni, cambio, ecc.).
Un'altra particolarità sta nel fatto che le varie categorie di veicoli dispongono di vere e proprie "mosse speciali". Si va dalla possibilità per gipponi e SUV di ruggire, terrorizzando in questo modo gli altri automobilisti che si affretteranno a fare loro strada, a quella delle sportive di rallentare il tempo, permettendo loro di sfruttare un effetto "bullet time" per sbrogliare le situazioni più difficili. Peccato che poi, in gara, raramente l'uso di queste tecniche faccia davvero la differenza.
Il comparto sonoro, infine, non presta il fianco a particolari critiche. Ben assortiti i pezzi musicali d'accompagnamento, riconducibili a famosi gruppi hip-hop, rock e dance, e dignitosi gli effetti e i rumori, anche se ovviamente non all'altezza di quelli sentiti nelle versioni domestiche del gioco. Consigliamo di giocare in cuffia o con l'ausilio di casse esterne, visto che gli altoparlanti onboard della PSP permettono una dinamica del suono appena superiore a quella di un citofono.
Le note dolenti, purtroppo, arrivano quando ci mettiamo ad analizzare gli aspetti tecnici del gioco. Se il porting su console portatile non sacrifica nulla sul piano dei contenuti, le cose cambiano, eccome, se si prendono in considerazione altri aspetti tutt'altro che marginali, come i tempi di caricamento, davvero lunghi, e il framerate (dimenticatevi i 60 fps dell'Xbox!).
Il firmware 2.0 permette di limitare i danni, rispetto ai primi test effettuati su console americane, ma siamo ancora lontani dalla velocità del concorrente diretto NFS Rivals. I difetti non tolgono nulla alla godibilità complessiva del gioco, comunque, soprattutto visto il fatto che siamo in grado di portarcelo in tasca dovunque. Gli appassionati del genere, e specialmente quelli che ogni tanto gradiscono un'escursione nel mondo delle due ruote, non se lo lasceranno sfuggire. A tutti gli altri consigliamo, se possibile, di farsi prima un bel giro sulla PSP di qualche amico compiacente. Potrebbero rimanerne conquistati.
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In quest'affollato panorama, che ci ricorda un po' le intasate tangenziali delle nostre città in questo settembre piovoso, gli sviluppatori non si sono certo dimenticati dei sempre più numerosi appassionati del tuning e delle corse clandestine, ultimo grido della moda a quattroruote. Il mercato, come sulle console maggiori, se lo contendono due titoli fuoriclasse del genere: Need for Speed Underground Rivals della Electronic Arts e Midnight Club 3 Dub Edition della Rockstar.
Proprio a quest'ultimo, fiore ad alto numero d'ottani all'occhiello dei pluripremiati creatori di GTA, rivolgiamo le nostre attenzioni, per scoprire se davvero merita, come qualcuno sostiene, la palma del migliore gioco di corse cittadine per PSP.
A beneficio di chi già si è dilettato con l'omonimo titolo disponibile per PS2 e Xbox, diciamo subito che il porting su UMD non ha inficiato la giocabilità o la qualità grafica generale. Una volta superata la fase di adattamento della vista dallo schermo televisivo (magari maxi) a quello tascabile della PSP, le texture delle vetture e i fondali renderizzati delle ambientazioni scorrono via che è una meraviglia.
Il vero prodigio è l'immediatezza di utilizzo dello stick analogico, al punto da farci quasi dimenticare i suoi "fratelli maggiori" presenti sui pad della nostra console domestica. Dopo un brevissimo training, riuscirete a "pettinare" le curve o a "limare" i cordoli meglio di un pilota professionista. Meno immediata la posizione del freno/retromarcia (associato al tasto triangolo). Avremmo preferito trovarlo sul tasto cerchio, accanto all'acceleratore (tasto X) per sfruttare l'effetto "tacco-punta". Ma non si può avere tutto dalla vita e il freno a mano invece, attivabile premendo uno dei grilletti, è assolutamente funzionale.
Oltre alla scontata modalità Carriera, che assorbirà certamente la maggior parte del tempo che dedicherete al titolo Rockstar, almeno 18-20 ore per portarla a termine, è possibile giocare con l'opzione Arcade, che ci sbatte senza troppi complimenti al volante di un'auto scelta al volo, tra quelle già sbloccate, per una gara cittadina. Oppure farsi semplicemente un giro in una delle tre città disponibili, San Diego, Atlanta o Detroit, meno noioso di quello che uno potrebbe pensare visto che le strade sono disseminate di passaggi nascosti, rampe e scorciatoie varie (dovrete anche attraversare un centro commerciale sfondando le vetrine!), da utilizzare poi nelle gare a checkpoint per dare la birra ai vostri avversari, e di loghi Rockstar da raccogliere per sbloccare contenuti speciali vari.
I veicoli disponibili sono oltre 60, tra i quali troviamo SUV, sportive, vetture "vintage" e addirittura motociclette, invidiata esclusiva del titolo Rockstar.
La partecipazione al progetto degli esperti della rivista americana Dub, specializzata nel mostrare a noi comuni mortali le foto delle elaborazioni estreme delle auto dei VIP (di solito si tratta di sportivi, cantanti rap, pugili e così via: è quindi facilmente immaginabile il grado di "tamarragine" delle loro berlinette ultrapompate), arricchisce anche questa versione per PSP di tantissime modifiche con cui personalizzare le auto del vostro garage, sia sotto il profilo meramente estetico (minigonne, spoiler maggiorati, alettoni e adesivi vari) sia sotto quello prestazionale (elaborazione del motore, sospensioni, cambio, ecc.).
Un'altra particolarità sta nel fatto che le varie categorie di veicoli dispongono di vere e proprie "mosse speciali". Si va dalla possibilità per gipponi e SUV di ruggire, terrorizzando in questo modo gli altri automobilisti che si affretteranno a fare loro strada, a quella delle sportive di rallentare il tempo, permettendo loro di sfruttare un effetto "bullet time" per sbrogliare le situazioni più difficili. Peccato che poi, in gara, raramente l'uso di queste tecniche faccia davvero la differenza.
Il comparto sonoro, infine, non presta il fianco a particolari critiche. Ben assortiti i pezzi musicali d'accompagnamento, riconducibili a famosi gruppi hip-hop, rock e dance, e dignitosi gli effetti e i rumori, anche se ovviamente non all'altezza di quelli sentiti nelle versioni domestiche del gioco. Consigliamo di giocare in cuffia o con l'ausilio di casse esterne, visto che gli altoparlanti onboard della PSP permettono una dinamica del suono appena superiore a quella di un citofono.
Le note dolenti, purtroppo, arrivano quando ci mettiamo ad analizzare gli aspetti tecnici del gioco. Se il porting su console portatile non sacrifica nulla sul piano dei contenuti, le cose cambiano, eccome, se si prendono in considerazione altri aspetti tutt'altro che marginali, come i tempi di caricamento, davvero lunghi, e il framerate (dimenticatevi i 60 fps dell'Xbox!).
Il firmware 2.0 permette di limitare i danni, rispetto ai primi test effettuati su console americane, ma siamo ancora lontani dalla velocità del concorrente diretto NFS Rivals. I difetti non tolgono nulla alla godibilità complessiva del gioco, comunque, soprattutto visto il fatto che siamo in grado di portarcelo in tasca dovunque. Gli appassionati del genere, e specialmente quelli che ogni tanto gradiscono un'escursione nel mondo delle due ruote, non se lo lasceranno sfuggire. A tutti gli altri consigliamo, se possibile, di farsi prima un bel giro sulla PSP di qualche amico compiacente. Potrebbero rimanerne conquistati.
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Midnight Club 3: DUB Edition
7.5
Voto
Redazione
Midnight Club 3: DUB Edition
Rockstar raccoglie il guanto di sfida lanciato dalla Electronic Arts, forte del suo pluriosannato Need for Speed, qui nell'edizione Rivals dedicata alla PSP, e replica con un porting completo del suo titolo di punta dedicato al tuning e alle corse clandestine: l'ultimo capitolo della serie Midnight Club, fregiandosi della collaborazione di una delle più note riviste di tuning estremo degli Stati Uniti. Il risultato è un gioco davvero bello da vedere e da giocare che, agli occhi dei giocatori, sembra uguale a quello che gira nei lettori DVD delle console maggiori. Qualche problema tecnico e rallentamento di troppo, però, rischiano di fargli perdere la sfida per il primato proprio sull'ultimo rettilineo.