Mojo

di Tommaso Alisonno

Man mano che i livelli ed i mondi si susseguono, verranno poi aggiunti nuovi elementi al gioco, come serrature e chiavi raccoglibili solo quando la sfera è gialla, o blocchi in grado di attrarre o di respingere il nostro bolide metallico, o ancor teletrasporti che colleghino parti distanti del livello, eccetera come non ve li sto ad elencare tutti. Tecnicamente parlando, siamo nella discreta sufficienza. La grafica è carina, pulita, funzionale e per lo più esente da noiosi bug, pur senza essere mirabolante. Diciamo che il motore è molto semplice, ma funzionale e soddisfacente. Una cosa che mi ha un po' rattristato è il fatto che i ben dodici mondi di gioco, ciascuno di undici livelli più uno per il multiplayer, siano in realtà solo tre, e che i successivi riprendano ciclicamente le stesse ambientazioni, cambiando solo la texturizzazione, la musica e, naturalmente, la quantità e disposizione dei blocchi e degli altri elementi di gioco. È possibile anche creare i propri livelli tramite l'editor, ma sempre sulle base di otto dei dodici succitati mondi. Il sonoro è allo stesso livello: buoni effetti sonori e musichette carine, con però il problema di essere uguali per tutto il mondo, e sinceramente un musica ripetuta per undici livelli di seguito alla lunga diventa obbligatoriamente monotona.

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La giocabilità è pressoché immediata, perché il concept di gioco è ovviamente semplice ed elementare, anche se per prendere perfettamente confidenza con le reazioni della sfera alle varie sollecitazioni ci vorrà qualche quarto d'ora in più. La difficoltà è progressivamente crescente, ed il gioco tende a diventare piuttosto impegnativo già dalla fine del primo mondo, nonché decisamente difficile alle soglie del terzo ed oltre. Peccato che il concept sia anche tendenzialmente ripetitivo, nonostante le varie features che di tanto in tanto vanno ad aggiungersi; diciamo che i tempi di Tetris, quando si giocava tanto per giocare, sono passati, e che ora un gioco che non abbia perlomeno una parvenza di storia dietro, e che tra l'altro non ci mette alla prova contro una IA tende ad essere un po' banalotto, per non dire vuoto. Intendiamoci: non che sia brutto o noioso, ma solo che veder girare ';sta palla sullo schermo stanca abbastanza in fretta, anche perché non siamo di fronte ad un vero e proprio puzzle-game dove l'intuizione ed il colpo d'occhio la fanno da padroni, ma più che altro in una palestra dove la bravura nell'utilizzo dell'analogico porta alla vittoria od alla sconfitta.

Dodici mondi da undici livelli ciascuno sono una bella sfida piuttosto lunghetta, contornata inoltre dalla sotto-quest di superare i livelli entro un determinato tempo massimo per ottenere dei premi, che poi si riassumono in nuove texturizzazioni per la sfera. Il problema, come già detto, è il fatto che tutti ';sti livelli puzzano molto di ripetitività, e che il gioco và preso a piccole dosi per non diventare noioso. A prolungare un po' il tutto c'è la possibilità di giocare in MultiPlayer (fino a quattro giocatori via multitap), in una modalità sfida in cui vince chi abbatte più blocchi nel livello prima di passare al successivo. C'è anche un'altra modalità, detta "Golf", ma su questa non sappiamo granché, visto che è accessibile solo a chi ha terminato l'intero gioco in SinglePlayer, cosa che, scusateci, non abbiamo avuto il tempo di fare (e comunque, a parer mio, è un limite troppo alto per sbloccare una modalità Multy).
Complessivamente, come definire questo Mojo? Sinceramente non mi sento di definirlo un gran bel gioco... diciamo che è un titolo mediocre, a volergli bene sufficiente, ma che non può essere più che un passatempo. Indicato soprattutto per chi ama le cose concettualmente semplici, ma che tendano a diventare più difficili col tempo. Sconsigliato agli altri.

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