MindQuiz Your Brain Coach
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Ci sono molti modi per valutare il successo di un videogioco:si può ricorrere a imparziali classifiche di vendita oppure, per i più maliziosi, contare quanti emuli del titolo originale sono presenti in commercio. Anche se, indubbiamente, questa seconda modalità esponga il fianco a qualche critica (a causa della sua intrinseca imprecisione e soggettività) c'è una regola generale secondo la quale, in presenza di un capolavoro, entro brevissimo tempo il mercato verrà invaso da un numero spropositato di cloni che cercano di ricreare il misterioso miscuglio che lo ha reso tanto speciale. È successo alla magnifica serie di GTA e, a quanto pare, adesso è il turno di Brain Training. L'ottimo allena-mente, creato dall'estrosità del dottor Kawashima è rimasto in cima alle classifiche di vendita per moltissimo tempo e, al contempo, ha dato la spinta decisiva a far sì che il Nintendo DS diventasse un oggetto adatto a tutti, dai più accaniti hardcore gamer alle loro mamme. Sull'onda del successo sono spuntati, come funghi, un numero impressionante di titoli che promettevano miracolosi miglioramenti nelle capacità mentali. Mind Quiz rappresenta solo l'ultimo esponente di questa categoria ma, a differenza di molti altri, poggia su basi scientifiche. Tutte le sfide proposte, infatti, fanno parte del protocollo ATMT (Advanced Trail Making Test), una batteria di test usata nelle specialità neurologiche per valutare alcune funzioni cognitive e, principalmente, la memoria procedurale.
Un gioco tira l'altro
La struttura di gioco è molto semplice e immediata (oltre che quasi uguale a quella di Brain Training): non appena inserita la cartuccia, infatti, bisognerà riempire un breve questionario in cui, oltre a inserire il nome, occorre specificare l'età. Non appena terminato si parte con i primi 2 test che rappresentano la scala di valutazione del gioco. Il primo "calcola" il grado di stress mentale, basandosi sulla velocità di risposta a un semplice quiz, il secondo, invece, serve per valutare l'età mentale. Una volta ricevuto il (deprimente) punteggio, si passerà a una sezione di allenamento in cui si dovranno affrontare un certo numero di prove atte a migliorare la velocità, la prontezza, l'elasticità e l'impegno mentale. Si tratta di sfide molto varie e divertenti per cui, oltre ai classici problemi matematici, sono presenti anche impegni più originali che sfruttano il microfono o il riconoscimento della scrittura. Ognuna di esse focalizza l'attenzione su specifiche funzioni cognitive che spaziano dalle competenze visuo-spaziali alla memoria a breve termine. La chiave del successo è, però, l'impegno e la costanza per cui, ogni giorno, occorre affrontare sia i 2 test principali, sia la sezione di allenamento. In questo modo, oltre a sbloccare nuove prove, si disegnerà un grafico che tiene conto dei miglioramenti ottenuti.
Solo qualità?
La grande varietà di sfide proposte rappresenta, però, solo il più evidente tra i pregi di Mind Quiz. Non si può non apprezzare la grafica che, sebbene molto essenziale (i personaggi sono, infatti, stilizzati e non ci sono scene d'intermezzo) è stilosa e coloratissima. Non che si possa fare qualche appunto al sonoro che, oltre a poter contare su una colonna musicale indovinata e piacevole, ha un doppiaggio in italiano davvero ben fatto. Purtroppo, però, ci sono delle critiche, e di quelle pesanti. Innanzitutto, sebbene sia encomiabile (ma non originale) l'idea di inserire dei quiz che utilizzano il microfono, è molto difficile completarli con dei buoni punteggi a causa dell'imprecisione del sistema di rilevamento vocale. Non che quello grafico sia meglio, anzi. Sembra, infatti, che certi numeri non possano proprio essere riconosciuti (i più ostici sono 4 e 8) e questo allunga a dismisura i tempi necessari alla risoluzione degli enigmi. Fortunatamente, anche se nella maggior parte delle prove è richiesto il solo pennino, questi difetti lasciano comunque l'amaro in bocca.
Funziona?
Domanda ragionevole. Indubbiamente se c'è costanza e concentrazione i grafici mostrano evidenti miglioramenti. Il problema, però, è che non è possibile valutare se questo incremento delle capacità cognitive sia dovuto solo a un affinamento delle scorciatoie mentali, utili per la risoluzione dei vari test, o a un effettivo aumento del QI. In fondo la base di Mind Quiz è, sì, scientifica, ma si tratta comunque di una batteria di prove usata per una valutazione estemporanea di soggetti patologici. Non è stato creato come allena-mente. Naturalmente la soluzione è ancora avvolta dal mistero. Attualmente, però. sono in corso studi per valutare l'efficacia di Brain Training nel miglioramento di alcune demenze. Se i risultati fossero positivi, non ci sarebbero ragioni per obiettare che anche Mind Quiz ha delle potenzialità (in fondo molti dei test proposti si basano sulle stesse aree di competenza cerebrale).
Un gioco tira l'altro
La struttura di gioco è molto semplice e immediata (oltre che quasi uguale a quella di Brain Training): non appena inserita la cartuccia, infatti, bisognerà riempire un breve questionario in cui, oltre a inserire il nome, occorre specificare l'età. Non appena terminato si parte con i primi 2 test che rappresentano la scala di valutazione del gioco. Il primo "calcola" il grado di stress mentale, basandosi sulla velocità di risposta a un semplice quiz, il secondo, invece, serve per valutare l'età mentale. Una volta ricevuto il (deprimente) punteggio, si passerà a una sezione di allenamento in cui si dovranno affrontare un certo numero di prove atte a migliorare la velocità, la prontezza, l'elasticità e l'impegno mentale. Si tratta di sfide molto varie e divertenti per cui, oltre ai classici problemi matematici, sono presenti anche impegni più originali che sfruttano il microfono o il riconoscimento della scrittura. Ognuna di esse focalizza l'attenzione su specifiche funzioni cognitive che spaziano dalle competenze visuo-spaziali alla memoria a breve termine. La chiave del successo è, però, l'impegno e la costanza per cui, ogni giorno, occorre affrontare sia i 2 test principali, sia la sezione di allenamento. In questo modo, oltre a sbloccare nuove prove, si disegnerà un grafico che tiene conto dei miglioramenti ottenuti.
Solo qualità?
La grande varietà di sfide proposte rappresenta, però, solo il più evidente tra i pregi di Mind Quiz. Non si può non apprezzare la grafica che, sebbene molto essenziale (i personaggi sono, infatti, stilizzati e non ci sono scene d'intermezzo) è stilosa e coloratissima. Non che si possa fare qualche appunto al sonoro che, oltre a poter contare su una colonna musicale indovinata e piacevole, ha un doppiaggio in italiano davvero ben fatto. Purtroppo, però, ci sono delle critiche, e di quelle pesanti. Innanzitutto, sebbene sia encomiabile (ma non originale) l'idea di inserire dei quiz che utilizzano il microfono, è molto difficile completarli con dei buoni punteggi a causa dell'imprecisione del sistema di rilevamento vocale. Non che quello grafico sia meglio, anzi. Sembra, infatti, che certi numeri non possano proprio essere riconosciuti (i più ostici sono 4 e 8) e questo allunga a dismisura i tempi necessari alla risoluzione degli enigmi. Fortunatamente, anche se nella maggior parte delle prove è richiesto il solo pennino, questi difetti lasciano comunque l'amaro in bocca.
Funziona?
Domanda ragionevole. Indubbiamente se c'è costanza e concentrazione i grafici mostrano evidenti miglioramenti. Il problema, però, è che non è possibile valutare se questo incremento delle capacità cognitive sia dovuto solo a un affinamento delle scorciatoie mentali, utili per la risoluzione dei vari test, o a un effettivo aumento del QI. In fondo la base di Mind Quiz è, sì, scientifica, ma si tratta comunque di una batteria di prove usata per una valutazione estemporanea di soggetti patologici. Non è stato creato come allena-mente. Naturalmente la soluzione è ancora avvolta dal mistero. Attualmente, però. sono in corso studi per valutare l'efficacia di Brain Training nel miglioramento di alcune demenze. Se i risultati fossero positivi, non ci sarebbero ragioni per obiettare che anche Mind Quiz ha delle potenzialità (in fondo molti dei test proposti si basano sulle stesse aree di competenza cerebrale).