Midnight Club: Los Angeles
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Un gioco che premia solo in minima parte gli sforzi del giocatore, e che al contrario incentiva pratiche innaturali (quali lo stare dietro gli avversari, al costo di frenare per non sorpassarli, onde evitare di passare in testa nelle fasi finali di una gara, per poi passarli solo alle ultime due curve) porta a vivere le gare come un qualcosa in cui arrivare alla fine, cercando l'occasione fortunosa, piuttosto che esortare al massimo impegno in ogni curva per accrescere l'adrenalina e la tensione.
Questa casualità invece che nascondere la ripetitività delle gare (soprattutto all'inizio, quando il livello di progressione con le prestazioni é molto lento) la mette in risalto e depaupera persino la sezione di tuning prestazionale: tanti sforzi per accumulare i soldi necessari ad acquistare qualche piccolo potenziamento in grado di dare quella spinta in più all'autovettura diventano inutili quando questi piccoli upgrade vengono vanificati da un effetto elastico a cui poco importa se si é montato il filtro dell'aria che da qualche cavallo in più, quando le auto governate dall'IA recuperano centinaia di metri di svantaggio come trainate da una mano divina. In un episodio abbiamo persino sportellate un avversario facendogli sbagliare strada e costringendolo ad una manovra chegli é costatamolto tempo. Credevamo almeno quello di essercelo tolto dalle calcagna, ed invece no, dopo qualche curva lo ritroviamo assieme agli altri a rincorrerci a breve distanza come se nulla fosse accaduto.
Il così detto effetto elastico é un espediente (di bassa lega) utilizzato dai programmatori nei racing arcade per non spendere tanto nel settaggio del giusto livello di difficoltà e nell'intelligenza artificiale, che infatti qui si dimostra davvero esile,sospinta solo dal traino invisibile del codice del gioco. In molti arcade, quando questo effetto é ben celato, é più che giustificabile, e passa in secondo piano. Qui invece la sua presenza annienta un po' l'appassionarsi alla competizione e frustra il giocatore con la consapevolezza che il suo impegno incide solo in parte sull'esito delle competizioni.
C'é anche da dire che una buona parte di giocatori, distratti dalla natura caotica del gioco, dalle gare impregnate di traffico e di mosse speciali (alla nitro della vettura e di quella bonus che viene elargita rimanendo qualche secondo in scia all'avversario, infatti si aggiungono abilità che permettono di spostare le auto in mezzo alla strada, di essere immuni agli incidenti, di mandare per qualche secondo in ralenty l'azione, di spegnere il motore delle auto avversarie per qualche secondo), e che tendenzialmente meno si curano di certi aspetti, non noteranno granché questo effetto.
Tuttavia la nostra esperienza con Midnight Club LA non ci esime dal sottolinearlo, e di constatare come anche il pur discreto modello fisico che regola la guida finisca con l'essere oppresso e risulti meno incisivo acausa del potenziale inespresso dal gameplay.
Per fortuna che il gioco viene risollevato come dicevamo dalla varietà dell'azione, dal buon editor riguardante il tuning estetico, e dalla soddisfazione di correre ed esplorare una Los Angeles pullulante di traffico, ma anche di qualche passante (assolutamente non investibile) e della polizia.
Ecco, anche la polizia si dimostra un'alternativa che dona maggior varietà e distrazione al gioco. Tuttavia anche questo aspetto, passate le prime volte in cui incapperete in qualche inseguimento, diventerà presto frustrante, e cercherete di evitare la polizia nella mappa in ogni modo possibile. Anche la scenetta del poliziotto che vi ferma e che viene preso alla sprovvista dalla nostra fuga (il tutto ripreso da una telecamera della vettura del poliziotto, in pieno stile “real tv”), esaurisce la sua ilarità dopo due o tre episodi.
Ma Los Angeles non é percorsa solo da intelligenza artificiale. Basta infatti accedere alle impostazioni on-line per poter sfidare avversari umani in competizioni simili a quelle della modalità in singolo, ma anche a qualche variante spassosa come le modalità cattura la bandiera.
Va detto che se da un lato il gioco é in grado di ospitare partite con 16 giocatori contemporaneamente, questo avviene ben di rado sui server (in particolare proprio nelle gare “meno tradizionali”), e probabilmente ciò é dovuto ad una affluenza non proprio entusiasmante, probabilmente causata dal momento infelice in cui esce il gioco, in un periodo dipubblicazioni videoludiche particolarmente importanti.
Tirando le somme su questo Midnight Club: Los Angeles, non possiamo che giudicarlo un gioco dagli aspetti altalenanti. Sicuramente sono stati fatti diversi passi avanti rispetto alle passate edizioni, pubblicate sulle vecchie generazioni, e l'implementazione di una grande mappa interamente e liberamente percorribile, unita ad un comparto tecnico decisamente buono lo rendono di per sé un'esperienza gratificante, quantomeno da provare. Per quanto riguarda le gare invece lo scenario si spacca a metà a seconda dei giocatori. Chi non soffre dell'effetto elastico, altrettanto poco soffrirà della noia creata da questo nel ripetersi delle gare. Chi invece non sopporta questo espediente, finirà con l'avvertire un senso di ripetizione e frustrazione a tratti troppo marcato che potrebbe pesare nel proseguio del gioco e sulla longevità stessa del titolo.
Quindi se a questi ultimi suggeriamo una prova approfondita, ai primi consigliamo l'acquisto del gioco con molte meno remore, poiché al di fuori di questo aspetto si dimostra un videogame completo ed accattivante.