Minishoot’ Adventures, a shmup to the past – Recensione PC
La recensione dell’avventuroso sparatutto di SoulGame Studio, un toccasana per gli appassionati dei due generi in cerca di nuove sfide
Riprediamo da dove ci eravamo lasciati con l’anteprima di Minishoot’ Adventures (qui potete leggere l’articolo in questione), la curiosa unione tra un twin-stick shooter e una classica avventura con visuale dall’alto alla The Legend of Zelda.
Ci eravamo lasciati con un'opinione molto positiva della demo, e dopo aver provato la versione completa non possiamo che rimanere della medesima opinione. Il titolo SoulGame Studio è una piccola gemma di game design, che riesce a mischiare due generi agli antipodi senza sbilanciare nessuna delle due anime.
Si esplora tanto e si spara tanto, in un’esperienza che premia tanto la curiosità quanto l’abilità del giocatore, rimpinzando la generosa mappa di gioco di caverne, collezionabili e sfide extra in cui perdersi. Quattro dungeon potrebbero sembrare pochi, ma non sono che il culmine di una ricerca a tappeto nell’overworld, teatro principale dell’esperienza e ambiente ricco di sfaccettature.
A voler cercare il pelo nell’uovo, per essere un gioco passato in buona parte nel sottosuolo è davvero strano non avere uno straccio di minimappa a guidarci tra i cunicoli, e questa lacuna si fa sentire proprio in occasione dei labirinti più grossi. Nel complesso il level design è piuttosto lineare e i percorsi si memorizzano abbastanza in fretta, ma può diventare problematico quando ci si perde e si va a caccia di un nuovo passaggio, o in caso si punti a raccogliere tutto per il 100%.
Da fan degli sparatutto poi non mi faccio problemi a blastare qualunque navicella entri nel mio raggio d’azione, ma va detto che la struttura a ondate che interrompe regolarmente l’esplorazione potrebbe andare a noia ai meno abbienti con il genere. L’azione se non altro non manca mai e nonostante qualche compromesso i pattern di boss e miniboss sono molto interessanti da decifrare. Una barra vita però non guasterebbe, specie quando l’avversario ha qualcosa come quattro o cinque fasi diverse.
Quanto alla vena adventure, il gioco introduce regolarmente nuovi power-up e accessori che aprono nuove vie e semplificano la vita, espandendo l’area solcabile e mitigando i picchi di difficoltà in occasione della prossima orda. Tra scatto e schivata della demo, colpi esplosivi e altri gingilli, è davvero divertente andare in giro aprendo il fuoco su qualunque cosa si muova (e non solo) in cerca di stimoli, e in tal senso Minishoot’ Adventures non delude, regalando continuamente quella piacevole sensazione di conquista quando si scopre qualcosa di mai visto prima, e in alcuni casi bisogna davvero sudarsela.
È un’esperienza breve ma intensa, che si rigioca volentieri e può portare via molto tempo se si ambisce al “platino”, coadiuvata da una realizzazione tecnica perfetta allo scopo, colorata e gradevole alla vista, caratterizzata da tinte pastello e forti contrasti tra pallottole e sfondo per assicurare una buona leggibilità. Avevamo inoltre già elogiato colonna sonora ed effetti sonori, e ci ripetiamo senza remore: i motivetti sereni (con una punta di elettronica “retrò” ... presente Fez?) delle location sono molto orecchiabili e si alternano a brani più energici in occasione delle battaglie in maniera impalpabile; pochi guizzi, ma nel complesso più che soddisfacente.