Midnight Club II

di Andrea 'NeOAndY' Cani

Vincere una gara richiede un misto di abilità al volante (fondamentale), arguzia (e qui la fase di studio iniziale aiuta parecchio) e perché no, un pizzico di malizia, coadiuvata magari dai bonus (durante le corse potremo usarli dopo averli sbloccati avanzando nella modalità carriera) utilizzabili. Uno dei primissimi bonus con il quale avremo a che fare è la nitro. Più avanti potremo sbloccare il turbo scia: si tratta di una sorta di nitro caricabile restando in scia di una macchina avversaria per il tempo necessario per far caricare completamente il livello di una barra. E come non citare il particolare upgrade grazie al quale potremo correre su due sole ruote: manovra di Hazzardiana memoria.

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Ma la modalità carriera non è l'unica presente nel gioco. Potremo affrontare anche la modalità arcade con la quale sarà possibile sia correre liberamente per le città con uno dei mezzi sbloccati fino a quel punto e sia effettuare delle corse all'interno di circuiti prestabiliti su più giri. Poi vi è la divertentissima modalità battaglia, affrontabile sia in singolo che in multiplayer (in rete locale oppure online). Questa ci offre due divertenti varianti: con detonazione bisognerà scovare il detonatore e trovare poi il luogo di deflagrazione, per far saltare gli avversari, mentre con cattura la bandiera (che non ha di certo bisogno di presentazioni) vince chi sarà riuscito a portare a casa il più alto numero di bandiere. Entrambe le modalità permettono di usare dei bonus sparsi per la mappa di gioco per lo più atti a rovinare la festa agli avversari. Ultima, ma non meno importante, è la possibilità di usare l'editor con il quale potremo inventare corse tutte nuove disseminando check-point a piacere all'interno di una delle città sbloccate nella modalità carriera. In tutte le modalità di gioco descritte, la vettura potrà essere gestita senza nessuno tipo di problema, sia in prima che in terza persona.

La visuale in prima persona è la classica ad altezza parafango anteriore con la quale avremo a disposizione tutta l'area visibile disponibile frontalmente senza l'ingombro visivo della nostra auto. E si tratta anche della visuale migliore se si vuole assaporare in pieno il gusto della velocità. Le visuali in terza persona (ce ne sono diverse, a distanze differenti) sono invece ottime per inquadrare un'area di gioco più estesa che comprende anche l'area laterale che, per forza di cose resterebbe celate usando la visuale in prima persona. Parlare di visuali di gioco ci permette di introdurre il discorso grafica, importante senza ombra di dubbio in un gioco che fa della spettacolarità e della velocità il suo motto. Se dal punto di vista del livello di dettaglio, dei poligoni su schermo e della qualità delle texture non possiamo di certo gridare al miracolo, è anche vero che un lavoro grafico deve essere valutato per quello che offre nel suo insieme. E Midnight Club II da questo punto di vista raggiunge un risultato a dir poco buono. Sia perché riprodurre una città e renderla viva non è semplice: su schermo, tranne casi particolari c'è sempre tanto, tantissimo traffico condito dai pedoni che passeggiano ignari di ciò che sta per succedere. Le stesse città sono sviluppate in modo vario e caratterizzate in maniera ottima: i monumenti e le opere principali sono presenti e riconoscibili.

Quindi, laddove il gioco non abbonda in qualità e ricerca del dettaglio e del particolare, ripara con una quantità la cui qualità media non si può comunque mettere in discussione. Di certo aiutano parecchio gli effetti di mappatura ambientali e le riflessioni e le illuminazioni in tempo reale, che danno quel tocco di realismo in più che permette all'insieme di assumere una corposità non indifferente. Per quanto riguarda la fluidità del tutto bisogna fare i conti con la configurazione sulla quale girerà il gioco. La produzione Rockstar non si accontenta di una macchina di basso livello: in ogni caso maggiori informazioni sulla configurazione di prova sono ottenibili nel box hardware.

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