Monster Energy Supercross The Official Videogame 6, la recensione!
Sporchiamoci la tuta per sfrecciare con Monster Energy Supercross 6!
Monster Energy Supercross ingrana la sesta!
L'amore per le due ruote è una brutta bestia, una di quelle passioni che ti portano a spendere un sacco di soldi per la moto dei tuoi sogni, con cui magari farai lunghi viaggi o ti limiterei ad andarci a lavoro nel traffico cittadino o semplicemente a tenerla lucida per andare ogni tanto al bar e mostrarla agli amici. Poco importa, la passione è passione, a prescindere dai chilometri percorsi. Esiste poi una categoria a sé stante, fatta di motociclisti con una insana attrazione per il fango, lo sterrato, salti, dossi, rampe, ruote tassellate e via dicendo. Fate parte di questa schiera? Vi riconoscete nella descrizione appena letta? Bene, perché molto probabilmente stiamo per parlarvi di un titolo che potrebbe stuzzicare il vostro interesse, restate con noi e godetevi la recensione di Monster Energy Supercross the Official Videogame 6… e siamo sicuri che non ce ne vorrete se da qui in poi lo chiameremo semplicemente Monster Energy Supercross 6!
Siamo ormai giunti al sesto capitolo della serie dedicata al campionato AMA Supercross, la competizione americana più importante del settore dove troviamo moto da cross da 250 e 450 di cilindrata, ovviamente divise per rispettive categorie. Il gioco ha tutte le licenze del campionato 2022, quindi gli appassionati ci troveranno piloti, moto e circuiti ufficiali. Come da copione il nostro compito sarà quello di imparare a governare questi bolidi e cercare la gloria in pista, sia che si tratti di eventi singoli sia di una vera e propria carriera verso l’olimpo. La serie è ormai un appuntamento fisso da lunga data, ma è sempre stata zavorrata da alcuni difetti che non le hanno mai permesso di spiccare il volo nonostante in cabina di sviluppo ci sia Milestone, un nome che, quando si parla di giochi di motociclismo, è una vera istituzione. Inutile dire che mi sono gettato in questa nuova avventura con l’enorme curiosità di capire quanto lavoro era stato fatto rispetto al passato, dove comparto tecnico ma soprattutto fisica e alcune incongruenze nei tempi della IA tra qualifiche e gara non mi avevano mai convinto.
A darci il benvenuto è Jeremy McGrath, nome che a molti di voi non dirà niente, ma che è conosciuto come il Re del Supercross, un ex pilota che durante la sua carriera durata dal 1993 al 2006 ha portato a casa ben dieci titoli nelle varie categorie, insomma una leggenda. Sarà lui il nostro coach personale attraverso le missioni tutorial (l’ultima mi ha davvero messo a dura prova) e il Supercross Park, una enorme zona dove trovare ambienti di ogni tipo e testare le nostre capacità, oltre a poter fare importanti passi avanti per la carriera e magari trovare qualche missione da svolgere, ovviamente sempre nell'ambito motoristico del cross. Rispetto allo spazio “free roaming” del precedente episodio, questo è molto più ampio e vario, fornendo un buon luna park per testare i propri mezzi, provare qualche trick e passare del tempo in assoluto relax. Quando però si tratta di competere ci sono singoli e campionati, ma è indubbio che il piatto forte dell’esperienza di gioco sia la carriera, almeno per quel che riguarda il single player, perché il multiplayer permette sia di giocare online che affrontare un amico in split screen, una notizia sempre gradita.
La carriera di Monster Energy Supercross 6, come dicevamo, è il cuore pulsante del gioco e ci permette di creare il nostro pilota, senza però particolari opzioni, partendo da modelli preimpostati con volti davvero brutti, al punto che ci rallegriamo di dover indossare il casco e non vederli quasi mai in faccia. Ora, capiamo bene che la realizzazione dei volti non sia importante per un gioco di guida, ma ci troviamo davvero davanti a una resa di bassissimo livello. Per fortuna il resto del comparto tecnico è ben migliore, con moto e ambienti che sebbene non a livello delle produzioni più famose, riescono a restituire una buona resa e a mantenere una fluidità costante senza rallentamenti, anche grazie al fatto che alcuni effetti sono palesemente identici tra loro, vedi la scia di fumo e detriti lasciata dalle moto in gara che sembreranno avere tutte un effetto identico sul terreno a prescindere da diverse velocità o inclinazioni. La grafica è accompagnata da un sonoro pregevole, con l'apprezzabile contorno di tutti i testi a schermo in italiano.
Un ulteriore passo verso la conquista del campionato americano
Il fulcro dell’esperienza ludica è, appunto, rappresentato dalla carriera che ci permette di iniziare nel supercross come veri principianti e di iniziare via a via a farci un nome in sella a una 250 per poi passare alle 450 e cercare di arrivare alla vetta, passando attraverso a are, allenamenti, ingaggi, contratti sponsor e un percorso di crescita personale estremamente arcade. Tra una weekend di gara e l’altro potremo accedere al Supercross Park per allenarci e migliorare sia le nostre abilità che la nostra forma fisica, grazie a specifici eventi che per non risultare inutili dovranno essere completati. Con l’allenamento e i risultati in campionato saliremo di livello e potremo imparare nuove abilità che renderanno migliore la nostra guida. Questa tipologia di crescita fatta di punti da spendere su un discretamente ben fornito albero delle skill del personaggio mostra, se ce ne fosse bisogno, un'anima arcade nel gameplay. Migliorare le prestazioni sarà legato, si, all’esperienza reale fatta in pista e nell’imparare a gestire i comandi, ma anche a come decideremo di far crescere il nostro avatar.
Questo non significa che tutto dipenderà solo da quanti punti abilità guadagneremo, ma sarà necessario impratichirsi a dovere con la gestione del nostro corpo e della moto. Il sistema per curvare è legato a entrambe le leve analogiche, una per piegare la moto, una per gestire il peso del pilota. A meno che non vogliate adagiarvi sugli aiuti alla guida, noterete subito l’importanza di calibrare a dovere entrambi, pena finire continuamente fuori pista. Inoltre è molto importante imparare a seguire il “flow” dei dossi, sfruttando la velocità e lo spostamento del peso in avanti e indietro in modo da impostare il salto per poi ricadere in zone che non vedano immediate salite, cosa che ci farebbe perdere velocità. Riuscire a mantenere una buona traiettoria è quindi importante, ma arrivare a gestire il flusso dei dossi lo è ancora di più, perché potremo creare una “combo” di salti e ricadute che andranno a formare un giro fluido e veloce. C’è persino una modalità dedicata unicamente a sfide su questo particolare ritmo, dove gareggeremo con altri piloti in un rettilineo dove l’unica cosa importante è sfruttare al meglio i salti. Il Supercross è una disciplina estremamente spettacolare e nulla vieterà di inserire qualche trick tra un volo e l'altro, sempre gestibili con le leve analogiche, in modo da portare a casa qualche punto extra. Abbiamo testato la versione per PlayStation 5 e Milestone si conferma ancora una volta bravissima a implementare l’utilizzo dei grilletti adattivi del DualSense che trasmettono ottime sensazioni al giocatore. La carriera è davvero lunga e tutto quello che potremo fare durante la settimana rende l'esperienza abbastanza varia.
Uno dei principali problemi del precedente episodio era la fisica che qui ha fatto un passo avanti, ma è ancora lontana dall’essere soddisfacente. Rispetto al passato è migliorato l’impatto con le protezioni, prima davvero esagerato e irreale, ma rimangono ancora delle collisioni dalle conseguenze davvero poco comprensibili, spesso esagerate rispetto a quello che ci potrebbe aspettare. Anche gli scontri con gli altri piloti, molto frequenti quando ci si trova a metà classifica, non hanno una grande coerenza, ma quantomeno è migliorata la gestione delle derapate, ora più realistiche e soddisfacenti, soprattutto nella categoria 450 cc. Con dispiacere anche questa volta si nota una inspiegabile differenza di risultati dell’intelligenza artificiale tra qualifiche e gara: i piloti contro cui dovremo correre (e potrebbero anche crearsi delle rivalità) sembreranno avere un boost in gara, mentre in qualifica (soprattutto ai livelli di difficoltà mediani) parranno avere una marcia in meno. Come lo scorso anno vi capiterà di distaccarli di un paio di secondi durante le prove per poi ritrovarveli ben più veloci in gara, magari anche in mezzo alla bagarre. Insomma, qualcosa si è mosso e Milestone ha avuto il pregio di lavorare ai difetti conosciuti di Monster Energy Supercross, offrendoci un gioco dai tanti contenuti (come il multiplayer sia online che in split screen), ma ci sono ancora diversi elementi da rivedere in maniera più approfondita. Questo sesto capitolo del brand rimane comunque consigliato per gli amanti del Supercross AMA che vi troveranno molti spunti divertenti.