Millennium Racer

di Redazione Gamesurf
Per accedere alla pista successiva é necessario arrivare almeno terzi, mentre per accedere a un livello superiore di percorsi si deve totalizzare un numero di punti prestabilito: se si vuole passare per esempio da Spaceport a Virtual War si devono aver totalizzato almeno quaranta punti nei tre livelli precedenti. A seconda della posizione in cui finirete il percorso vi verranno ovviamente assegnati i punti e quindi dovrete fare del vostro meglio. Per accedere ad Antarktida 2, disponibile solo a livello "professionisti", dovrete aver totalizzato almeno duecentocinquanta punti, il che vuol dire che nei dieci percorsi precedenti avrete fatto una media superiore a venticinque punti per circuito, e sapendo che il primo classificato ne prende quaranta, il secondo venti ed il terzo dieci, si comprende subito che l'impresa non é certamente agevole! Per facilitare il compito l'unica vostra "arma" é il turbo: é uno scatto che potrete attivare a comando la cui durata dipende dall'accumulo di lineette turbo che avrete fatto. La velocità di ricarica dopo l'uso varia a seconda del motore che avrete scelto. Inoltre vi sono due bonus che potrete raccogliere nel corso di una gara: uno é una rapida accelerazione, l'altro é una aggiunta di turbo

Il sistema di guida é semplicissimo: dovrete solo usare, oltre alle frecce direzionali per accelerare, rallentare (anche se ad essere sincero io non l'ho mai fatto), girare a destra ed a sinistra, il tasto del salto e quello del turbo... Non esistono marce e dovrete solo seguire il percorso e saltare quando necessario scegliendo il momento più opportuno. Per quanto concerne l'aspetto grafico il gioco si presenta bene, anche se difetta l'assenza di molti dettagli. Generalmente i tracciati sono disegnati bene ed il motore grafico rende il gioco fluido anche su macchine di media potenza, ma il veicolo che guidiamo non ha nessun dettaglio. Il mezzo é completamente trasparente e si vede solo il motore ed il pilota. Anche cambiando tra i quattro motori a disposizione, il propulsore rimarrà sempre uguale. L'unica nota distintiva tra un mezzo e l'altro é difatti il colore delle linee che tracciano i contorni del mezzo ed il pilota. Quest'ultimo é dichiaratamente ispirato al film della Disney del 1982, Tron ed é forse l'aspetto meglio realizzato del gioco. Purtroppo é l'unico aspetto ravvisabile ricollegabile al capolavoro fantascientifico con Jeff Bridges. Il veicolo é completamente indistruttibile: se andrete a schiantarvi contro un muro non succederà assolutamente nulla se non che perderete un po' di tempo, il che, in fondo, non é un male in un gioco in cui questo capiterà spesso!
Le animazioni sono abbastanza ben realizzate: a ogni sorpasso il nostro pilota, dopo aver sollevato in aria il pugno, lancierà un insulto all'avversario, oppure dopo essere stato superato se ne lamenterà. Gli scenari attraverso cui si snodano i percorsi sono abbastanza curati, ma in sostanza si riducono ai quattro temi fondamentali anzidetti. La musica comprende alcune tracce decisamente interessanti, ma gli effetti sonori lasciano alquanto a desiderare. Anche le frasi di insulto si limitano a due o tre e dato che in una gara a livello professionisti di sorpassi se ne fanno davvero molti potrebbe diventare un elemento di disturbo. Il gioco ha però alcuni aspetti decisamente positivi, quali la velocità e la complessità dei circuiti che rendono difficile al giocatore tagliare per primo la linea del traguardo. Saltare, sterzare bruscamente e speronare un avversario prima di superarlo nel tentativo di scagliarlo fuori pista per fargli perdere tempo é decisamente divertente. La libertà che avrete nel gioco é abbastanza elevata, e quando non saprete come passare il tempo potreste dedicargli un po' di attenzione. La scatola contiene solo il CD e un breve manuale di solo dodici pagine che spiega però tutto quello che dovrete sapere. Tutto sommato vi sono molti aspetti interessanti in questo titolo della Cryo, ma i molti difetti ne minano decisamente la longevità.