Monster Hunter 2
Tanto tempo fa ("tanto" da un punto di vista videoludico) la Capcom divenne rinomata per la realizzazione un gioco di combattimento dal titolo Street Fighter II: il successo del celebre Beat'm'Up fu tale che la Software House campò di rendita sciorinando di tanto in tanto le varie versioni "migliorate" come il C.E., l'H.F., il Super, eccetera. Il gioco era pressoché il medesimo, ma ogni volta veniva aggiunto qualche personaggio o qualche tecnica nuova qua e là, ed ogni volta il successo si replicava. Erano altri tempi, tempi in cui i giochi dello stesso genere si rassomigliavano un po' tutti e bastava la minima variazione per fare la differenza: ora i tempi sono cambiati (dopotutto son passati quindici anni) ed il mercato chiede continuamente innovazioni sempre più originali, migliorie tecniche e soprattutto approfondimenti del gameplaying.
Peccato però che la Capcom sembri non aver recepito al 100% il messaggio, e a distanza di poco più di un anno dal primo Monster Hunter Freedom eccola pubblicare un secondo episodio le cui differenze sostanziali si contano sulla punta delle dita.
Cominciamo col dire, per chi non conoscesse il filone, che si tratta di un gioco misto Arcade-Adventure-FPS dalle fosche tinte RPG in cui interpreteremo il ruolo di un "cacciatore", ossia un avventuriero che si guadagna da vivere esplorando zone selvagge in cerca di bestie e mostri da uccidere (possibilmente su commissione) e contemporaneamente raccogliere risorse e materie prime per potenziare il proprio equipaggiamento. Sarà proprio quest'ultimo a stabilire la sua "potenza": nel gioco non esiste nessuna forma di esperienza "personale" per il cacciatore, ma solo upgrade per l'equipaggiamento, il quale tra l'altro andrà talvolta cambiato a seconda della missione che volete intraprendere. Persino la "classe" a cui apparterrà il nostro eroe dipenderà esclusivamente dal tipo di arma impugnata, sia essa un spada semplice, una lunga, uno spadone, delle doppie lame, un martello, un corno da caccia, una lancia, una lancia-fucile, una balestra leggera o pesante o un arco (dovremmo essercele ricordate tutte).
Una volta scelta la missione, facendo ben attenzione che il vostro equipaggiamento sia commisurato al livello di difficoltà, vi ritroverete in loco per svolgerla: si tratterà volta per volta di cacciare animali o mostri, oppure raccogliere determinate risorse come minerali, vegetali, pesci o uova di dinosauro. Nonostante l'obiettivo della missione sia prefissato, niente vi vieterà di svolgere anche altre attività simultaneamente, specie considerando che qualsiasi cosa ottenuta in surplus resterà a vostra disposizione, ma dovrete sempre fare attenzione al tempo disponibile, a volte abbondante (anche cinquanta minuti) altre volte decisamente più limitato (venti minuti). Tra una missione e l'altra, presso il villaggio dei Pokke potrete svolgere alcune attività "di contorno", come ad esempio coltivare il terreno della fattoria, raccogliere funghi o assumere dei Felyne (gatti su due zampe) perché cucinino per voi dei manicaretti in grado di garantirvi dei temporanei bonus.
Il tutorial di gioco è molto lungo troppo, probabilmente, giacché esiste una missione per quasi ciascuna attività che potrete svolgere, più una per ciascuno degli undici tipi di armi, alcuni dei quali quasi inutilizzabili in SinglePlayer a causa della loro lentezza o della necessità di supporto esterno (un arco è inutile se non riuscite a tenervi alla larga dal mostro). Tra le armi spicca per originalità il corno da caccia, una sorta di martellone che potrà essere utilizzato per emettere delle note differenti a seconda della posizione in cui lo sosterrete: la combinazione delle varie note genererà degli effetti di morale (una sorta di "musica bardica") che si tradurranno in temporanei vantaggi per il personaggio o il gruppo.
Tecnicamente il gioco non aggiunge quasi niente al predecessore: quasi tutte le risorse grafiche sono state brutalmente "copincollate", ed anche alcuni dei nuovi mostri risultano essere delle mere variazioni cromatiche apportate alle textures dei preesistenti. Le mappe sono nuove, così come nuove sono le missioni proposte, ma l'editor utilizzato è indubbiamente il medesimo, e così le vere innovazioni si contano solo sulla punta delle dita. Certo, è pur vero che il lavoro è di base ben fatto e niente ha da invidiare a quello di MH su PS2, ma a distanza di oltre un anno forse avremmo gradito qualcosa di più. Anche il sonoro non presenta particolari novità, ed anche se gradevole e ben realizzato manca sicuramente di innovazione.
La giocabilità non è immediata: i controlli non sono univoci, giacché variano a seconda dell'arma equipaggiata e se questa è sguainata o meno, e talvolta creano confusione. Il tutorial è lungo quasi inutilmente: molto materiale da leggere, anche ripetitivo, per poche azioni da compiere in ogni missione, e soprattutto a causa di uno dei peggiori problemi del gioco, ossia i caricamenti. Sia il villaggio sia i siti di missione sono infatti suddivisi in "aree" che andranno caricate ogni volta che vi accederemo, e non sono pochi i casi in cui perderemo più tempo attendendo un'area che non attraversandola: ecco pertanto che una missione-tutorial che prenderebbe si e no due minuti per essere svolta ne ruba oltre dieci in testi da leggere e caricamenti, e che per completarle tutte è necessario un intero pomeriggio. Una volta presa confidenza dovreste però riuscire ad affrontare le missioni via via come vi vengono proposte a difficoltà crescente, e considerando il fatto che il MultiPlayer Wi-Fi è possibile solo in locale (non esistono lobby internet) la longevità è fondamentalmente legata a quante difficoltà soggettive troverete nel superarle.
La vera domanda è, però, se si sentiva la necessità di un nuovo MHF così simile al precedente: non è corretto sminuire le novità ossia armi, missioni e mostri ma neanche accontentarsi di queste. Se già possedete il primo MHF, a meno che non sia il vostro gioco preferito di sempre non sentirete la necessità di un secondo, mentre magari potrete preferirlo nel caso steste valutando l'acquisto del predecessore. Non ci resta che confidare in qualche miglioramento più sostanziale e marcato nel futuro...
0
Peccato però che la Capcom sembri non aver recepito al 100% il messaggio, e a distanza di poco più di un anno dal primo Monster Hunter Freedom eccola pubblicare un secondo episodio le cui differenze sostanziali si contano sulla punta delle dita.
Cominciamo col dire, per chi non conoscesse il filone, che si tratta di un gioco misto Arcade-Adventure-FPS dalle fosche tinte RPG in cui interpreteremo il ruolo di un "cacciatore", ossia un avventuriero che si guadagna da vivere esplorando zone selvagge in cerca di bestie e mostri da uccidere (possibilmente su commissione) e contemporaneamente raccogliere risorse e materie prime per potenziare il proprio equipaggiamento. Sarà proprio quest'ultimo a stabilire la sua "potenza": nel gioco non esiste nessuna forma di esperienza "personale" per il cacciatore, ma solo upgrade per l'equipaggiamento, il quale tra l'altro andrà talvolta cambiato a seconda della missione che volete intraprendere. Persino la "classe" a cui apparterrà il nostro eroe dipenderà esclusivamente dal tipo di arma impugnata, sia essa un spada semplice, una lunga, uno spadone, delle doppie lame, un martello, un corno da caccia, una lancia, una lancia-fucile, una balestra leggera o pesante o un arco (dovremmo essercele ricordate tutte).
Una volta scelta la missione, facendo ben attenzione che il vostro equipaggiamento sia commisurato al livello di difficoltà, vi ritroverete in loco per svolgerla: si tratterà volta per volta di cacciare animali o mostri, oppure raccogliere determinate risorse come minerali, vegetali, pesci o uova di dinosauro. Nonostante l'obiettivo della missione sia prefissato, niente vi vieterà di svolgere anche altre attività simultaneamente, specie considerando che qualsiasi cosa ottenuta in surplus resterà a vostra disposizione, ma dovrete sempre fare attenzione al tempo disponibile, a volte abbondante (anche cinquanta minuti) altre volte decisamente più limitato (venti minuti). Tra una missione e l'altra, presso il villaggio dei Pokke potrete svolgere alcune attività "di contorno", come ad esempio coltivare il terreno della fattoria, raccogliere funghi o assumere dei Felyne (gatti su due zampe) perché cucinino per voi dei manicaretti in grado di garantirvi dei temporanei bonus.
Il tutorial di gioco è molto lungo troppo, probabilmente, giacché esiste una missione per quasi ciascuna attività che potrete svolgere, più una per ciascuno degli undici tipi di armi, alcuni dei quali quasi inutilizzabili in SinglePlayer a causa della loro lentezza o della necessità di supporto esterno (un arco è inutile se non riuscite a tenervi alla larga dal mostro). Tra le armi spicca per originalità il corno da caccia, una sorta di martellone che potrà essere utilizzato per emettere delle note differenti a seconda della posizione in cui lo sosterrete: la combinazione delle varie note genererà degli effetti di morale (una sorta di "musica bardica") che si tradurranno in temporanei vantaggi per il personaggio o il gruppo.
Tecnicamente il gioco non aggiunge quasi niente al predecessore: quasi tutte le risorse grafiche sono state brutalmente "copincollate", ed anche alcuni dei nuovi mostri risultano essere delle mere variazioni cromatiche apportate alle textures dei preesistenti. Le mappe sono nuove, così come nuove sono le missioni proposte, ma l'editor utilizzato è indubbiamente il medesimo, e così le vere innovazioni si contano solo sulla punta delle dita. Certo, è pur vero che il lavoro è di base ben fatto e niente ha da invidiare a quello di MH su PS2, ma a distanza di oltre un anno forse avremmo gradito qualcosa di più. Anche il sonoro non presenta particolari novità, ed anche se gradevole e ben realizzato manca sicuramente di innovazione.
La giocabilità non è immediata: i controlli non sono univoci, giacché variano a seconda dell'arma equipaggiata e se questa è sguainata o meno, e talvolta creano confusione. Il tutorial è lungo quasi inutilmente: molto materiale da leggere, anche ripetitivo, per poche azioni da compiere in ogni missione, e soprattutto a causa di uno dei peggiori problemi del gioco, ossia i caricamenti. Sia il villaggio sia i siti di missione sono infatti suddivisi in "aree" che andranno caricate ogni volta che vi accederemo, e non sono pochi i casi in cui perderemo più tempo attendendo un'area che non attraversandola: ecco pertanto che una missione-tutorial che prenderebbe si e no due minuti per essere svolta ne ruba oltre dieci in testi da leggere e caricamenti, e che per completarle tutte è necessario un intero pomeriggio. Una volta presa confidenza dovreste però riuscire ad affrontare le missioni via via come vi vengono proposte a difficoltà crescente, e considerando il fatto che il MultiPlayer Wi-Fi è possibile solo in locale (non esistono lobby internet) la longevità è fondamentalmente legata a quante difficoltà soggettive troverete nel superarle.
La vera domanda è, però, se si sentiva la necessità di un nuovo MHF così simile al precedente: non è corretto sminuire le novità ossia armi, missioni e mostri ma neanche accontentarsi di queste. Se già possedete il primo MHF, a meno che non sia il vostro gioco preferito di sempre non sentirete la necessità di un secondo, mentre magari potrete preferirlo nel caso steste valutando l'acquisto del predecessore. Non ci resta che confidare in qualche miglioramento più sostanziale e marcato nel futuro...
Monster Hunter 2
6
Voto
Redazione
Monster Hunter 2
Monster Hunetr Freedom 2: ce n'era veramente bisogno? Le nuove armi, i nuovi mostri e le nuove missioni più che costituire una "fresca ventata di novità" arrivano al massimo ad essere un piccolo piacevole spiffero, ma di base il gioco è praticamente immutato: la grafica ha subito pochi o nessun miglioramento, la colonna sonora è la stessa o quasi, i difetti strutturali del gioco, tra cui i tempi di caricamento e la curva di apprendimento castrante, persistono immutati. Il lavoro non è necessariamente brutto o da gettare via, ma certo non possiamo ritenerci soddisfatti del fatto che la Capcom si sia limitata a "riscaldare il brodo" dopo un anno. Interessante solo se eravate lì lì per acquistare il primo, o se ne siete già dei fan sfegatati...