Mile High Pinball
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Una categoria di gioco come il flipper di solito si sposa sempre bene con le piattaforme portatili: in fondo la formula di gioco è immediata, da partita mordi e fuggi.
Due tasti per i respingenti e poco altro (a volte il pulsante per spingere il tavolo, con il rischio poi di mandarlo in tilt), un' equazione semplice quanto irresistibile.
C'è da dire che il flipper, con le sue prerogative, di solito o lo ami o lo odi. C'è chi ad esempio non prova la minima attrazione nel gareggiare avendo un punteggio da migliorare come unico scopo, qualcun altro non sopporta la frustrazione di vedere la pallina cadere inesorabilmente a piombo nel buco centrale e la conseguente scritta game-over.
Per coloro che fanno parte di queste due categorie, questo Mile High Pinball potrebbe rappresentare l'atto di riconciliazione con il genere.
Innanzitutto perché non si "muore" mai. Esatto! Non c'è la possibilità di perdere la partita esaurendo le biglie, non c'è il classico "buco del non ritorno".
Spiazzante vero? Quale logica può sottendere ad un flipper a cui viene a mancare l'essenza stessa del gioco, in cui non bisogna salvare le palline dalla fallace caduta?
Ebbene, la fallace caduta c'è, eccome se c'è. Spieghiamoci meglio.
Mile High Pinball non consiste in un solo tavolo da flipper, bensì in una serie concatenata di tavoli posti in sequenza uno sopra l'altro. Per passare da un tavolo a quello successivo bisogna semplicemente mandare la sfera verso l'apertura posta in alto. Una volta che si sale però si sappia che si può anche scendere, e allora sì che se la pallina sfuggirà alle nostre respinte cadremo...esattamente al tavolo dal quale siamo saliti.
Detta così può sembrare anche facile, ma vi assicuriamo che in certi casi si fa davvero molta fatica a salire di livello mentre basta un niente per scenderne anche parecchi con una sola caduta rovinosa.
E allora altro che frustrazione da ultima biglia persa!
Il numero di tavoli presenti è considerevole: più di 80, ma ovviamente non sono così dettagliati come un flipper originale di quelli da sala. Gli sfondi son molto ben fatti con delle tonalità di colore accese che appagano facilmente l'occhio, ma gli oggetti presenti su schermo sono pochi, così come lo spazio, spesso occupato da fastidiosi (al posto di stuzzicanti) bumpers o da nemici da abbattere a suon di colpi di pallina. Per aprire le porte al livello successivo spesso verranno richiesti alcuni obiettivi come la distruzione di tutti i mostri o il colpire determinati targets.
Da una parte la semplicità e la formula del "cerca di scoprire il nuovo livello evitando al contempo di cadere in quello precedente" risultano accattivanti, dall'altra la fisica della sfera non è molto stimolante. A volte i colpi giusti sono quelli fortunosi, altre volte si deve fare sempre la stessa cosa in maniera meccanica e dopo qualche minuto vengono spontanei i primi sbuffi.
Non aiutano in questo senso i power-up a disposizione che, anche se sono cospicui come numero (più di 35), non aggiungono quel pizzico di sale necessario a dare la spinta decisiva a questo titolo: si tratta per lo più di moltiplicatori di punteggio e soldi (il primo è fine a sé stesso, mentre i secondi servono per comprare altri potenziamenti) moltiplicatori di danno (per scassare meglio certi oggetti o infierire di più sui nemici) moltiplicatori di palline, aumento del rimbalzo, bloccaggio delle "vie di fuga" e così via.
Ci sono addirittura alcuni negozi sparsi nei livelli in cui poter vendere i power-up raccolti o acquistarne degli altri.
Ad aumentare la longevità del titolo ci sono poi le funzionalità della N-Gage Arena, in cui poter scaricare o up-loadare i tavoli creati con l'editor interno al gioco, dove ci si può confrontare con la classifica globale e in cui ci si può scambiare biglie (dalle svariate fattezze) e power-up.
Alla fine la scalata di questo Pinball si rivela una trovata discreta, una via di mezzo che potrebbe far storcere il naso ai puristi ma che regala una rilettura sul genere a chi dai tavoli fissi, in cui si gareggia sempre sulle stesse rampe solo per il punteggio, non è mai stato particolarmente attratto.
Due tasti per i respingenti e poco altro (a volte il pulsante per spingere il tavolo, con il rischio poi di mandarlo in tilt), un' equazione semplice quanto irresistibile.
C'è da dire che il flipper, con le sue prerogative, di solito o lo ami o lo odi. C'è chi ad esempio non prova la minima attrazione nel gareggiare avendo un punteggio da migliorare come unico scopo, qualcun altro non sopporta la frustrazione di vedere la pallina cadere inesorabilmente a piombo nel buco centrale e la conseguente scritta game-over.
Per coloro che fanno parte di queste due categorie, questo Mile High Pinball potrebbe rappresentare l'atto di riconciliazione con il genere.
Innanzitutto perché non si "muore" mai. Esatto! Non c'è la possibilità di perdere la partita esaurendo le biglie, non c'è il classico "buco del non ritorno".
Spiazzante vero? Quale logica può sottendere ad un flipper a cui viene a mancare l'essenza stessa del gioco, in cui non bisogna salvare le palline dalla fallace caduta?
Ebbene, la fallace caduta c'è, eccome se c'è. Spieghiamoci meglio.
Mile High Pinball non consiste in un solo tavolo da flipper, bensì in una serie concatenata di tavoli posti in sequenza uno sopra l'altro. Per passare da un tavolo a quello successivo bisogna semplicemente mandare la sfera verso l'apertura posta in alto. Una volta che si sale però si sappia che si può anche scendere, e allora sì che se la pallina sfuggirà alle nostre respinte cadremo...esattamente al tavolo dal quale siamo saliti.
Detta così può sembrare anche facile, ma vi assicuriamo che in certi casi si fa davvero molta fatica a salire di livello mentre basta un niente per scenderne anche parecchi con una sola caduta rovinosa.
E allora altro che frustrazione da ultima biglia persa!
Il numero di tavoli presenti è considerevole: più di 80, ma ovviamente non sono così dettagliati come un flipper originale di quelli da sala. Gli sfondi son molto ben fatti con delle tonalità di colore accese che appagano facilmente l'occhio, ma gli oggetti presenti su schermo sono pochi, così come lo spazio, spesso occupato da fastidiosi (al posto di stuzzicanti) bumpers o da nemici da abbattere a suon di colpi di pallina. Per aprire le porte al livello successivo spesso verranno richiesti alcuni obiettivi come la distruzione di tutti i mostri o il colpire determinati targets.
Da una parte la semplicità e la formula del "cerca di scoprire il nuovo livello evitando al contempo di cadere in quello precedente" risultano accattivanti, dall'altra la fisica della sfera non è molto stimolante. A volte i colpi giusti sono quelli fortunosi, altre volte si deve fare sempre la stessa cosa in maniera meccanica e dopo qualche minuto vengono spontanei i primi sbuffi.
Non aiutano in questo senso i power-up a disposizione che, anche se sono cospicui come numero (più di 35), non aggiungono quel pizzico di sale necessario a dare la spinta decisiva a questo titolo: si tratta per lo più di moltiplicatori di punteggio e soldi (il primo è fine a sé stesso, mentre i secondi servono per comprare altri potenziamenti) moltiplicatori di danno (per scassare meglio certi oggetti o infierire di più sui nemici) moltiplicatori di palline, aumento del rimbalzo, bloccaggio delle "vie di fuga" e così via.
Ci sono addirittura alcuni negozi sparsi nei livelli in cui poter vendere i power-up raccolti o acquistarne degli altri.
Ad aumentare la longevità del titolo ci sono poi le funzionalità della N-Gage Arena, in cui poter scaricare o up-loadare i tavoli creati con l'editor interno al gioco, dove ci si può confrontare con la classifica globale e in cui ci si può scambiare biglie (dalle svariate fattezze) e power-up.
Alla fine la scalata di questo Pinball si rivela una trovata discreta, una via di mezzo che potrebbe far storcere il naso ai puristi ma che regala una rilettura sul genere a chi dai tavoli fissi, in cui si gareggia sempre sulle stesse rampe solo per il punteggio, non è mai stato particolarmente attratto.