Moho
di
Redazione Gamesurf
In un pianeta prigione per creature sintetiche i carcerieri reclutano i detenuti più forti per una specie di gioco televisivo al massacro, a metà strada fra The Running Man e Smash TV (chi ha detto Il Grande Fratello??). Al malcapitato detenuto vengono segate le gambe e al loro posto viene applicata una biglia su cui il busto si libra quasi magicamente. Il carcerato viene quindi gettato dentro una serie di arene, ricche di rampe, burroni, ostacoli di ogni genere. Il compito, sempre diverso, consiste nel raggiungere l'uscita acquisendo una serie di bonus disposti in luoghi impervi, nell'eliminare avversari agguerriti in un terreno minato, nell'impegnarsi in una specie di corsa più scorretta della competizione delle bighe in Ben Hur, oppure nell'afferrare delle sfere di metallo da applicare ad un simbolico albero della cuccagna, facendo attenzione ai nemici che vogliono farci la pelle
Le finalità delle arene sono quindi molteplici, ma il concetto é sempre lo stesso: impara bene la fisica della biglia su cui deambula il nostro eroe e trova il modo migliore per superare ostacoli ed asperità
I GLADIATORI
A differenza di Marble Madness i protagonisti di Moho non sono pacifiche biglie. Le arene sono popolate da loschi figuri cui é toccata la stessa triste sorte del nostro personaggio (asportazione delle gambe et deambulazione su palla magnetica). Gli stessi personaggi che possiamo controllare non sono certo dei cittadini modello, bensì violenti criminali incalliti. E poiché Moho incorpora elementi tratti dai picchiaduro, come in ogni picchiaduro che si rispetti possiamo scegliere il nostro personaggio. C'é l'umanoide al femminile, Angel, veloce, agile, eccellente per i principianti, Apostle, un individuo incappucciato poco raccomandabile che assomiglia in modo preoccupante ad un personaggio dei comics americani, Benny, il forzutissimo peso massimo che non deve mai mancare, e così via
Ma non si tratta solamente di differenze estetiche, Moho distingue ogni personaggio con doti specifiche nel campo dell'agilità, velocità, forza ed energia. Tutte doti fondamentali e per destreggiarsi al meglio tra rampe ed ostacoli e per malmenare gli avversari senza pietà. A proposito di pestaggi, i colpi a disposizione dei nostri personaggi si ispirano ai picchiaduro a scorrimento e contemplano una sequenza predefinita (nella maggior parte dei casi un uno-due sul posto con gancio finale), un colpo al volo, quando il nostro eroe ha preso velocità, e una specie di mossa speciale, una spinning clothesline alla Zangief, utile quando siamo circondati dai nemici, che, però, si può eseguire solo 4-5 volte. Sull'arena compaiono anche, occasionalmente, armi contundenti come mazze e bastoni per risolvere in modo rapido ed indolore (per noi) qualsiasi controversia. In realtà, comunque, l'armamentario dei nostri personaggi é più limitato di quanto non sembri, visto che, in effetti, i combattimenti corpo a corpo svolgono un ruolo marginale nell'azione di Moho
Le finalità delle arene sono quindi molteplici, ma il concetto é sempre lo stesso: impara bene la fisica della biglia su cui deambula il nostro eroe e trova il modo migliore per superare ostacoli ed asperità
I GLADIATORI
A differenza di Marble Madness i protagonisti di Moho non sono pacifiche biglie. Le arene sono popolate da loschi figuri cui é toccata la stessa triste sorte del nostro personaggio (asportazione delle gambe et deambulazione su palla magnetica). Gli stessi personaggi che possiamo controllare non sono certo dei cittadini modello, bensì violenti criminali incalliti. E poiché Moho incorpora elementi tratti dai picchiaduro, come in ogni picchiaduro che si rispetti possiamo scegliere il nostro personaggio. C'é l'umanoide al femminile, Angel, veloce, agile, eccellente per i principianti, Apostle, un individuo incappucciato poco raccomandabile che assomiglia in modo preoccupante ad un personaggio dei comics americani, Benny, il forzutissimo peso massimo che non deve mai mancare, e così via
Ma non si tratta solamente di differenze estetiche, Moho distingue ogni personaggio con doti specifiche nel campo dell'agilità, velocità, forza ed energia. Tutte doti fondamentali e per destreggiarsi al meglio tra rampe ed ostacoli e per malmenare gli avversari senza pietà. A proposito di pestaggi, i colpi a disposizione dei nostri personaggi si ispirano ai picchiaduro a scorrimento e contemplano una sequenza predefinita (nella maggior parte dei casi un uno-due sul posto con gancio finale), un colpo al volo, quando il nostro eroe ha preso velocità, e una specie di mossa speciale, una spinning clothesline alla Zangief, utile quando siamo circondati dai nemici, che, però, si può eseguire solo 4-5 volte. Sull'arena compaiono anche, occasionalmente, armi contundenti come mazze e bastoni per risolvere in modo rapido ed indolore (per noi) qualsiasi controversia. In realtà, comunque, l'armamentario dei nostri personaggi é più limitato di quanto non sembri, visto che, in effetti, i combattimenti corpo a corpo svolgono un ruolo marginale nell'azione di Moho
Moho
Moho
Moho è un parto della fantasia che si basa sul modello fisico delle biglie e ci offre un gran numero di arene con compiti diversi da assolvere. La curva d'apprendimento è un po' bizzarra e dovremo superare qualche livello prima di immergerci nel cuore dell'azione. Il controllo del nostro personaggio è l'aspetto più riuscito del gioco, mentre gli altri elementi, tratti dai picchiaduro e dai titoli sportivi, fungono da valido contorno. Peccato veramente per quei trenta quadri al secondo e la longevità non proprio elevatissima. In conclusione, un gioco che si ispira ai canoni di immediatezza e di divertimento dei coin-op degli anni ottanta, che non vi impegnerà per moltissimo tempo ma può essere un diversivo valido dai soliti platform/adventure/picchiaduro, se non si è troppo esigenti in termini di frame rate e non si cerca uno spessore tale da far schiantare un romanzo di Emily Bronte.