Mighty Morphin Power Rangers: Mega Battle
Correvano gli anni ’90, accendevi la televisione dopo aver giocato fino allo sfinimento a pallone in giardino, e l’unica cosa che volevi vedere erano i Power Rangers. Chi? I ragazzi in calzamaglia, quelli che combattevano famigerati alieni comandati dalla strega intergalattica Rita Repulsa, i cinque ragazzi guidati dal grande saggio Zordon che imparano ad usare il potere dei Zord per diventare super guerrieri da chiamare al volo per uscire dai guai. Ancora niente? Andatevi a rinfrescare la memoria qui allora.
Torniamo comunque a noi, al mondo videoludico ed a Bandai Namco, la quale ha deciso di riportare in vita questo successo seriale degli anni che furono trasformandolo in un beat ‘em up a scorrimento, nel quale il giocatore avrà la possibilità di utilizzare i cinque eroi (più il ranger verde nel finale) per sconfiggere la malvagia strega. L’idea è eccellente, ma qualcosa sembra non andare totalmente per il verso giusto nella realizzazione dell’opera.
#GOGO Power Rangers!
Il titolo uscito per console Sony e Microsoft di nuova generazione ricalca fedelmente le avventure dei giovani eroi viste nella prima stagione della serie televisiva, al punto tale che nemici, boss e scenari riescono ad evocare perfettamente il mood dell’opera, lasciando piacevolmente a bocca aperta tutti coloro che sono entrati “attivamente” in contatto con il brand al tempo che fu.
Tramite una selezione iniziale il giocatore può selezionare il suo Power Ranger preferito, seguendolo passo passo in una serie di livelli (sei in totale, composti da tre mini stage ognuno) cartonati e coloratissimi. Ovviamente come in ogni buon titolo del genere che si rispetti, il nostro alter-ego digitale si fa spazio in questa arena bidimensionale sconfiggendo prima dei minion, solo per arrivare alla fine per combattere uno dei famosi boss messi in campo da Rita Repulsa.
È interessante notare come ogni personaggio sia dotato di un diverso stile di combattimento, accompagnato da un bonus nelle statistiche primarie proposte, utile a permettere ai giocatori di cambiare metodo d’approccio all’avventura, magari massimizzandolo in combo qualora giocherete con un compagno in cooperativa locale. Da ricordare, inoltre, che ogni combattente ha a disposizione un’arma precisa come spade, tridenti, archi e coltelli.
Per aggiungere un minimo di profondità all’opera, gli sviluppatori hanno inserito un piccolo skill-tree da poter sviluppare durante il corso del gioco. Niente di troppo particolare, purtroppo, visto che oltre ad essere molto simile tra un ranger e l’altro, sarà anche difficile svilupparlo fino al livello massimo consentito.
Ricordatevi che, in caso di morte, il nostro alter-ego dovrà ricominciare il livello dal principio, cercando di recuperare inoltre i punteggi necessari al fine di sbloccare il potere del costume. Questo aspetto presenta una chiave di lettura bidirezionale: se da un lato, magari, può diventare sfidante come fattore, dall’altro invece potrebbe rendere molto più frustrante il completamento del livello ad una difficoltà maggiore.
Simpatica inoltre la trovata delle battaglie con i boss, perfettamente in linea con la serie tv viste negli anni ’90, dato che una volta sconfitto il nostro nemico verrà potenziato da Rita Repulsa diventando gigante e praticamente imbattibile. Niente paura, però, visto che i nostri ragazzi potranno accedere al potere dei Dinozord, che una volta fusi potranno far entrare in gioco il potente Megazord. Fermate l’entusiasmo, ragazzi, perché lo scontro si trasformerà in un mero insieme di banalissimi QTE, da dover rispettare al fine di sconfiggere il boss.
Putties di qua, Putties di là
Vi avevamo accennato in cima che il gioco, anche se veramente bello nella forma e nella modalità di esposizione, risente purtroppo di una serie di difetti consistenti, primo fra tutti la sua giocabilità. Durante il vostro tentativo di raggiungere la tanto agognata meta finale, i nostri eroi saranno spesso fronteggiati dalle creature più disparate, ognuna però in possesso di un preciso moveset prevedibile e facile da memorizzare, che viene ulteriormente penalizzato dal troppo caos su schermo in alcune sessioni di lotta. Molto spesso infatti i nemici si accavallano, non permettendo la corretta esecuzione delle combo.
È infatti da considerare lo scarso di livello di longevità sulla lunga durata (il gioco dura all’incirca quattro ore), incentivato dalla mancanza di una modalità online per poter condividere le proprie avventure insieme ad altri giocatori.
C’è da dire infatti che, a differenza di altre situazioni dove ci siamo lamentati della mancanza di una modalità cooperativa locale, in questo caso ci siamo trovati nella posizione opposta.