Moho

Moho
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PRO E CONTRO
Moho può essere divertente, il grado maggiore di godimento lo si raggiunge quando il nostro personaggio sfreccia nell'arena tridimensionale riuscendo ad infilare bene i passaggi, i bonus, i punti di accelerazione etc, con i cambi di traiettoria minimi che la ridotta governabilità ci impone. Il modello fisico della biglia, reso con un eccellente kinematics engine, é ben riprodotto e ci dà i brividi, rappresenta certamente il pezzo forte del gioco. Ma arrivando alle dolenti note non si può trascurare come l'aggiornamento dello schermo potesse e dovesse essere migliore. Trenta quadri al secondo sono il minimo indispensabile per un videogame ma per un titolo come Moho sono una limitazione che va a danno della fluidità e del controllo
Moho
Re per una notte. Al nostro personaggio basta essere re per tre minuti, il tempo necessario per vincere in questo quadro, buttando giù dalla collina gli avversari che provano ad invadere il suo territorio

Anche la sensazione di velocità poteva essere accentuata, rendendo più veloci i personaggi. Da un punto di vista grafico il gioco non lascia a desiderare. Arene colorate e complesse, alcuni effetti 3D impressionanti come l'esplosione dei nemici che deforma lo spazio come un lenzuolo che viene agitato (geomorphic environment) oppure l'effetto dell'acqua, numerosi personaggi presenti contemporaneamente sullo schermo e con un discreto dettaglio poligonale: non sono le istantanee di Moho che lasciano a desiderare, ma il gioco in movimento.
Moho
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Moho

Moho è un parto della fantasia che si basa sul modello fisico delle biglie e ci offre un gran numero di arene con compiti diversi da assolvere. La curva d'apprendimento è un po' bizzarra e dovremo superare qualche livello prima di immergerci nel cuore dell'azione. Il controllo del nostro personaggio è l'aspetto più riuscito del gioco, mentre gli altri elementi, tratti dai picchiaduro e dai titoli sportivi, fungono da valido contorno. Peccato veramente per quei trenta quadri al secondo e la longevità non proprio elevatissima. In conclusione, un gioco che si ispira ai canoni di immediatezza e di divertimento dei coin-op degli anni ottanta, che non vi impegnerà per moltissimo tempo ma può essere un diversivo valido dai soliti platform/adventure/picchiaduro, se non si è troppo esigenti in termini di frame rate e non si cerca uno spessore tale da far schiantare un romanzo di Emily Bronte.

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